È troppo facile pensare che per fare un buon disco ci vogliano solo buoni strumenti e buona tecnica. Se non spendi il tuo tempo sulle idee e non prendi ispirazioni a destra e a manca, anche al di fuori degli ambiti prettamente suonerecci, quello che matematicamente otterrai sarà un disco di merda. Mauro Gambardella è uno che di tempo alla musica ne ha dedicato, ed i risultati si vedono, anzi si sentono, nel disco d’esordio dei suoi Gambardellas, Sloppy Sounds. Se non avete ancora idea di cosa stiamo parlando, questa breve chiacchierata esplicativa può schiarirvi le idee…
Chi è Mauro Gambardella e chi sono i Gambardellas? Quali sono le differenze fra queste due entità?
Mauro Gambardella è un batterista che ha lavorato a lungo nella e sulla musica e i Gambardellas sono la manifestazione di quello che la musica ha rappresentato per lui nel corso della sua vita. Il disco di questo progetto è il disco che ho sempre voluto realizzare, ci è voluto del tempo e molta costanza ma sono davvero soddisfatto. È un sogno che prende vita.
Come hai vissuto il fatto di essere un batterista atipico portatore sano di idee e proposte di scrittura? Ti sei mai sentito come un giocatore di hockey su ghiaccio in un campo di calcio?
È sempre stato difficile imporre le proprie idee all’interno delle band, soprattutto quando queste idee andavano a coprire gli ambiti della melodia ed armonia di un brano. La difficoltà stava anche nel riuscire a fare capire quello che nella mia mente era perfettamente chiaro ma nella pratica ero incapace di realizzare per mancanze tecniche su strumenti che non fossero la batteria. Mi sono messo dunque di impegno, ho sviluppato le mie doti su altri strumenti e ho lavorato con un produttore che fosse in sintonia con il mio pensiero.
Quali sono le principali fonti di ispirazione (anche al di fuori della musica in generale) per i Gambardellas?
Musicalmente parlando ce ne sono tantissime: da questo lavoro in particolare si possono percepre band rock americane ed inglesi in generale: dai Rolling Stones ai Foo Fighters, dai Queens of the Stone Age ai Devo. Sloppy Sounds rappresenta quello che sono staato fino ad ora. Il cinema è un’altra grande fonte di ispirazione: ogni canzone soprattutto dal punto di vista di arrangiamento e testo deve essere come un film perfetto: i giusti sali e scendi, i giusti colpi di scena ed i grandi finali. In tal senso amo profondamente Tarantino, Tim Burton e la maestosità di Nolan.
Nel vostro album d’esordio Sloppy Sounds tecnica e idee si fondono egregiamente per dar vita ad un prodotto di respiro internazionale. Questo vi colloca in po’ fuori dalla scena italiana dove si predilige il più rassicurante idioma nazionale. Scelta istintiva o ragionata?
Non mi sono mai posto il problema, istintivamente sono andato sull’inglese e ho portato avanti la cosa. Credo che il nostro genere si confaccia di più a questa lingua e l’obbiettivo estero è un nostro pallino, ci stiamo lavorando.
Per Flash, opening track di Sloppy Sounds, è stato realizzato un video per la regia di Davide Menchetti. Come è nata l’idea del concept (nel video ti si vede suonare contemporaneamente basso, batteria e chitarra)? La sfrutterete di nuovo in futuro per dare ancora più risalto al fatto che in realtà questo sia un progetto personale?
Il video vuole essere un’introduzione a questo progetto: mi sono fatto davvero in quattro per ottenere quello che ho ora. Tutto è iniziato da me con in mano una chitarra ed una manciata di canzoni. Poi pian piano si sono aggiunti prima Fabio Dalè che ha coprodotto e registrato con me l’album, poi Fabio Trentini che lo ha mixato ed infine la band che mi segue dal vivo: Glenda Frassi, Grethel Frassi, Alessio Lonati ed Andrea Gobbi. Mi piace considerarla una grande famiglia allargata anche se per ora il perno e l’immagine del gruppo “pesano” solo su di me. In tal senso ho sempre amato band come Queens of the Stone Age, Eagles of Death Metal o Nine Inch Nails per la loro capaciità di mantenere un piccolo nucleo fisso ed interscambiare gli altri membri della band pur mantenendo coerente il sound.
Avete in programma di realizzare altri video per Sloppy Sounds? A me piacerebbe molto vedere il video di Tito, ma se vuoi puoi rispondermi “e sti cazzi?!”
Tito è sicuramente uno dei pezzi più di impatto, ci stiamo ragionando ma credo che un secondo singolo sia d’obbligo, soprattutto di questi tempi in cui i video sono così richiesti dalla rete.
La scena contemporanea della musica italiana, così come della musica in genere, pare vivere un momento di stasi dove non è inquadrabile una vera e propria “scena musicale”. Quanto è importante per i Gambardellas poter entrare a far parte di una scena e condividere idee oltre che concerti o pubblico? Secondo te c’è bisogno di questo tipo di interazioni fra artisti per crescere e dare più respiro e visibilità alle proprie produzioni?
È da anni che porto avanti questa idea di condivisione. Solo creando una vera scena musicale si possono creare circoli virtuosi che portino dei miglioramenti nel povero mondo musicale italiano. Un esempio pratico è la città di Brescia. tutti si chiedono come mai da lì vengano così tante band valide. Il motivo è da ricercarsi nella cooperazione tra band tanto in fase di suonato quanto nel vicendevole supporto sottopalco durante i concerti. Questo ha favorito gli stessi locali che sono trovati una clientela interessata a musica di qualità e che riempiva i loro locali, questi a loro volta si sono rivolti a veri promoter che ricercassero e fissassero date a band valide e così via. Se si facesse a livello nazionale sarebbe la svolta ma spesso ci si mettono di mezzo delle politiche strane degli addetti ai lavori e spesso la non voglia da parte della band di volersi adattare a nuove situazioni. qualcosa si sta muovendo ma c’è ancora da lavorare.
Parlaci del concorso che coinvolge i tuoi fans. Di che si tratta?
Siamo una band nuova ed il nostro obbiettivo è come prima cosa far sentire la nostra musica senza troppi vincoli. Abbiamo voluto regalare in occasione dell’uscita dell”album 5 cd a 5 fortunati ragazzi estratti tra coloro che avevano condiviso il nostro video sul proprio profilo. Penso che sia davvero la gente che decide cosa funziona o meno nella musica e volevamo dimostrare la nostra gratitudine a coloro che ci seguono e ci ascoltano.
Prossimi live?
Siamo in tour in questo momento. Abbiamo diverse date programmate in tutta italia, da Milano a Napoli. Il nostro live è molto paricolare, io dal vivo continuo a suonare la batteria e sono la voce principale, già questo è piuttosto inusuale ma penso che il colpo d’occhio ripaghi bene gli sforzi per montare il live. Potete trovare tutte le date sul nostro facebook.