L’invidiabile esperienza e la sostanziosa carriera sono importanti punti di forza per i i Necrodeath, orgoglio tricolore e pilastri del Black/Thrash made in Italy. In quasi trent’anni hanno sfornato eccellenti dischi, partecipato ad importanti festival e girato il mondo insieme ad altre band di un certo rilievo, hanno fatto la storia. Alla base di tutto comunque c’è l’amore e la passione per questa musica: Flegias ad esempio è impegnato anche con Cadaveria mentre Peso tra lezioni e progetti alternativi ha fatto della batteria la sua compagna di vita. Questo grande sentimento li ha spinti a comporre un nuovo disco che non delude affatto le aspettative, parliamo di The 7 Deadly Sins, un album Thrash Metal vecchio stampo, in puro stile Necrodeath. Una caratteristica di Peso e soci sta anche nel progressivo lavoro di mixaggio e registrazione, analizzando album dopo album si percepisce una musica sempre più limpida e pulita, mettendo in evidenza la possibilità di cogliere le chicche del platter che spaziano in un riff, in un assolo o in una sfuriata di batteria. The 7 Deadly Sins si lascia ascoltare con gran piacere, fila tutto liscio dalla prima all’ultima traccia. E’ interessante sbattersi e scuotersi con “Sloth”, il brano d’apertura cantato alternativamente in inglese e in italiano. Oppure possiamo ammirare la grinta contenuta in “Envy” e “Pride”. Una nota di merito va al solito Flegias che si rivela essere una delle miglior voci screaming internazionali. Passiamo direttamente a “Wrath”, il singolo del disco, eseguito nella loro maniera più classica, insomma, il loro biglietto da visita. “Gluttony” e “Lust” invece emanano a tratti delle sinistre e cupe atmosfere mentre “Greed” da la sensazione di avere un retrogusto malsano. Un disco molto ispirato e composto nel migliore dei modi, basti pensare che le sette tracce presenti stanno ad evocare nel numero i sette peccati capitali. L’album si conclude con la rivisitazione di due vecchi brani dei Necrodeath adattati chiaramente al sound di The 7 Deadly Sins, trattasi di “Thanadoid” dal disco Fragments Of Insanity e “Graveyard Of Innocents” dal possente Into The Macabre. Dovete solo acquistare il disco e godervelo, nessuno ne rimarrà deluso, garantito.