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Stanley Rubik – Lapubblicaquiete EP

Written by Recensioni

Avete presente i Subsonica e i Velvet? Bene, fondete le due sonorità ed avrete gli Stanley Rubik, un misto di pop e sperimentazione elettronica che potrebbe sfondare e diventare un’alternativa alla decadenza dei pezzi che ultimamente girano all’interno delle più importanti radio italiane. La loro musica è cinematica, carica di tensioni, risolte o meno, tuttavia descritte con un’ironia latente e un sarcasmo tragicomico di fondo che richiamano lo stile registico di Kubrik: nei testi echeggiano spesso le ossessioni, le ansie e le speranze del tempo presente, tinteggiate con colori diversi e (quasi) sempre irrisolvibili come nel Cubo omonimo. Il progetto Stanley Rubik richiama a partire dal nome, le contraddizioni insite nella contemporaneità, sia a livello artistico che esistenziale.
Lapubblicaquiete è il primo EP ufficiale ed è stato realizzato in co-produzione con i sopra citati Velvet, quindi non c’è da stupirsi che le sonorità appaiono affini tra le due band. L’EP è composto da tre tracce, la prima “Abuso”, è caratterizzata da un beat di batteria elettronica semplice ma importante e da una voce condita da delay ed effetti radiofonici. L’abuso in questo caso non è sessuale, ma a volte diventa abuso di precarietà, un abuso da cui è difficile uscirne, un abuso che al posto di regalare indipendenza crea dipendenza.

La seconda traccia “Pornografia” da cui è stato estratto il singolo, esalta le capacità vocali del cantante Dario, che insieme al testo che apparentemente potrebbe sembrare una semplice storia d’amore, nasconde invece al suo interno una dualità ed una libertà di interpretazione molto più ampia. L’ultima traccia “Vademecum” – parola utilizzata in italiano per indicare un piccolo manuale tascabile che contenga informazioni utili e sintetiche – è forse la più interessante, variata e “multipolare”, oltre che la più lunga (quasi otto minuti sonori). La canzone parte con un intro di 1 minuto e mezzo, iniziando con un disturbante sintetizzatore che riproduce il rumore di una chiamata telefonica, per poi evolvere in una moderna sinfonia caotica ed infine esplodere insieme a tutti gli altri strumenti. Finito il caos inizia la quiete ed inizia il “manuale vocale”. Il testo, sempre contorto, metaforico e dalle mille sfaccettature – riscriverò il copione vecchio e tutto ridisegnerò, sorriderai e sentirai – è una vera e propria guida per riuscire a mantenere il “benessere”, quel benessere necessario per essere lucidi e riuscire a cambiare le cose, le cose intime, le cose pubbliche. Quel benessere necessario per cucire le ferite e tornare ad avere pace.


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