Thrill Jockey Tag Archive

BIG|BRAVE – A Chaos of Flowers

Written by Recensioni

Un album scarno e minimalista ma anche affascinante, grazie all’incedere blues e alle incursioni noise e drone magnetiche ed emozionanti.
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‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di marzo 2018

Written by Eventi

Ennio Morricone, Susanne Sundfør, Yann Tiersen, Joan As Police Woman … Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di ottobre 2017

Written by Eventi

Godspeed You! Black Emperor, Klimt 1918, Melvins, The Dream Syndicate… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di maggio 2017

Written by Eventi

Fine Before You Came, Sonic Jesus, Sleaford Mods… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Febbraio 2017

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

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PAOLO SPACCAMONTI & RAMON MORO
01/02@ Circolo Dong, Recanati (MC)
02/02@ Godot Art Bistrot, Avellino
03/02@ Fuorimano, Monopoli (BA)
04/02@ Allimprovviso, Viterbo
05/02@ ‘Ca Ramarra (house concert), Fano (PU)
Spaccamonti (eclettico chitarrista che oltre ad ottimi lavori solisti vanta numerose collaborazioni, sonorizzazioni, e chi più ne ha più ne metta) e Moro (ottimo trombettista e musicista dall’ampia visione il cui progetto principale sono i 3quietmen) saranno in tour durante la prima parte di questo mese ed il nostro consiglio è di non perderveli. I due presenteranno la colonna sonora de I Cormorani (primo lungometraggio firmato da Fabio Bobbio), 10 intensi brani che frugano nell’aria ed alzano le vele per poi andare a dissolversi tra i rami degli alberi e il cielo.
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THE INCREDULOUS EYES
03/02@ TIBO Caffetteria Libreria, Penne (PE)
11/02@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Band formata da Giustino Di Gregorio (chitarra), Andrea Stazi (basso) e dai fratelli Claudio e Danilo Di Nicola (il primo alla batteria, il secondo alla voce ed alla chitarra), già insieme nella Noise band Bebe Rebozo. La band propone un poliedrico Alt. Rock creando soluzioni capaci di tratteggiare le varie esperienze dei 4 che hanno pubblicato lo scorso anno il loro secondo album, centrato sul colore della passione e del sangue, Red Shot, che suonato dal vivo aumenterà sicuramente la sua carica.
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TIGER! SHIT! TIGER! TIGER!
03/02@ Rock’n’Roll, Milano, per Linoleum
10/02@ Music Melody Bar, Napoli
11/02@ TBA, Angri (SA)
17/02@ La Birretta, Ascoli Piceno
18/02@ I’m Laboratorio Culturale, Albano Terme (PD)
É uscito lo scorso 16 Gennaio (distribuito da To Lose La Track, Audioglobe e MiaCameretta Records) Corners, terzo lavoro della band di Foligno come sempre ispirato al mondo Indie statunitense. Questi ragazzi hanno partecipato più volte, e sin dai loro esordi, al South By Southwest (SXSW) di Austin ed il regista Lee Madsen ha inserito un loro brano nella colonna sonora di Hated. Andate a gustarveli live e capirete che spesso le cose non succedono per caso.
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E
05/02@ Ai Biliardi, Venezia
06/02@ Sala Estense, Ferrara
07/02@ Locanda Atlantide, Roma
08/02@ Loop Live Club, Osimo (AN)
09/02@ Raindogs House, Savona
Dietro la quinta lettera dell’alfabeto si cela una formazione mica da ridere: Thalia Zedek (Come, Uzi) e Jason Sanford (Neptune) alle voci ed alle chitarre e Gavin McCarthy (Karate) alla batteria. La band, che propone un Alt Rock di grandissimo livello, ha pubblicato lo scorso Novembre per Thrill Jockey l’omonimo debutto dopo un 7” pubblicato nel 2014 ed una collezione live uscita esclusivamente in cassetta il giorno prima del full length. Consigliatissimi.
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THE POP GROUP
07/02@ Spazio 211, Torino
08/02@ Bronson, Ravenna
09/02@ Circolo Magnolia, Segrate (MI)
Tre date italiane questo mese per la storica band guidata da Mark Stewart che presenterà Honeymoon on Mars, disco pubblicato lo scorso 28 Ottobre che vede la partecipazione in cabina di regia di Dennis Bovell che aveva lavorato allo storico debutto Y. Il loro Punk-Funk d’accusa che attinge da più generi (Dub e Free Jazz in primis) e non disdegna l’arma dell’ironia li ha resi una delle più influenti formazioni degli anni 80. Non mancate a questo appuntamento con la storia e con una band ancora oggi in buonissima condizione.
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ELEANOR FRIEDBERGER
09/02@ Tetaro Regio, Parma
Data unica italiana per godere del dolcissimo Indie Folk-Pop della metà femminile dei Fiery Furnaces e della sua bella voce. Eleanor presenterà New View, suo terzo lavoro solista, uscito nel Gennaio 2016 per Frenchkiss Records. L’album si porta dentro il respiro di New York, città nella quale la Friedberger si è da poco trasferita, ed è immerso nel sound anni 70 degli artisti che più hanno segnato la sua formazione.
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THE DIVINE COMEDY
10/02@ Teatro Grande, Brescia
Che meraviglia il Pop quando non viene bistrattato, quando nella sua accessibilità riesce a far sorridere, a far emozionare. Che meraviglia il Pop quando con acutezza riesce magari a farsi esuberante, orchestrale, maestoso, e nel farlo non perde nulla in spontaneità. Che meraviglia il Pop quando è affidato alle mani di un genio come Neil Hannon!. Unica data italiana per ascoltare l’ultimo Foreverland e parte delle altre perle regalateci dall’artista irlandese nella sua ormai quasi trentennale carriera. Siateci.
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IL TERZO ISTANTE
10/02@ Blah Blah, Torino
17/02@ Riff Club, Prato
18/02@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
É uscito lo scorso Aprile, dopo 3 Ep, La Fine Giustifica i Mezzi, esordio lungo della formazione torinese che ruota intorno al significato ed all’idea dell’ingombrante parola fine assegnandole un significato positivo. La band è formata da Lorenzo De Masi (voce e tastiere), Fabio Casalegno (chitarra) e Carlo Bellavia (batteria), sul palco al trio si aggiunge spesso Luca Sbaragli (basso). Attivi dal 2012 i ragazzi, che propongono un Rock-Blues che non disdegna spinte più Punk come momenti più melodici, hanno condiviso il palco con artisti come Max Gazzè, Dardust e Il Pan del Diavolo. Provateli!
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VERDIANA RAW
10/02@ Officina Giovani, Prato
17/02@ Bookique, Trento
18/02@ Magazzino sul Po, Torino
24/02@ Groove, Lugo di Vicenza (VI)
Verdiana Maria Dolce, dopo il buon Metaxý, ha pubblicato lo scorso anno Whales Know the Route, altro gran bel lavoro dalla grande intensità basato sul concetto dell’istinto, confermandosi come una delle più belle realtà della nostra musica. L’album, deliziosamente sfaccettato, alla meravigliosa ed espressiva voce di Verdiana affianca arrangiamenti sempre perfetti, ora impreziositi dagli archi di Erika Giansanti. Concerto da non perdere. A Torino anche Kill Your Boyfrined e Nanai.
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STIAN WESTERHUS
11/02@ Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia, per Nordic Frames
Il chitarrista di Steinkjer (Norvegia), autore, lo scorso anno, dell’ennesima perla Amputation, album dove anche la significativa voce del Nostro giocava un ruolo fondamentale, sarà questo mese in Italia per una data unica nella quale proporrà il suo lavoro più conosciuto: The Matriarch and the Wrong Kind of Flowers, disco firmato Rune Grammofon. Westerhus è uno dei nomi attualmente più prestigiosi in campo sperimentale e siamo sicuri questo live sarà un’esperienza meravigliosa. Irrinunciabile.
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HEXA (LAWRENCE ENGLISH & JAMIE STEWART)
14/02@ Cinema Teatro della Compagnia, Firenze
Data unica italiana per questo particolare spettacolo che vedrà sul palco Lawrence English, uno dei nomi di punta in ambito Ambient/Drone, e Jamie Stewart, leader degli Xiu Xiu dei quali è ormai imminente l’uscita del nuovo album Forget. I Nostri creeranno una colonna sonora che avrà come fonte delle fotografie in b/n di fabbriche abbandonate ed ambienti urbani spettrali scattate dal Signor David Lynch, presente per la seconda volta in brevissimo tempo nel cammino di Stewart. Factory Photographs è anche un disco pubblicato, ovviamente dalla Room40, lo scorso 4 Novembre. Suggestivo appuntamento da non perdere.
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CLARA DE ASÍS
14/02@ Spazio O’, Milano
16/02@ Galleria Frittelli Arte Contemporanea, Firenze, per TRK. Sound Club
17/02@ Superbudda, Torino
Compositrice di musica Elettroacustica che dal vivo lavora principalmente sull’improvvisazione della chitarrista elettrica preparata, usata come fonte primaria del suono, creando paesaggi sonori meditativi nella loro evoluzione ricca di echi e sfumature. La giovane spagnola trapiantata in Francia ha partecipato a numerosi festival di musica sperimentale (FamFest e Intr: Walls Lab tra i tanti) e divide spesso il palco con la scrittrice Laura Vazquez creando vere e proprie poesie sonore. Indubbiamente non per tutti, ma chi ama il genere non se la lasci sfuggire.
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SARATHY KORWAR
14/02@ Raindogs House, Savona
15/02@ Mr. Rolly’s, Vitulazio (CE)
16/02@ Monk Club, Roma
17/02@ TNT, Jesi (AN)
18/02@ Clan Destino, Faenza (RA)
Compositore e percussionista cresciuto in India, ma nato negli States ed attualmente residente a Londra, che ha pubblicato lo scorso anno il suo debutto Day to Day per Ninja Tune in collaborazione con The Steve Reid Foundation, ente di Gilles Peterson che aiuta musicisti in crisi e sostiene talenti emergenti. Ben 5 le date per poter godere dell’accattivante proposta capace di miscelare sacralità, ritmi africani e Jazz senza far mancare neanche intarsi elettronici di buon livello.
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VALERIO TRICOLI
17/02@ Sala Vanni, Firenze, per Hand Signed
18/02@ Standards, Milano, per FASMA Festival-Preview
Compositore elettroacustico ed ingegnere del suono, nonché fondatore del gruppo 3/4HadBeenEliminated, Tricoli lavora su nastri e strumenti elettronici analogici costruendo trame che sono colonne sonore interiori inquietanti e dal fascino micidiale, che dopo gli ottimi Miseri Lares e Vixit hanno trovato ulteriore conferma in Clonic Earth. Entrambe le date saranno aperte dall’incontro tra la musica da club di Heith (Daniele Guerrini) e la musica concreta di Giulio Nocera. Imperdibile.
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EL TRIO LOS BASTARDOS
18/02@ Bar Scarlatti Caffé, Ruvo di Puglia (BA)
25/02@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Trattasi di un trio di Castelfidardo (AN) composto dai fratelli Lorenzo (voce e chitarra) e Simone Santoro (contrabbasso) e da Satya Dahlia (batteria) che propone uno schietto Psych-Rockabilly suonato con un’alcolica attitudine Punk. I tre hanno pubblicato il loro primo Ep, Psycho Abused, due anni fa, disco che promette un live divertente e trascinante.
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THE DILLINGER ESCAPE PLAN
22/02@ Hiroshima Mon Amour, Torino
23/02@ Zona Roveri Music Factory, Bologna
I DEP dopo vent’anni di onorata carriera ed un buonissimo ultimo disco (Dissociation), indubbiamente tra i migliori dell’ultimo periodo, hanno annunciato il loro stop per voce del chitarrista e fondatore della band Ben Weiman, queste due date saranno dunque l’ultima possibilità di godere dal vivo di questi mostri del Mathcore, dell’Industrial, del Post/Prog Metal. Per non farsi mancare niente ad aprire entrambe le date troveremo ZEUS! e If I Die Today. Si prevedono scintille e cavalli imbizzarriti all’interno delle sale. Solo il trapasso giustifica l’assenza.
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CYMBALS EAT GUITARS
23/02@ Circolo Magnolia, Segrate (MI)
24/02@ Urban Club, Perugia
25/02@ Covo Club, Bologna
L’Alternative band di Joesph D’Agostino ha pubblicato lo scorso Settembre la sua quarta fatica, Pretty Years, album come sempre molto variegato ma nettamente più accessibile dei precedenti, che presenterà questo mese nel nostro paese per 3 date. Il loro sound è ricco di citazioni, incastri e derive che li rendono difficilmente classificabili, ma quel che conta è che all’approdo si arriva sempre avendo ampliato i propri orizzonti e con una gran voglia di ripartire. Non mancate.
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AMENRA
24/02@ Santeria Social Club, Milano
L’intenso e peculiare collettivo Post Metal belga di Kortrijk, fondato da Colin H. Van Eeckhout e Mathieu Vandekerckhove, proporrà questo mese in Italia per un’unica data il suo prezioso show acustico (Afterlive Alive Acosutic). Un’immersione in una notte scura e silente, malinconica e vulnerabile, capace di esaltare la spirituale intensità della band; un suono etereo, rarefatto, che accompagna a sensazioni dense ed emozioni profonde. Imperdibili.
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ANDY SHAUF
25/02@ Mattatoio Culture Club, Carpi (MO)
26/02@ Circolo Magnolia, Segrate (MI)
Per il canadese Andy Shauf il 2016 è stato l’anno della svolta, iniziato aprendo le date del tour dei Lumineers e proseguito con la pubblicazione per ANTI- Records del terzo full length, The Party, disco che ha riscontrato un buon successo (meritatamente). Il suo Alt. Folk-Pop ottimamente scritto ed orchestrato, qui riesce a toccare svariate corde con incredibile naturalezza, l’album è composto da 10 brani che sono quadri all’interno dei quali è possibile veder muoversi i personaggi che li abitano ed i loro pensieri. Partecipate alla festa (mesta).
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FENNESZ
28/02@ Aula Magna dell’Università La Sapienza, Roma
Christian Fennesz, accompagnato dai visuals di Lillevan, proporrà l’incontro tra la sua Glitch music digital-chitarristica e le sinfonie di Gustav Mahler. Armonia, atonalità, errore, perfezione, rumore e silenzio, Mahler Remixed fu suonato dal vivo a Vienna nel 2011 per la prima volta per poi divenire prima un album digitale (2014) e poi un doppio vinile (2016) ed essere suonato ovunque nel mondo. Un’esperienza che ha poi anche influenzato la stesura dell’album Bécs, ultima fatica del Nostro. Esserci.
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Tre nuovi artisti per il Primavera Sound

Written by Senza categoria

E’ arrivata Primavera e porta tre nuovi artisti alla programmazione principale del Parc del Fòrum, che si aggiungono ai nomi già confermati nel cartellone del Primavera Sound di Barcellona: gli americani Future Islands e i dublinesi Girl Band, che suoneranno entrambi giovedì 29 maggio, e l’artista britannica FKA Twigs, che suonerà venerdì 30 maggio. I Future Islands sempre più in alto. Dopo esser stati prodotti da Upset The Rhythm e Thrill Jockey, all’inizio di quest’anno la band ha firmato per l’influente label britannica 4AD e pubblicheranno presto il loro quarto album: un disco dall’opportuno titolo Singles, nel quale esprimono il lato più pop del loro sound, ricco di coretti dal suono familiare e synth caserecci. I Girl Band vengono da Dublino, e dopo appena un paio di EP e il notevole singolo “Lawman”, sono diventati una delle band del momento. Mentre preparano il loro album d’esordio, i loro concerti fanno sold out ovunque, grazie a un sound che prende un po’ dal minimalismo e dalla ripetitività del krautrock e un po’ dall’elettronica, con l’aggiunta di chitarre potenti e di un cantante dallo stile vocale impressionante. FKA Twigs è una giovane ballerina e producer inglese che ha autoprodotto le sue prime tracce pubblicandole su Youtube insieme a dei video che la vedono protagonista anche in fase di regia. La cosa ha attirato l’attenzione dell’etichetta Young Turks che ha pubblicato il suo lavoro nel 2013. Il suo R&B etereo è stato menzionato su vari media, tra cui The Guardian e Pitchfork.

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Pontiak – Innocence

Written by Recensioni

C’è una musica che si suona con la parte più profonda del nostro subconscio, una musica che rigetta il calcolo, lo studio, la pianificazione, ma che è espressione di un’ansia, di un bisogno, di una necessità. È una musica da suonare di getto, da ascoltare a volumi elevati, che altera la coscienza e le percezioni, che ci sfida a seguirla per sentieri tortuosi scavati da sinapsi libere da costrizioni. Ed è la musica che ci schiaffeggia all’apertura di questo Innocence dei Pontiak: tre brani in fila come ganci di pugile, tra stonerismi e Garage Rock lo-fi, con chitarre-trapani, riffoni Hard Rock, suoni di batteria sporchi e confusi, voci al limite dell’intonazione e ritmi da lento ondeggiare sconvolti in locali che puzzano di birra e urina (“Innocence”, “Lack Lustre Rush”, “Ghosts”). La partenza fa ben sperare: mi convinco che questi tre fratelli cresciuti a Blue Ridge Mountain, Virginia, siano nuovi alfieri della Neopsichedelia, d’altronde sono loro ad ammettere di non aver mai studiato niente, di aver suonato pochissimo al di fuori del loro “trio di famiglia” e di essersi scelti per una questione di immediatezza, di profonda conoscenza reciproca.

Poi parte “It’s the Greatest” e penso sia una pubblicità di Spotify (avete presente?): un organo e poche chitarre, a creare un tappeto che, con la batteria, si inoltra in un mondo più molle e molto più orecchiabile, con riff di chitarra semplici e diretti e una voce parecchio lineare. Non un brutto brano, ma qualcosa che, finita la tripletta iniziale, non ci saremmo mai aspettati. A questo punto temo per il proseguimento del disco: e infatti, con “Noble Heads” arrivano chitarre acustiche da gruppetto Neo Folk e un andamento più Country, e l’unica cosa che ci salva sono le chitarre, gonfie, frementi, che appaiono qua e là a sottolineare l’avanzamento del brano. Aspetto con ansia il momento del ritorno all’energia e all’impatto iniziale, ma sembrano non arrivare mai: “Wildfires” è ancora più Indie, con chitarre acustiche acide e voci lamentose in primo piano, stemperate solo dal mare di cimbali che appare sul refrain. E poi ecco, “Surrounded by Diamonds”: e tornano i fuzzoni, le chitarre iper-compresse, l’andamento ondeggiante, tra i Black Sabbath e una versione meno Metal e più Indie dei Kyuss. Sono un amante dei gruppi che riescono a variare nei dischi, senza fare album con dieci volte la stessa canzone: ma mi chiedo come faranno i Pontiak a portare dal vivo un album del genere, che continua nell’elettricità con “Beings of the Rarest”, batteria torturata e feedback, voce sopra le righe e distorsioni dalle unghie lunghissime. Sembra che i tre brani più morbidi fossero solo una pausa per poi tornare a saturare l’aria con la vibrazioni frementi di un’urgenza molto, molto più palpabile (vedi l’assolo sanguigno che chiude quest’ultimo brano).

Con “Shining” si rimane su questo livello, rumori e pressione sonora che si svuotano in strofe più Indie, con in generale un impianto leggermente più contenuto, uno stile che mi ricorda le raccolte Nuggets sulle band psichedeliche degli anni 60. Il finale improvviso ci stoppa brutale e ci consegna gli ultimi due pezzi del disco: “Darkness Is Coming”, una ballata dalla voce echeggiante di slap delay, chitarre acustiche lontane, e maree di elettriche che spuntano qua e là, in un classico istantaneo, una canzone che potrebbe essere stata scritta trenta o più anni fa; e poi la chiusura con “We’ve Got It Wrong”, satura e ritmica, con qualcosa di britannico nella melodia del ritornello, dal tono ironico e scanzonato.  Insomma, i Pontiak hanno saputo sorprendermi, confezionando un album intenso, di acida e psichedelica follia elettrica ma mai veramente violento, infilandoci dentro tre o quattro episodi di rilassatezza e orecchiabilità Indie, con un salto estremamente acrobatico ma che, qualche ascolto dopo, può anche avere il suo senso. I tre fratelli Carney sanno tessere inni al qui e ora con naturalezza, senza troppa teoria, mantenendo vivo e vibrante solo l’essenziale (brani brevi, dalle strutture ridotte all’osso, e chiusure tagliate con l’accetta). Innocence è senza dubbio un disco da provare se si è alla ricerca di un mix killer di Psichedelia vecchio stile, riffoni fuzz, impianto lo-fi e saltuarie immersioni in balsamo uditivo per calmare i peduncoli auricolari. Per farne un disco inappuntabile si doveva “progettarlo” un po’ di più: ma senza quest’immediatezza così brutale non sarebbero stati i Pontiak.

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