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Naga

Written by Interviste

Direttamente da Napoli arrivano sulle pagine di Rockambula i Naga, una band Doom con venature Post Core. Il possente trio fresco del disco d’esordio intitolato Hen è riuscito in poco tempo ad attirare l’ attenzione di molti. Con immenso piacere abbiamo l’occasione di scambiare due chiacchiere con Emanuele il bassista del gruppo e di seguito siamo riusciti a strappargli qualche interessante informazione.

Ciao Emanuele e benvenuto su Rockambula. Direi di cominciare dall’ inizio che paradossalmente è un po’ la fine, quella dei Kill the Easter Rabbit e la nascita dei Naga. Cosa è successo?
Ciao e grazie mille. In realtà non è “successo” granché, i KTER avevano esaurito fisiologicamente il loro ciclo. Io e Lorenzo siamo fondamentalmente cambiati, sia come persone, sia come ascolti. I KTER hanno rappresentato 10 anni importanti per noi. I Naga hanno segnato il punto di rottura con il passato, ci hanno permesso di lavorare con Dario alla batteria e di sperimentare modi nuovi di comporre e suonare, di cambiare attitudine, tematiche, strumentazioni e di conoscere persone nuove
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Hēn è il vostro disco d’esordio ed oltre al sottoscritto è piaciuto veramente a tanti altri. Cosa vi ha ispirato a comporlo, che messaggio nasconde il disco?
In primo luogo siamo contenti che stia piacendo. Il disco, come composizione, è ispirato a tutto ciò che abbiamo metabolizzato negli ultimi anni, i concerti che ci siamo visti, le band piccole o grosse che abbiamo conosciuto in giro per l’Italia o all’estero, la volontà più o meno conscia di provare sonorità più acide e allo stesso tempo più pesanti, di ricercare atmosfere che hanno caratterizzato grandi band che vanno dai Darkthrone fino ad arrivare ai Neurosis e di riarrangiarle e stravolgerle secondo le nostre sensazioni. I testi sono di Lorenzo e più che un messaggio, palesano delle suggestioni; se qualcuno ha la curiosità di leggerli, si trovano sul nostro Bandcamp.

Come siete entrati in contatto con la Fallo Dischi e la Shove Records e soprattutto che tipo di lavoro stanno svolgendo per promuovere Hēn?
Beh oltre alla Fallo Dischi e alla Shove, il CD è stato stampato anche da La Fine. Mentre il vinile è uscito per l’olandese Lay Bare Recordings e distribuito dalla Burning World Records. Sin dal primo momento essendo amici di Mario, Michele e Alessio della Fallo Dischi, ci sembrava interessante lavorare per l’uscita del disco insieme a loro. La loro disponibilità ha fatto sì che riuscissimo a muoverci dentro e fuori Napoli, sono delle persone organizzate, che hanno contatti e sanno gestire determinate situazioni. La Fine e Shove Records sono entrati in maniera conseguenziale, visto che sono a loro volta etichette che hanno avuto a che fare con la Fallo Dischi per altre produzioni. Il discorso vinile invece è nato più o meno parallelamente alla Fallo Dischi. Mentre prendevamo contatti per far stampare il disco, cercammo qualche etichetta fuori dall’Italia, dopo qualche settimana ci rispose la Lay Bare Recordings proponendoci l’esclusiva per la stampa del vinile, e così è andata. Per quanto riguarda la promozione del CD è tutto D.I.Y. e ne andiamo fierissimi, anche perché funziona alla grande. Il vinile è su canali più “convenzionali”, ha una distribuzione più grossa e sta andando altrettanto bene.

Cosa puoi dirci delle vendite del disco, sta ottenendo buoni riscontri?
Sì, come ti ho detto precedentemente, non ci lamentiamo, siamo soddisfatti, c’è un buon lavoro di squadra tra noi, le etichette e la distribuzione.

Altra piccola curiosità: a cosa aspirano i Naga?
A molte cose, ma con la dovuta calma. Mano a mano, parte di queste, si stanno realizzando, sarebbe poco interessante fare un elenco. E’ una complessità di elementi che ci interessa, e da un certo punto di vista siamo contenti, le cose prendono forma.

Quali sono le band con cui un giorno vorreste dividere il palco?
Al Tube Cult Fest di Pescara, abbiamo incontrato varie band di cui abbiamo stima. Gli Zippo ad esempio, sono una band che conosciamo da una vita, già dai tempi dei KTER, ed è sempre un piacere vederli live e passarci un paio di giorni assieme. Allo stesso festival con i Samsara Blues Experiment pure ci siamo divertiti. Il 12 Agosto, suoneremo al Watchtower Festival a Pisa, dividere il palco con Napalm Death, Church of Misery, The Secret e gli Shores of Null, che per altro conosciamo da anni, almeno Davide e Gabbo, sarà sicuramente divertente. Per il resto vedremo, ci sarebbero decide e decine di gruppi con cui ci piacerebbe suonare.

Nei prossimi giorni dove suonerete? Dove potremmo ascoltarvi?
Sabato 12 Luglio siamo a Prato con i Sulfur, il 12 Agosto al Watchtower Festival a Pisa, a fine Agosto saremo nel nord Italia ad un bel festival, la cosa verrà annunciata a breve. A settembre faremo altre date, sicuramente saremo ad Ancona e a Roma. Sulla nostra pagina di Facebook aggiorniamo le date con gli eventi, quindi chi fosse interessato può trovarle lì.

Un’ultima domanda. Il 24 Maggio venni a sentirvi insieme a tante altre grintose band come Germanotta Youth, Storm O e La Via Degli Astronauti al Centro Sociale Lido Pola. Rimasi sbalordito dal pubblico presente, in tanti presenziavano. Personalmente sono stato a diverse date in Campania per diversi gruppi, ma quell’evento vantava di un bel numero di persone, neanche gli Hell in the Club a Napoli fecero cosi tante persone. Secondo te si tratta di una buona organizzazione dell’ evento o c’è altro?
Gli eventi a Napoli organizzati dalla Fallo Dischi hanno sempre un ottimo seguito, come in quella circostanza, riescono a mobilitare e motivare un bel numero di persone, concentrano attenzione e organizzano come si deve. Sono forse l’unica realtà, a Napoli, (insieme a pochissime eccezioni) che riesce a far funzionare concerti ed eventi di un certo tipo.

Bene Emanuele, l’ intervista si chiudi qui, concludi come vuoi…
Ti ringrazio per l’intervista e per la precedente recensione, e segnalo a tutti le nostre pagine di Facebook e Bandcamp. http://nagadoom.bandcamp.com – http://www.facebook.com/nagadoom
A presto.

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O – Il Vuoto Perfetto

Written by Recensioni

Gli O nacquero nel lontano 2010 a Biella con l’obiettivo di proporre musica influenzata dalle correnti più disparate quali Grindcore, Black, Noise, Black Metal e Hardcore.
Da allora hanno pubblicato precedentemente solo un singolo split 7” condiviso con la band Post-Grind italiana Hungry Like Rakovitz (che forse avrete potuto pure apprezzare nella sua edizione limitata in 100 sole copie) e fatto molti concerti di supporto anche a band di fama mondiale quali Napalm Death, Unsane, The Secret, Big Business e Forgotten Tomb.

Questo primo full-lenght registrato interamente agli Studio 73 di Ravenna (Extrema, The Secret, Ephel Duath… ), sotto la direzione di Riccardo “Paso” Pasini (in passato già al lavoro con Extrema, This is a Standoff, The Secret e At the Soundawn) mostra la naturale evoluzione sonora del gruppo che nel frattempo si è anche accostato ad altri generi quali il Noise e il New Metal.
Rimane quindi tanto difficile quanto impossibile una catalogazione per i cinque biellesi che appaiono comunque sempre molto feroci e violenti a livello sonoro.
Impossibile quindi dire anche se siano “nati” gli eredi degli storici Cripple Bastards che proprio quest’anno festeggiano i venticinque! anni di carriera (traguardo davvero inusuale per una band italiana).
Nove tracce che comunque ricalcano anche le atmosfere care agli inglesi Extreme Noise Terror e Carcass da cui i cinque traggono spesso ispirazione.
Testi mai banali e sempre urlatissimi in effetto spoken word cantati rigorosissimamente in lingua madre (scelta apprezzabile e davvero ben riuscita).
L’unico neo del disco è forse la troppa ripetitività che comunque non danneggia l’ascoltatore nel piacere e che è anche tipica del genere; tuttavia una maggiore selezione dei brani (magari rilasciando un ep al posto di un full-lenght album) avrebbe giovato di più.
Tante le idee espresse (nel maggiore dei casi anche bene) ma c’è ancora un po’ di acerbità negli arrangiamenti che andrebbero forse migliorati qua e là.
Insomma nel complesso un’ottima seconda prova discografica che lascia solo ben sperare per il futuro del Metal italiano.

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