Insospettabilmente nostrana la produzione di Generated, primo lavoro in studio del torinese Franco Cazzola con il moniker The Arch3type. La materia prima è sintetica e viscosa, in un compendio delle possibilità che offre l’elettronica old style a base di drum machine e synth analogici.
Sui fertili sample attecchiscono i generi più svariati, riuscendo nell’amalgama in più di un episodio. “Bow”, Drum’n’Bass dal ritmo netto e contagioso, prorompe scandita da scratch dal gusto retrò. La validissima “Brake it” viaggia su basi Techno da videogame d’azione ma si concede parentesi di sax, in un risultato estremamente contemporaneo, che miscela il mood frenetico degli Erotic Market e le rimodulazioni Jazz à la Junkfood. In altri casi le miscele sono meno audaci e gli esiti meno sorprendenti, come l’ossessività di cui si nutre l’EDM più aggressiva (“Fall Down”), o la morbidezza catchy dei cantati femminili (complice la voce di Linda Messerklinger, “Game Over” rimanda al lato più Dance dei Moloko). Anche quando si piomba in territori Hip Hop, con “Creepy Times”, i risultati non sono tra i più apprezzabili. La traccia in chiusura (“Oh My God”) riequilibra il risultato finale a suon di Dubstep sensuale e bassi vibranti.
Un’aura oscura ed erotica prova a far da collante tra le tante (se non troppe) sfaccettature del progetto, ma il filo si spezza in più punti. Se c’è un rimprovero da fare a quest’album, è quello che si finisce per riservare a tanti esordi: molto da assaggiare e nessun gusto deciso a restare impresso. L’eclettismo è una dote che si affina col tempo e si apprezza meglio nelle puntate successive.