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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #01.07.2016

Written by Playlist

A Torino è tempo di Non-Frequenze 24h Festival

Written by Eventi

Non-Frequenze 24h Festival è un appuntamento annuale organizzato dall’Associazione Culturale Banda Larga per diffondere il processo di riappropriazione culturale attuato ogni giorno attraverso il canale radio web Radio Banda Larga e coinvolgere la comunità locale in una grande manifestazione concentrata nell’arco di 24 ore. Ad animare la maratona di intrattenimento non-stop saranno concerti e dj set su quattro palchi, programmi radiofonici dal vivo, performance poetiche, mercatino con dischi, vestiti e autoproduzioni, vari stand di street food attivi 24 ore su 24 e un torneo di beach volley 4vs4.

La quarta edizione di Non-Frequenze 24h Festival avrà inizio sabato 2 luglio alle 12:00 per concludersi ventiquattro ore dopo a mezzogiorno di domenica 3 luglio. Tra gli artisti che saliranno sui quattro palchi del festival Dedalus (reunion della band jazz/prog formatasi a Torino nel 1973), Stump Valley, Indianizer, I Fasti, Ksoul, Gambo, Utku Tavil, Oslo, Renato Striglia. Tutti gli artisti che si esibiscono all’interno di Non-Frequenze 24h Festival hanno dei legami con Radio Banda Larga o con i suoi conduttori: la direzione artistica del festival segue un’ottica di rete contrapposta a quella di “guest star”.

F.A.Q.
Perché Non-Frequenze? Il termine non-frequenze proviene dal gergo utilizzato dagli speaker di RBL – “State ascoltando le non-frequenze di Radio Banda Larga” – e sostituisce il termine frequenze proprio delle delle radio a modulazione di frequenza.
Perché 24h? Radio Banda Larga trasmette tutti i giorni 24 ore su 24 e Non-Frequenze 24h Festival si pone come una giornata di palinsesto (molto) speciale.

Palchi e orari 

●  NFF Main Stage (open air*)
h 19:00 ­ Apolide presenta I FASTI
h 20:00 ­ OSLO
h 21:30 ­ DEDALUS
h 06:00 ­ PRIMO AMORE after party

●  Bunker Stage ( indoor)
h 23:00 ­ UTKU TAVIL
h 23:30 ­ INDIANIZER
h 00:30 ­ GAMBO
h 02:00 ­ BLACK SEED
h 03:30 ­ STUMP VALLEY
h 06:30 ­ ANDREA MARINI pres SHELTER FROM THE MORNING

●  Wakeboard Stage (open air*)
h 13:00 ­ Intoducing NFF in diretta su www.radiobandalarga.it
NFF Radio Show w/ EST­EGÒ, NOWOLF, MAKEPOP, LIEDE NFF Poetry Slam condotto da Francesco Deiana e Davide Bava
h 16:00 ­ NADER
h 17:00 ­ KSOUL
h 18:30 ­ TANGO & THE AMBASSADORS

●  RBL Stage (open air*)
h 12:00 ­ GALAS (Do The Reggae)
h 13:30 ­ STE MOONY (Gimme My Radio)
h 15:00 ­ ROBERTO LUPANO (Onde Martenot) h 16:30 ­ AUDREY SINGER (Harmonin FM)
h 18:00 ­ RENATO STRIGLIA (Pixel)

* In caso di maltempo i palchi saranno allestiti al coperto

Non-Frequenze 24h Festival – IV edizione del festival di Radio Banda Larga
2­-3 luglio 2016
Bunker, via Paganini 0/200 Torino
Ingresso: 5€ prima delle 20, 7€ dopo
Inizio: sabato 2 luglio ore 12:00
Fine: domenica 3 luglio ore 12:00

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È online il nuovo video di MrDill Lion Warriah

Written by Novità

Dal 16 giugno è ufficialmente online il video di “Step Outta Babylon”, il singolo di MrDill Lion Warriah pubblicato lo scorso 27 aprile su vinile 12″ per l’etichetta 4Weed Records.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #17.06.2016

Written by Playlist

Tortoise @ Cap 10100, Torino, 27/05/2016

Written by Live Report

Tortoise sbarcano a Torino in un caldissimo venerdì sera di Maggio.  Sede dell’evento è il Cap 10100 (il concerto è però organizzato dal meno capiente  sPAZIO211 e da TOdays Festival), altro locale sul fiume della città ma sulla sponda  opposta rispetto al Magazzino sul Po ed ai famosi Murazzi.
Quando entro in sala, intorno alle 21,40, saranno presenti una cinquantina di persone abbondanti e sotto il  palco trovo il gruppo dei soliti noti, quelli che ci si vede sempre in prima fila durante i live nei posti più piccoli del comunque non immenso Cap, dove  in passato nonostante la scontata presenza simultanea è spesso capitato di non riuscire  a trovarsi.
Così, mentre la sala va riempiendosi (non sarà sold out ma credo ci mancherà molto  poco) di pari passo con l’aumento della temperatura al suo interno, si riescono a  scambiare due piacevoli chiacchiere (l’argomento principale ve lo lascio indovinare)  che ci portano all’ora x: le 22,30.

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Eccolo, il combo chicagoano per la prima volta davanti ai miei occhi, con quella marea di strumentazione che i 5 polistrumentisti portano con loro sul palco: al centro due batterie che si guarderanno negli occhi per tutta la durata del concerto ma che flirteranno realmente solo durante “High Class Slim Came Floatin’ In” e “Gigantes” e per non più di un paio di minuti a brano, dietro di loro una postazione di synth ed una tastiera, lateralmente vibrafoni, marimbe, ancora synth, senza ovviamente dimenticare basso e chitarre.
Durante l’esibizione gli avvicendamenti alle varie postazioni saranno numerosissimi ed ovviamente saranno i brani tratti da The Catstophist a fare la parte del leone nel corso di una scaletta che andrà comunque a pescare anche da lavori meno recenti pur non proponendo nulla dai primi 2 dischi, con dispiacere che accomuna un po’ tutti per quel che riguarda il loro zenit Millions Now Living Will Never Die e che invece risulta sicuramente più individuale per quanto concerne l’omonimo esordio che personalmente preferisco al più celebre (e comunque prezioso) TNT, d’altronde il quintetto sul palco ha cominciato a lavorare insieme proprio nel 1998 anno della loro terza e più famosa fatica.

P1060243 (635x640)Il live parte con la title-track dell’ultimo album che dal vivo guadagna in calore ed è seguita dal cubismo sintetico di “High Class Slim…” (che come tutti i brani del live tratti da Beacons of Ancestorship andrà a guadagnare punti rispetto al disco) primo dei due brani con doppia batteria, in questo caso con John McEntrie e John Herndon seduti uno di fronte all’altro (dei 3 batteristi, includendo dunque anche Dan Bitney, risulterà essere McEntrie il più presente allo strumento, nonché il più sorridente e caloroso dei 5 sul palco, ma questo è un altro discorso), il brano è indescrivibile, come si può descrivere la perfezione? La band suona che è una meraviglia, il pubblico già bello caldo per ragioni climatiche oltre che per l’assenza di almeno un minimo d’aria condizionata o di un paio  di ventilatori da soffitto, si scalda ancor di più.
Poi arrivano il gustoso (dal vivo ancor di più) Funk di “Hot Coffee” e soprattutto quella “Shake Hands With Danger” che per chi scrive è il loro più bel brano post 1998 e che rappresenta perfettamente la loro grande coralità ed anche dal vivo si conferma, facendoci godere dei magistrali arrangiamenti della band e del perfetto dialogo tra le  parti in questo seducente brano dalla grande percussività e dal forte sapore  d’Indonesia; di seguito la seconda perla di The Catastophist quella “Yonder Blue” che  orfana della voce di Georgia Hubley perde però gran parte del suo fascino risultando  niente più che una ballata strumentale, neanche delle migliori considerando che  strumentisti abbiamo sul palco questa sera.

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Intanto, per evitare di morire dal caldo e per darvi dunque anche la possibilità di leggere questo report, mi sposto a fondo sala dove la porta d’ingresso, aperta sull’atrio con le finestre spalancate, regala un leggero soffio d’aria ritonificante.
Da qui mi godo la seconda parte della scaletta che trova i suoi momenti migliori nei perfetti incastri di “Gigantes” e nella ballata minimale e jazzata “The Suspension Bridge  at Iguazu Falls” con la solita splendida sezione ritmica qui con vibrafono in primo piano, oltre che con un gran lavoro di Jeff Parker alla sei corde.
Ritornato in qualche modo nel mondo mi rituffo davanti approfittando della breve sosta pre-bis.
Al rientro sul palco i Tortoise ci sbattono in faccia un altro momento di una grandezza  e di una bellezza sovrumana, l’esplosione di “Prepare Your Coffin”, il suo pathos, i suoi magistrali saliscendi, dal vivo questo brano ti entra dentro come non pensavo potesse accadere, vorresti non finisse mai, fanculo al caldo! Continuate a suonarmelo, per sempre…
Altra pausa, brevissima, e secondo encore, questa volta più rilassato con una “The Clearing Fills” perfetta per introdurre “I Set My Face to the Hillside” brano che parte facendo venire in mente un qualche western morriconiano per poi evolversi in una  giostra percussiva (anche qui con vibrafoni in primo piano) marchio di fabbrica di una  band che lascia il palco, questa volta definitivamente, tra le urla e gli applausi sinceri del  pubblico.

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Il suono dei Tortoise live risulta perfetto, come su disco, ma in qualche modo più asciutto, e questo è un bene, perché soprattutto i momenti più statici risultano meno manieristici ed in qualche modo più ricchi di una vitalità latente nell’ascolto su disco. Signori, il pubblico questa sera ha avvertito nell’aria sentori di Stereolab, di Neu!, di Weather Report, di Portishead, di Battles, di Cul de Sac, di Soft Machine…ha ascoltato Jazz, Free Jazz, Dub, Kraut, Experimental, Fusion, Trip Hop, Minimal…come suonano i Tortoise? Che genere fanno? Rassegnatevi, continueremo a non saperlo,  anche perché tutti gli stili sopra citati sono eseguiti in un modo assolutamente peculiare  ma con grandi contaminazioni.
Finché questa band sarà capace di offrire serate del genere fatevi bastare il fatto che facciano Musica, con la M maiuscola, e che la suonino (dal vivo ancor di più)  veramente come pochissimi altri e senza mai risultare scontati nemmeno nei momenti  più “semplici”.

Per i più curiosi ecco la tracklist della serata (spero indovinata, il caldo non ha aiutato): “The Catastrophist” \ “High Class Slim Came Floatin’ In” \ “Hot Coffee” \ “Ox Duke” \ “Dot/Eyes” \ “Shake Hands With Danger” \ “Yonder Blue” \ “Eros” \ “Gigantes” \ “Ten-Day  Interval” \ “The Suspension Bridge at Iguazu Falls” \ “At Odds with Logic”

Encore 1: “Prepare Your Coffin” \ “Crest”
Encore 2: “The Clearing Fills” \ “I Set My Face to the Hillside”

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Stasera i Tortoise al Cap10100 di Torino

Written by Eventi

Stasera al CAP10100 gli americani Tortoise presentano il loro nuovo disco, The Catastrophis, il primo album in studio in quasi sette anni.

 I Tortoise hanno passato quasi 25 anni a fare musica che sfugge ad ogni descrizione.  Mentre il quintetto strumentale con sede a Chicago continuava ad annuire su definizioni come dub, rock, jazz, elettronica e minimalismo che hanno sempre associato alla loro discografia composta dai sei album in studio, i suoni che venivano fuori mantenevano comunque, distintamente, e anche ostinatamente, una loro propria personalità.

La band è formata dai polistrumentisti Dan Bitney, John Herndon, Doug McCombs, John McEntire e Jeff Parker, da sempre prosperi davanti a improvvise esplosioni di ispirazione. Nel caso di The Catastrophist, la scintilla si accende quando nel 2010 la città di Chicago commissiona al gruppo la realizzazione di una suite musicata inspirata al jazz locale e alle comunità musicali improvvisate. I Tortoise quindi composero e successivamente eseguirono quei cinque temi sciolti in una manciata di concerti, “e quando finimmo a parlare di un nuovo album, la soluzione più ovvia per cominciare, era quella di prendere quegli stessi pezzi e vedere cosa ci avremmo potuto ricavare lavorandoci sopra come Tortoise”, dice McEntire.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #27.05.2016

Written by Playlist

Landlord – Aside

Written by Recensioni

Scrivere dei Landlord senza citare la loro partecipazione ad X-Factor sarebbe inutile e controproducente, nonché sintomo di incoerenza intellettuale. Se spesso queste “fortune” si rivelano in realtà controproducenti per artisti e band, stavolta stiamo assistendo ad un’interessante eccezione.
Portatori di un sound pulito e preciso, di soluzioni melodiche interessanti – anche se non rivoluzionarie – e di una delicata voce femminile (Francesca Pianini), i quattro di Rimini hanno potuto, grazie alla enorme cassa di risonanza della prima serata, portare nelle case degli italiani un sound diverso dal solito prodotto impacchettato e pronto all’uso da consumarsi in pochi mesi. I Landlord hanno davvero qualcosa da dire e cominciano a scrivere la loro storia con un EP dal titolo sibillino Aside fuori per INRI (e scusate se è poco).
Cinque tracce per poco più di venti minuti sono sufficienti a scrollarsi di dosso la pesante eredità televisiva: Let me tell you I don’t care about it / Leave it behind, get by, get by è il ritornello dell’opener “Get by” e sembra ribadire più volte questo concetto. I Landlord confidano nella bontà del proprio progetto e non abbandonano la strada maestra (in “Still Changing” il termine “stay” è ripetuto molte volte) facendo di un’elettronica sapientemente addolcita il proprio marchio di fabbrica. Royksopp, Arcade Fire e The National sono tra gli ispiratori del quartetto ma nessuna di queste influenze è così evidente da risultare sgradevole o troppo presente, tutto appare in perfetto equilibrio.

Aside è solo un assaggio di qualcosa che si preannuncia esplosivo, nonché il perfetto compromesso tra Electro, Trip-Hop e Pop, laddove quest’ultimo fa rima con ricercatezza e distinzione.
I Landlord preferiscono restare, almeno per ora, volutamente Aside e far leva sulle proprie possibilità, forti di una capacità compositiva superiore alla media e di un’attitudine elegantemente Pop che li rende padroni di un linguaggio di respiro internazionale.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #20.05.2016

Written by Playlist

Teho Teardo & Blixa Bargeld @ Lavanderia a Vapore, Collegno (TO) 06/05/2016 [PHOTO REPORT]

Written by Live Report

 Il piccolo ed accogliente centro regionale per la danza Lavanderia a Vapore di Collegno ha ospitato il 6 Maggio Teho Teardo e Blixa Bargeld in tour per promuovere Nerissimo, loro ultimo disco uscito lo scorso 8 Aprile per Specula Records a tre anni da Still Smiling. Il duo ha portato con sé, come nel precedente tour, la violoncellista Martina Bertoni, ma questa volta sul palco si sono visti anche un altro violoncello, tre violini ed un clarinetto basso.

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Il live, seppur con qualche inconveniente tecnico (che ha dato vita ad alcuni siparietti tra i protagonisti sul palco seppur non senza un minimo d’irritazione, soprattutto da parte dell’artista tedesco), è risultato piacevolissimo.
Teardo si è mosso appassionatamente tra chitarra ed elettronica mentre Bargeld ha offerto la solita grande performance ricca d’intensità (poetica, romantica, ironica, teatrale) esaltata dall’ottima prestazione della bravissima Bertoni e delle sue colleghe.
Live intenso (ma personalmente meno emozionante del precedente), che ha visto il duo italo-tedesco pescare a piene mani dai due full length fin qui pubblicati come dall’Ep Spring, riuscendo spesso a far salire la temperatura della graziosa sala di Collegno come a portarla a vivere attimi di attentissimo e religioso silenzio.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #06.05.2016

Written by Playlist

Tons & Last Minute to Jaffna al Magazzino sul Po di Torino

Written by Eventi

Il tour europeo di Tons e Last Minute To Jaffna fa tappa al Magazzino sul Po di Torino domenica 1 maggio 2016. L’acufene è garantito.

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