Subsonica Tag Archive

Samuel – La cena del tempo

Written by Recensioni

Un gioco di sponda tra Torino e Venezia per l’ultimo multiforme lavoro della voce dei Subsonica.
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Egokid – Disco Disagio

Written by Recensioni

L’elettropop del nuovo album dei milanesi ci parla dell’amore ai tempi del disagio.
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Recensioni #01.2018 – Sendorma / Kill Your Boyfriend / Coding Candy / Deckard

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Mauro Ermanno Giovanardi – La mia generazione

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Mai Stato Altrove @ Garbage Live Club, Pratola P. (AQ) | 04.03.2017

Written by Live Report

Chissà se Gabriele Blandamura ha mai avuto modo di leggere le mie considerazioni post esibizione degli special guests di Streetambula Music Festival 2015.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #04.06.2016

Written by Playlist

Senatore – Bisogni Primari

Written by Recensioni

Torino è da sempre una fucina fervida di creazioni musicali, alcune nuovissime, alcune debitrici delle diverse band Alternative che, nel corso degli anni, sono più che emerse dal panorama locale. Questo secondo caso riguarda anche i Senatore.
Sin dalle prime battute di “Intro”, la band definisce il suo stile: un Indie-Pop elettronico che ammicca spesso e volentieri alla Dance, come anche nella successiva “A Sangue Gelido”: rime ossessive, accenti tonici verbali sbagliati perché sottesi alla metrica della forma musicale. Nelle tracce successive, però, le ispirazioni diventano più variegate e meno scontate: “Gli Avvocati” è un bel brano fresco ed elegante, alla Phoenix, mentre la title-track “Bisogni Primari” non può che ricordare i concittadini Subsonica (e, non a caso, il disco è stato mixato da Max Casacci in persona, presso l’Andromeda Studio). Le liriche dei Senatore si distinguono dai brani di genere simile per le tematiche affrontate: c’è la voglia di essere impegnati, c’è il bisogno di esprimere qualcosa di più del puro divertimento che il ritmo cadenzato suggerirebbe. È il caso de “L’Anticiclone Nord”, che potrebbe serenamente diventare la hit dell’estate con il suo bell’andamento scanzonato (ma solo in superficie) e richiami alla Killers.
E se si fa Dance, per quanto filtrata dall’Indie e dall’Alternative, non si può che pagare un debito anche agli anni ’90, come in “Shampoo”, che si connota subito come brano radiofonico e non può che farmi immaginare scampagnate estive in auto, coi finestrini abbassati e la musica a un volume accettabile per contrastare il rumore del vento e dell’asfalto.
Antitetica al midollo è “Disciplina Zen”, che di meditazione, calma e pace ha proprio poco o nulla considerato invece quanto musicalmente parli più di dance floor, di ascelle sudate e capelli scombinati dalla frenesia del movimento. E non credo sia un caso che il titolo scelto per la traccia successiva sia “Un Crollo Mistico”: velocità contenute rispetto alle tracce precedenti e chitarre che giocano a fare contrappunti melodici nelle sezioni strofiche per concedersi poi il ruolo di protagonista nel riff principale.
Fin qui, Bisogni Primari, è un disco più da sentire dal vivo che non nel salotto di casa, ma con “Qualche Scintilla” la sensazione cambia leggermente. Vuoi che sul piano fonico la band si rifaccia più o meno intenzionalmente ai Kasabian, come nella successiva “La Casa del Popolo” o vuoi che, come sembrerebbe confermare la chiusura con quel titolo, “Tipi Classici”, la band sta omaggiando le origini più elettriche che elettroniche (più Foals che i nuovi Coldplay – grazie al cielo!), ma il finale del disco ha davvero sposato il mio gusto.

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Foto di Note: il Festival che racconta il legame tra fotografia e musica

Written by Eventi

Il 18 e 19 giugno a Cernusco sul Naviglio (MI) la I° edizione del Festival che racconta il legame tra fotografia e musica con mostre, concerti, performance live, incontri con fotografi, presentazioni sotto la direzione artistica di Leonello Bertolucci.
In esposizione le mostre di: Jacopo Baboni Schilingi, Gianni Basso, Roberto Cifarelli, Daniele Coricciati, Carlo Massarini, Pierpaolo Pitacco, Rossano Ronci, Fabio Treves e Mattia Zoppellaro.

Nove mostre, di cui un’anteprima assoluta, quella sui Subsonica, incontri con gli autori, presentazioni di libri fotografici in tema, dibattiti, workshop, e poi momenti musicali da ascoltare e fotografare (concerti, musicisti di strada, improvvisazioni).
E ancora un set in piazza dove gli allievi dell’Istituto Italiano di Fotografia realizzeranno ritratti fotografici a tutti coloro che si presenteranno con uno strumento musicale, l’apertura straordinaria al pubblico di uno dei più importanti studi di registrazione in Italia, un concerto-festa con l’Orchestra di via Padova da ascoltare e fotografare.

Programma delle mostre e informazioni pratiche vengono costantemente aggiornati sul sito del festival (www.fotodinote.it).

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Premio Amnesty International Italia Emergenti

Written by Eventi

Shut Up Much – Rapporti di Forza

Written by Recensioni

Nati nell’autunno del 2011 gli Shut Up Much fondono una moltitudine di generi, spaziando dall’ Elettronica al Post Rock, una mistura che dà vita a Rapporti di Forza, un lavoro incentrato sui rapporti interpersonali e sulla fragilità degli stessi. Un concept ambizioso e fuori da ogni stereotipo.
Il disco prende piede con “Molecola”, scandita da una batteria tombale e dalla voce profonda di Antonio. Lo scenario è meno asfissiante in “Xanax”: i toni vorrebbero rilassarsi, ma permane un’atmosfera ipnotica in un cui la tensione è tangibile. “Nichilismo” parte con un piglio Dance, si evolve nella New Wave dei Joy Division e, a conti fatti, è vicinissimo allo stile dei Subsonica. Quest’ultimo tratto risulterà dominante anche nella seguente “Il Silenzio di Much”, accostando alla citata influenza una pennellata Dark Ambient. Andando avanti ci muoviamo tra la falsa spensieratezza di “Pop TG”, l’Industrial tribale di “Pope Nope” e le chitarrone corrosive della title track, a cavallo tra Rammstein e Franz Ferdinand.
Rapporti Di Forza è la sagra delle buone occasioni mancate. Molta carne al fuoco. Pochi concetti sviluppati nella loro interezza. Conto di ascoltare in futuro un qualcosa di meno abulico generato da questi ragazzi di Salerno, forte del fatto che si scorgono spiragli positivi disseminati qua e là all’ interno dell’album.

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UltraviXen, svelata la copertina e il teaser del disco

Written by Senza categoria

Il power trio catanese ha esordito discograficamente nel 2009 con Avorio Erotic Movie, definito dalla critica una delle migliori uscite dell’anno. Nel 2014 vede la luce Il Riskio, il cui tour ha portato la band siciliana a esibirsi in 50 concerti in 8 mesi, condividendo il palco con band come Verdena, Subsonica, Marlene Kuntz, Calibro 35, Bud Spencer Blues Explosion.
I 9 brani del disco sono stati reinterpretati da altrettanti influenti musicisti e producer.

Ecco la tracklist e gli interpreti:
1. TESTA DI MORTE – Bologna Violenta
2. ACROBATICI EQUILIBRI – John Lui
3. AGUZZINA – Nutype feat Geo Johnson
4. LE COSE Più BELLE – Matilde Davoli
5. VELLUTO NERO (DESTRUCTURED PUSSY) – Xabier Iriondo
6. FINO ALL’ULTIMO RESPIRO – Andy Trema
7. LOVE IS NO PAIN – Gianluca Bartolo
8. SPARAMI SULLA SPIAGGIA (OFF MUZIEK) – Giulio Ragno Favero
9. TERRA ELETTRIFICATA – Pola

ultra

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Mom Blaster

Written by Interviste

Nascono nel 2010 e iniziano sin da subito a scrivere propri brani e proporli live abbinati ad alcune cover, affascinati dal reggae ma con il dna di rocker, miscelano il sound jamaicano con il rock pop europeo, generando uno stile che loro amano definire rock in levare. Diamo un ben venuto nelle pagine di Rockambula ai Mom Blaster.

Ciao ragazzi, raccontate chi sono i Mom Blaster ai lettori di Rockambula.
Siamo quattro ragazzi di Lanciano (Chieti), abbiamo messo su la band nel 2010, ci piaceva l’idea di suonare un rock bello ritmato con tanto reggae e dub, per definirlo in due parole l’abbiamo chiamato “rock in levare”. Nel 2013 abbiamo firmato per l’etichetta Ridens Records e abbiamo pubblicato il nostro primo disco We Can Do It!, nove tracce cantate in inglese molto contaminate, forse troppo per alcuni, ma noi siamo fatti così, ogni membro della band proviene da esperienze musicali diverse, non poteva uscire un lavoro “monostilistico” musicalmente parlando. Abbiamo suonato il disco in giro per l’Italia e pare che sia piaciuto e questo ci ha dato la forza di andare avanti e di provare però ad evolverci (secondo il nostro punto di vista), passando al cantato in italiano e ad un sound con più elettronica.

”Ciò che è Giusto” è il primo singolo estratto dal vostro nuovo album la cui uscita è prevista in autunno. Come è nato questo pezzo e qual’è il messaggio che volete mandare a chi vi ascolta?
Per noi questo brano è un manifesto politico, contro ogni tipo di prepotenza e sopruso di cui siamo in quest’epoca spettatori ogni giorno. Pensiamo al sistema economico che continua a mietere vittime, al sistema malsano della nostra politica, agli estremismi religiosi, ai politicanti razzisti e così via. Ciò che giusto per noi sarebbe fermarsi e riflettere, chiedersi dove stiamo andando e se è questo il mondo che vogliamo. Il videoclip su Youtube aiuta ancora meglio a capire il messaggio che vogliamo dare con questo singolo.

Questo vostro lavoro rappresenta, come da voi detto, un cambio di direzione rispetto al precedente album We Can Do It. Perchè?
Dopo due anni di attività intensa, ci sentiamo più maturi e abbiamo anche le idee più chiare su ciò che vogliamo dire e cosa vogliamo suonare. Con l’ingresso di Marco Cotellessa nella band, abbiamo dato un taglio con molta più elettronica dato che a lui piace molto farla, anche se è un chitarrista, è appassionato di Deadmau5 e Skrillex, ed essendo rockettari da sempre, ci siamo spostati verso il rock, dando meno peso al reggae, anche se dei richiami nei brani ci sono, soprattutto dub. Importante è anche il passaggio ai testi in italiano, questo perché abbiamo visto suonando in giro che i messaggi in inglese fanno fatica ad arrivare, su We Can Do It! ci sono testi bellissimi ma purtroppo durante i live vedevamo la gente più presa a ballare che ad ascoltare, con questo disco vorremmo che le cose si invertissero.

Quali sono gli artisti da cui vi fate maggiormente ispirare?
Sono tantissimi, diciamo che chi ascolta questo singolo sente molto tra Subsonica, 99 Posse, Almamegretta, Casino Royale e Africa Unite. Ce ne sarebbero altri, ma questi grandi nomi bastano per far capire la direzione.

Ci volete dare qualche anticipazione riguardo il prossimo album e cosa non mancherà sicuramente nella musica dei Mom Blaster?
Sicuramente sarà un disco che piacerà ad una fetta larga di ascoltatori, questo perché ci sarà un mix tra la bellissima voce di Monica che in italiano è ancora più calda e profonda, e la musica che spazierà dalla ballata indie pop al drum&bass, il tutto unito da un filo conduttore tipico mom blaster: il rock in levare. I testi racconteranno storie, anche abbastanza dure, fatti di vita di quest’epoca buia. Ci auguriamo che piaccia e che sia una proposta interessante “e diversa” nel panorama della musica indipendente italiana.

La vostra collaborazione con la Ridens Records continua già dall’uscita del precedente lavoro, cosa porta una band a voler avere un contratto discografico?
L’etichetta ci aiuta ad essere più stabili e a rimanere concentrati sul lavoro da farsi, che è veramente tanto. E’ un supporto che ogni gruppo dovrebbe avere anche come mezzo di confronto con persone che non sono dentro la band e che ti danno differenti punti di vista su ciò che può essere la produzione ma anche la promozione e la comunicazione del disco, non è roba da poco.

Vi lasciamo le ultime righe, libere, per qualsiasi messaggio vogliate mandare…
Più che un messaggio un consiglio: ogni tanto spegnete il cellulare, recatevi in un posto tranquillo, isolato e ricco di natura, mettevi le cuffie, chiudete gli occhi e fate partire la musica che più preferite, pensate a voi e chi amate, alle cose belle che vi sono capitate e che vi potranno capitare, dimenticate lo schifo che ogni giorno vi circonda, sarà un’ottima terapia. Provare per credere, parola di Mom Blaster!

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