Si terrà venerdì 24 aprile presso il Circolo Virtuoso Il nome della Rosa, in via Gramsci 46/a a Giulianova, la presentazione delle attività della Trixity Productions, collettivo di produzione discografica sostenibile per musicisti emergenti che si propone di accompagnare gli artisti in ogni fase della creazione del disco: dalla registrazione audio agli arrangiamenti, dal tuning della voce, al mixing, dal mastering alla stampa, e infine alla comunicazione, analizzando insieme agli artisti tutto il percorso e definendone gli step per rendere più agevole, fornendo delle linee guida sempre rispettose della volontà del musicista, il processo di realizzazione. Interverranno nel corso della serata gli ideatori Loredana Di Giovanni (titolare) e Giuliano Torelli, già noti per il progetto musicale Two Fates, e Lilia, prima artista prodotta dalla Trixity con l’album di recente uscita Clepsydra I, un concept album fantascientifico tra elettronica e sonorità dreamy, che ha già avuto ottimi riscontri, con la presentazione in anteprima del singolo “The Game” sul sito Nothing but hope and passion per quanto riguarda il versante internazionale e sul portale Rockit su suolo italico.
I musicisti sono invitati a portare le proprie demo, che verranno prese in considerazione dal collettivo Trixity. L’ingresso è gratuito.
Two Fates Tag Archive
Presentazione del collettivo Trixity Productions
Arezzo Wave Abruzzo: la finale al Garbage Live Club di Pratola Peligna
Immancabile come ogni anno tutto è pronto per l’edizione 2015 di Arezzo Wave Abruzzo, il rock contest dalla tradizione più lunga non solo in regione ma in tutta Italia. Anche quest’anno come usuale dopo un lungo ed accurato ascolto sono stati selezionati i finalisti che si contenderanno il posto valido per Arezzo Wave in un unico concerto sabato 18 Aprile , presso il Garbage Live Club di Pratola Peligna. Una selezione quanto mai difficile dato l’alto livello sia tecnico che artistico delle proposte giunte a seguito del bando di concorso. Questo andamento in continua crescita infatti sta facendo maturare la scelta per la prossima edizione di allargare la rosa dei contendenti scelti per le selezioni live, facendo prospettare un ritorno ad un sistema più articolato di concerti live. Per l’associazione Franti rise è tempo infatti anche di tirare le somme, con 60 concerti, 256 esibizioni ed oltre 800 demo raccolti e custoditi dal 1987, l’Arezzo Wave Abruzzo può a ragione definirsi memoria storica della realtà della musica attuale regionale. Ma tornando all’edizione di quest’anno quattro sono le band che calcheranno il palco e se le “suoneranno di santa ragione”, ognuna con la propria sua interpretazione del “rock”.
• Dr Quentin & friends: reggae from Pratola Peligna. Dopo un passato punk, la conversione al folk e reggae , ma sempre con uno stile dinamico ed aperto alle contaminazioni, preferendo le liriche british a quelle di madrelingua. Partendo da temi intimistici l’incontro con l’elettrico steady-rock, ha l’effetto di atmosfere pop, roots e psichedeliche travolgenti nelle performance live. Dr. Quentin, voce; Gregorio Liberatore, batteria; Jacopo Santilli, voce; Osvaldo Orsini, chitarra; Luca Del Rosso, basso; Luca Di Pillo, tastiere.
• Edith A.U.F.N, sperimentale post-rock da Chieti Con all’attivo più di dieci anni di live, gli Edith A.U.F.N. hanno fatto della sedimentazione musicale il loro modus operandi. Brani provati, suonati, riarrangiati e risuonati per limare continuamente il trip emozionale di sospensioni armoniche. Nel distillato che ne esce oltre all’accuratezza cercata trapelano le influenze dei grandi della psichedelia, ma in maniera nuova e contemporanea. Matteo Dossena, voce; Enrico Legnini, chitarra; Ivano Legnini, basso; Axel Di Lorenzo, chitarra;
• Two fates, electro-pop dai confini della regione. I Two fates nascono a Colonnella dall’incontro di due destini musicali nel 2009, dal quell’incrocio oltre alla band nasce anche la loro TwoFatesMachine, un campionatore e “looppatore” autocostruito che gli permette una personale sperimentazione ed elaborazione musicale. Loredana Di Giovanni, voce; Giuliano Torelli, basso.
• Gli Ultimi Uomini sulla Terra, acida poesia garage da Lanciano. Schegge improvvise ma non impreviste, Gli ultimi uomini sulla terra è da diverso tempo che in differenti formazioni e progetti regalano riff rock e testi che metterebbero con le spalle al muro anche Verlaine. Quest’ultima formazione, seppur minimale conserva strutture musicali e anarchia lirica. Emanuele Lele Di Florio, voce; Gionata Fanci, batteria.
La serata è in programma il 18 Aprile 2015, presso il Garage Live Club di Pratola Peligna (AQ), via levante 1, ore 22:00. Ingresso Gratuito. Maggiori informazioni possono essere ottenute presso la segreteria organizzativa dell’associazione Franti Rise e presso il blog ufficiale dell’associazione frantirise.org
Dear Baby Deer – Tryst
C’era una volta Gianluca Spezza, co-fondatore dei Divine, valido episodio Trip Hop prodotto da Gianni Maroccolo all’ombra del CPI di Giovanni Lindo Ferretti sul finire degli anni ‘90. C’è ancora, e da quando ha incontrato Lilia si fa chiamare Dear Baby Deer. Il ritorno in auge dello Shoegaze ha generato le declinazioni più disparate di quel fenomeno musicale che in realtà all’epoca in Italia non attecchì mai compiutamente. Tryst è invece un EP che nasce dalla consapevolezza di chi abitava la scena in quegli anni e ne assimilava in tempo reale le influenze che giungevano da oltremanica, e dimostra oltretutto la giusta attenzione nei confronti del panorama contemporaneo. Mi dicono dalla regia che Gianluca sia un musico girovago, me lo immagino anche poliglotta, chissà in quale lingua si esprime, ma che importa? Sebbene non saprei bene come pronunciarlo ad alta voce, letteralmente Tryst ha un significato alquanto intrigante, “un incontro sentimentale tenuto segreto”. Per registrare questo secondo EP firmato Dear Baby Deer, Spezza sceglie un giovane studio in provincia di Teramo, il Colonnella Sound dei Two Fates, quel duo che suona come una piccola orchestra sintetica. Arricchisce il prodotto finale la voce di Lilia, abruzzese anche lei, con un onirico EP all’attivo (44) ed un concept album in arrivo. Ciò che ne viene fuori è una immersione soffice sin dal primo ascolto, come tradizione Shoegaze impone, con un orecchio memore delle lezioni Alt Rock italiche di Scisma e Ustmamò, e l’altro proiettato al futuro dettato dal Dream Pop di recenti esperimenti internazionali (Daughter, M83). Si spazia dalla title track, di inclinazione prepotentemente Rock ma ovattata con cura, ai sussurri sintetici di “You Don’t Know”, con le voci di Lilia e Gianluca che si rincorrono tra i beat (“Things in Rain”), il tutto intriso di una miscela Elettronica morbida e ben calibrata che scivola spesso ammiccante in territori 80’s. Discreto e ammaliante questo gradito ritorno che lascia ben sperare per il futuro.
Nasce Mizarts, laboratorio creativo per giovani artisti
Cosa può nascere dall’incontro tra diverse forme di creatività? A questa domanda cercano di rispondere Francesco Picciani, grafico e web designer, e Laura Cavaliere, fotografa diplomata all’ISFCI di Roma, entrambi abruzzesi, che hanno unito le proprie forze avviando il progetto Mizarts. Uno studio artistico polifunzionale con shop annesso ma anche e soprattutto uno spazio aperto, un laboratorio che possa fungere da collettore tra forze artistiche locali spesso non adeguatamente valorizzate ma per nulla inferiori a realtà più blasonate. In sintonia con la volontà di condivisione e nella speranza di riuscire nell’intento di creare una rete tra creativi, Mizart aprirà le proprie porte venerdì 12 dicembre alle ore 18.00 al concerto dei Two Fates, electrolooping duo da Colonnella che, dopo il successo dell’EP d’esordio /tree, si prepara a stupire nuovamente il pubblico con alcune anticipazioni del nuovo album, previsto per i primi mesi del 2015. Una scelta, quella di offrire la propria base agli artisti, che non è nuova in casa Mizart. “Abbiamo già ospitato le tele di Alessandro Chiarappa, un giovanissimo pittore” spiegano Laura e Francesco “e anche lo shop è propenso a “contaminazioni” artistiche: è possibile ad esempio trovare una linea di felpe realizzate da LAD, un marchio giovane e handmade, scarpe dipinte a mano anche su richiesta di Carmine Russo, una linea di accessori realizzati con perline di plastica e la nostra personalissima linea di maglie KF1. Come studio ci occupiamo di tutto ciò che riguarda la grafica e la fotografia, a partire dal logo, a finire alla costruzione della brand identity, della realizzazione di siti web. La nostra attenzione è rivolta come al privato, alle aziende, alle band musicali e tanto altro. In sinergia con altri ragazzi, realizziamo videoclip e a breve inizieremo a collaborare con una nascente sala prove/studio di registrazione. La nostra speranza è quella poter essere considerati un’alternativa possibile al problema che spesso si pone a tutti coloro che cercano di avviare un progetto: quella di dover consultare professionalità diverse per poter completare i vari step del processo realizzativo. Mizarts vuole porsi come un centro propulsore in cui trovare ciò che occorre per portare avanti i propri sogni.”
“Nevermind, We’re not Here” è primo singolo di Dear Baby Deer
“Nevermind, We’re not Here” è il primo singolo di Dear Baby Deer, progetto solista di Gianluca Spezza, italiano disperso nel mondo, ex membro dei Divine, prodotti da Gianni Maroccolo e collaboratori dei CSI negli anni in cui le sonorità Trip Hop e Shoegaze iniziavano ad affacciarsi in Italia. Alla realizzazione dell’Ep Tryst, da cui il brano è tratto, hanno collaborato Lilia (voce femminile) e i Two Fates in fase di registrazione e mastering.
Lilia
Lilia Scandurra, in arte semplicemente Lilia, è una giovanissima artista pescarese che sta facendo tanto parlare di sé in questi mesi, grazie alla pubblicazione dell’Ep 44 e ad alcune convincenti esibizioni live, tra cui quella a Streetambula Music Contest dove ha ricevuto il riconoscimento Wallace Multimedia come miglior presenza scenica, premiata dal grande e storico leader dei Diaframma Miro Sassolini. In occasione dell’esclusiva video offerto a Rockambula, abbiamo parlato un po’ con lei di passato, presente, futuro e numeri.
Ciao Lilia, come stai?
Questa è la domanda più difficile del mondo, no comment! Scherzo, mi sento bene (ride ndr)
L’ultima volta che ti ho visto suonare dal vivo eri a Pratola Peligna (AQ), un paesino abruzzese dove c’è un grande fermento e dove hai fatto breccia nel cuore del pubblico. Avevi già suonato lì in occasione di Streetambula Music Contest, quando Miro Sassolini ha premiato la tua performance con un riconoscimento speciale. Che esperienza è stata e cosa ti ha lasciato? Credi nell’utilità dei contest?
È stata una bellissima esperienza, prima di tutto perché quando si partecipa ad eventi organizzati con il cuore, torni a casa con il sorriso, pieno di energie positive e voglia di credere in quello che fai. Lo Streetambula Music Contest è stato il secondo concorso a cui io abbia mai partecipato e lì ho avuto l’occasione di conoscere nuove persone ed interessanti realtà artistiche ed è soprattutto questo che conta per me.
Cerchiamo di chiarire che tipo di musicista sei. Da sola sul palco, in compagnia solo del tuo portatile, mescoli un’Elettronica leggerissima a suoni e parole multiformi usando piccole tastiere e percussioni generate da drum-machine oltre che la tua incantevole voce. Tu l’hai definita Elf-tronic, qualcuno la chiamerebbe Dream Pop. Spiegaci la tua musica lasciando da parte le definizioni.
Per me suonare vuol dire (anche) “giocare”. Quando mi esibisco sento scorrere dentro di me vibrazioni che risvegliano una parte istintiva e un po’ “mistica” perché è in atto un processo creativo, ed è anche per questo che preferisco la dimensione live: i brani registrati in studio sono come un “diario di bordo”, le performance sono “avventura”.
Sul palco non ti affianchi ad altri musicisti e le tue possibilità di movimento sono limitate dalla necessità di controllare il computer e tutto il resto. Quanto questa scelta minimale gioca a tuo vantaggio e quando può trasformarsi in un limite, sia in ambito compositivo e sia in merito alla capacità di riempire il set?
Allacciandomi alla risposta precedente, quello che mi piace di questa dimensione è proprio la possibilità che ho di divertirmi. Ho iniziato il mio percorso artistico cinque anni fa, esibendomi con la mia chitarra (e registrando poi un disco nel 2011, Il Pleut, che ho portato in giro talvolta in solo, talvolta accompagnata da ottimi musicisti) ed il limite personale che sentivo allora era proprio quello di sentirmi “racchiusa” in una bolla, dove abbracciavo la chitarra quasi fosse uno scudo protettivo. Con questo progetto sento invece molto forte la libertà di movimento, posso saltellare, spostarmi, premere, automatizzare, come un’alchimista nel suo laboratorio, e tutte le piccole scatole magiche (aka laptop, drum-machine etc) di cui dispongo, sono piccoli e potenti giocattoli che mi permettono di suonare, trasformare la voce, registrarla in tempo reale per creare atmosfere.
Da poco è disponibile (qui) il tuo Ep 44. Come nasce un lavoro come questo, quali sono le tue ispirazioni e i tuoi punti di riferimento?
Voglia di sperimentare ed ossessione (due mesi passati nella mia camera che pian piano è diventata un piccolo home studio) sono due fattori che hanno inciso fortemente nella creazione di 44.
Raccontaci il perché del titolo. In realtà io già so qualcosa e non posso negare che la storia è affascinante.
I numeri pari mi fanno sentire tranquilla. 44, è un numero che mi fa stare bene per vari motivi (sui quali non mi dilungherò per non sembrare una psicolabile (ride ndr)), ed è proprio per esprimere il benessere che ho provato nel registrare l’ep che ho scelto il mio numero preferito.
Lilia è indissolubilmente legata ad un’altra band che tanto sta facendo parlare di sé. I Two Fates. Cosa vi avvicina e ci sono delle affinità anche stilistiche tra voi?
Tiresia e LorElle (le due anime dei Two Fates appunto, ndr) sono amici preziosi. La loro caratteristica più potente è il coraggio di osare, e il loro naturale pregio è quello di riuscire a condividere: emozioni, sapere, pensieri e momenti. Tiresia si è occupato del mixing e del mastering di 44 e continueremo a collaborare per il prossimo lavoro (vero, Tiresia? (ride ndr)). Ci sono tante affinità che ci accomunano ma anche interessanti differenze stilistiche che rendono produttivo il nostro scambio.
Credi che una musicista come te possa trovare un suo spazio dentro la scena emergente e indipendente italiana o sei, volente o nolente, relegata ad un ruolo marginale?
Sì, lo credo. E il mio obiettivo è quello di emergere, sempre rimanendo un’artista che fa parte di un sottobosco che sia poco mainstream.
Perché hai deciso di fare questo nella vita? È solo questione di passione o ci sono stati eventi in particolare che ti hanno fatto prendere certe decisioni.
Non nascondo che all’inizio è stato “strano”. Come un po’ tutti quelli che si “scoprono” eseguendo repertori inediti, ho cominciato molto timidamente perché ero abituata a suonare per me. Nel mio primo live ho eseguito tre canzoni… e mezzo. Ero terrorizzata! Inoltre, come spesso accade, il fatto di esibirmi davanti a degli ascoltatori mi ha aiutata a migliorarmi. Inoltre prima di suonare sono sempre un po’ nervosa ma, non appena comincio, questo stato d’animo lascia spazio ad un benessere che mi riempie. Tutti dovrebbero avere uno spazio dove poter provare questo.
Restando in tema, nella vita ti occupi di altro o sei musicista a tempo pieno? E comunque, pensi che nel 2014 si possa scegliere di essere musicisti professionisti (turnisti esclusi)?
Quest’anno mi sono laureata in Lingue Straniere e di tanto in tanto faccio lavori inerenti al mio campo di studio. Inoltre negli ultimi mesi ho registrato le voci per i due EP di Dear Baby Deer (ascolta qui) , progetto di Gianluca Spezza (ex Divine), che si divide tra Italia e estero. Secondo me si può scegliere di essere musicisti a tempo pieno, con molti sforzi e tanta umiltà. Bisogna essere concentrati e non lasciare nulla al caso.
Tra i tanti complimenti e apprezzamenti, non manca mai anche chi trova il modo di criticare ed in fondo è giusto così. Tra le cose che più ti si rimproverano ho trovato più interessanti anche se non sempre condivisibili queste di seguito: 1) alcuni brani sono troppo lunghi, ripetitivi e pesanti 2) il live è troppo scarno 3) dovresti lasciare a qualcuno più esperto la parte relativa al lato elettronico e dedicarti più alla voce. Quanto c’è di condivisibile?
Le critiche costruttive non mi danno fastidio, anzi. Con 44 mi sono messa in gioco totalmente, sapendo che avrei potuto ricevere pareri contrastanti. Una cosa che chiedo sempre alle persone che ascoltano il mio lavoro è di darmi un parere sincero, perché ne ho bisogno. Sono una musicista profana – non ho mai studiato- ma ho sempre dedicato tanto tempo a quello che mi fa stare bene. Sono testarda e questo fa si che io rincorra ciò a cui voglio arrivare senza compromessi. Il live è minimale perché è così che sono io, i brani sono forse troppo lunghi ma non ho il dono della sintesi e per me non esiste superfluo: se una canzone nasce lunga sei minuti e cinqanta la lascio così. Mi piacerebbe un giorno provare a condividere il palco con qualcuno che possa arricchire la performance, ma questo non perché io voglia lasciare a qualcuno di più esperto il “lavoro sporco”. Mi diverto tanto a fare tutto da sola per adesso (oltre ad essere una formula comoda quando mi sposto), e mi divertirei suonando con qualcuno.
Qual è la cosa più bella che la musica ti ha regalato e quella assolutamente da dimenticare?
Una cosa sola, che abbraccia entrambe: la consapevolezza di essere “delicata”. Una cosa che gioca a favore di chi si espone, perché significa possedere sensibilità. Nello stesso tempo è qualcosa che viene piacevolmente “dimenticato”, quando, appunto, ci si espone.
Di cosa parla Lilia nelle sue canzoni (in inglese)? E cosa vuole trasmettere?
Di immagini simboliche, metafore, esperienze reali o immaginarie. Per me sono piccole pillole terapeutiche o formule magiche. Vorrei trasmettere sensazioni che siano difficili da esprimere.
Quando la musica è arte e quando semplice intrattenimento?
Ho lasciato questa domanda per ultima, lo sai? È la più bastarda che mi abbiano mai fatto (e con questa risposta, mi riallaccio all’ultima domanda *risata malvagia* )
Quali ascolti hanno portato Lilia a comporre la sua musica? E cosa ti piace ascoltare abitualmente?
Pensandoci su, mi sono resa conto che tendo a prediligere voci femminili, per una questione di studio personale. Fever Ray, Bat for Lashes, Grimes, Norah Jones, Tori Amos, Portishead…Poca musica italiana. Nutro un amore incondizionato nei confronti di Nick Drake.
Ultimamente proprio Tiresia dei Two Fates ha messo in luce uno dei problemi attuali della scena musicale italiana, data dal ruolo delle etichette, anche indipendenti. Da un lato chi le critica di non avere voglia di sbattersi troppo dietro ai gruppi, dall’altro chi accusa invece le band di non voler fare il lavoro “sporco” di crearsi una fanbase, vendere merchandising, ecc.. Che idea ti sei fatta e che rapporto hai con le etichette?
Sono affascinata da queste discussioni, ma preferisco non pronunciarmi perché sto ancora osservando da un punto di vista “distaccato” poiché momentaneamente non sto lavorando con nessuna etichetta. 44 è un album autoprodotto, registrato in casa e disponibile in formato digitale. È gratuito, perché il mio obiettivo è raggiungere tante orecchie, e, per lo meno per me, non è indispensabile cercare guadagno dove non ci sono costi da recuperare. Sono più concentrata sull’investire energie e tempo per far si che ciò di cui la gente fruisce sia godibile. E a curare la dimensione live, che è la cosa che per me conta maggiormente.
Come ti stai muovendo per promuovere la tua musica e dove credi di poter arrivare?
Finora mi sono occupata personalmente della mia promozione. Grazie allo Streetambula Project è da poco sbocciato un magico sodalizio con la deliziosa Roberta D’Orazio (Mola Mola), che mi sta facendo da Ufficio Stampa. Inoltre sta nascendo una collaborazione con un’agenzia di booking che mi darà la possibilità di portare in giro il mio progetto.
Grazie mille per il tuo tempo e per le tue parole. Un’ultima cosa prima di salutarti. Ho avuto il piacere di conoscerti e sei una persona deliziosa, sempre disponibile e carina con tutti, sempre. Dimmi qualcosa di cattivo, verso chiunque. Ce la fai?
Facilissimo! Qualcosa di cattivo, verso chiunque. (Vedi: “Spirito di patata”)
Lilia – “Secret Keeper” [VIDEOCLIP]
L’influenza più forte di 44, secondo ep di Lilia, è la doppia accezione del verbo inglese to play: suonare, ma anche (e soprattutto) giocare. Sette brani nati per caso, durante ripetute e curiose esplorazioni musicali avvenute perlopiù all’interno della cameretta della giovane cantautrice, alle prese con synth, tastierine, pc e con la scoperta, quasi casuale, di Ableton live e delle infinite possibilità combinatorie dei magici mondi dei loop. Ne consegue la nascita di un disco appartenente a un genere musicale che Lilia stessa ha battezzato “Elf-tronica” per le atmosfere che genera e da cui è generato. 44 esce in formato digitale disponibile in free download su Bandcamp e risponde alla volontà di Lilia di condurre la propria musica al di là dei confini dei propri giardini fatati domestici verso luoghi sconosciuti: locali, case altrui, parchi e ulteriori location.
Testimonianza visiva di questa predisposizione, sono le immagini del video dello showcase di presentazione del lavoro presso gli studi di Novaradio Città Futura a Firenze, durante il programma condotto da David Drago “L’ora del Dragone”.
“La luce era bellissima e le persone squisite.” racconta Lilia. “Un pomeriggio davvero speciale”. E ancora, parlando del suo nuovo progetto: “Per me si tratta di una “performance” multiforme, anche visiva e un po’ esoterica. Componendo 44 non ho pensato di dover rispondere a precisi canoni di composizione (es. lunghezza delle canzoni, strofe e ritornelli precisi, intonazione), ma mi sono chiusa per due mesi in casa e mi sono lasciata andare, cercando sempre di mantenere il mio stile. Per questo, durante i miei live, cerco sempre di creare un’atmosfera che possa coinvolgere e/o “destabilizzare” le persone. Non ho mai studiato teoria musicale, il desiderio di suonare è nato perché fin da piccola inventavo melodie e mi sentivo frustrata perché non sapevo come trasformarle in vere e proprie canzoni. Ho scelto un numero per dare nome all’EP, perché i numeri mi fanno sentire più “tranquilla” (i numeri pari, per l’esattezza), e in particolare 44, è un numero che mi fa stare bene per vari motivi ed è proprio per esprimere il benessere che ho provato nel registrare queste canzoni d’istinto che ho scelto il mio numero preferito.” 44 è stato mixato e masterizzato da Tiresia (Two Fates) presso Colonnella Sound – Two Fates’ Studio. La grafica è a cura di Emiliano Teodoro, così come la realizzazione del video di “Secret Keeper”.
Al via ZG Sound a Chieti
Si terrà all’interno dell’Expo Zero Glutine, fiera gluten free organizzata dalla Confcommercio Chieti con il sostegno dell’AIC Abruzzo, la prima edizione del ZG Sound, il 5-6-7 settembre presso i locali della Camera di Commercio, in via Fratelli Pomilio, Chieti. All’interno di un ampio programma che prevede visite guidate nella millenaria città, cooking show con star della tv del calibro di Chef Rubio, espositori, conferenze e assaggi, sono previsti i nove concerti che, esattamente come l’intera manifestazione, prevedono l’ingresso gratuito. Si comincia venerdì 5 settembre alle ore 21.30 con gli evocativi ricami delle ballate che ammiccano agli XX della giovane e talentuosa Lilia, per proseguire con l’ampio repertorio Blues e cantautorale del buon Pescolla, seguito dalle conterranee Top Hat Sisters e dalle loro sonorità retrò provenienti dalla Valle Umbra Sud.
Sabato 6 settembre le degustazioni durante la pausa pranzo saranno allietate dalle atmosfere mariachi del trio La Bruja, mentre la sera dalle ore 22.00 delizieranno gli animi le proprie ricerche sonore elettrificate i Two Fates, electroacoustic looping duo, e i Twin Room, progetto parallelo di Bart dei Cosmetic e Luca dei Fitness Pump. A conclusione della kermesse, domenica 7 settembre il duo comico-musicale Claudette & The Farmer favorirà la digestione dei presenti alle ore 13.00, in attesa delle esibizioni serali: quelle dei Sound Shivers con il loro groove travolgente e stralunato e dei Brazilatafro Project (Gabriel Rosati, Paco Aguero, William Di Mauro), ritmiche raffinatezze per i palati sopraffini.
La direzione artistica è a cura di Mola Mola webzine e di Gianmarco Pescara. I concerti saranno seguiti da djset a cura di Maurizio Di Fazio, Marco Vittoria e Roberta D’Orazio.
Streetambula 30/08/2014
Necessaria premessa. Streetambula per me e per tutti noi di Rockambula non è un evento come gli altri perché se non si può definire esattamente la festa della nostra webzine è palese già dal nome che proprio noi siamo parte importante di tutto l’apparato organizzativo avendo oltretutto realizzato le preselezioni che hanno coinvolto oltre trenta band da tutta Italia. Sarò di parte, dunque, ma lo sarò nella maniera più professionale possibile.
Streetambula, tra le tante altre cose, è un contest/festival che si svolge l’ultimo sabato di agosto ormai da due anni in una piccola cittadina piazzata al centro della Valle Peligna, territorio ameno nel cuore dell’Abruzzo. Il palco, come da tradizione, è montato in una delle piazze principali di Pratola Peligna (AQ) e non c’è nessun biglietto d’ingresso da pagare per vedere ben otto band emergenti più un artista di punta che quest’anno è stato Miro Sassolini (Diaframma, S.m.s.). Ovviamente, sono sul selciato che nelle ore seguenti sarà calcato dalla grande folla molte ore prima l’inizio ufficiale dell’evento. C’è fermento per un’edizione che si preannuncia spettacolare per la qualità delle band e per l’ospite d’onore e comincia ad avanzare il timore che la pioggia possa rovinare tutto. Alle diciassette e trenta il presentatore d’eccezione (Angelo Violante, meglio noto come Borghese) dovrebbe salire sul palco e iniziare a introdurre la serata ma ecco arrivare la paventata pioggia, non quella leggera prevista da qualche sito web il giorno prima, ma un temporale di quelli che non ne vedevo da mesi e la paura che si possa annullare una serata organizzata tra mille difficoltà da un anno intero comincia a diventare una convinzione.
Tuttavia, sarà per le preghiere di qualcuno, le imprecazioni di altri verso il cielo, sarà per l’ottimismo di Miro Sassolini, intorno alle 19:00 il cielo si apre, si scorge un arcobaleno, lo staff tecnico toglie i teloni, sistema il palco e decide che si potrà partire, con ritardo, con qualche taglio, ma si potrà fare il concerto, come previsto. Borghese sale sul palco e con lui Piero Vittoria, giornalista musicale freelance che presenta il suo libro Viaggio di un Freelance tra Parole e Musica che raccoglie le migliori e le più interessanti interviste fatte ad artisti del calibro di Mango, Gino Paoli, Caparezza, Boosta e tantissimi altri. Oltre a lui, altri ospiti saliranno sul palco, dal sindaco del paese, Antonio De Crescentis, che si mostrerà attentissimo alle dinamiche riguardanti la musica live sempre più protagonista nella vallata, fino al factotum dei Two Fates, Giuliano Torelli, dalla voce dei Sixty Drops, i quali regaleranno anche un poderoso dj set, al giornalista Andrea Di Nisio. Quindi si parte con il contest vero e proprio, mi siedo nella postazione dedicata ai giurati insieme a Sassolini e a tutti gli altri e si comincia con la band Laika Vendetta. Una vera e propria bomba; i ragazzi di Alba Adriatica non mi erano per niente nuovi, pur trattandosi di un progetto non più vecchio di tre anni, eppure c’è una differenza sostanziale tra l’ascoltare la loro musica in cuffia, apprezzandone stile, tecnica e tematiche e ritrovarsi invece investiti dalla potenza che si sprigiona dal cuore del loro Alt Rock, a partire dalla voce del carismatico leader Emidio De Bernardinis; oltretutto proprio lui arriverà secondo nella speciale classifica dedicata alle migliori voci della serata, ricevendo apprezzamenti senza fine da uno che della voce ha fatto il suo credo, proprio l’ex Diaframma, il quale riconoscerà a De Bernardinis la capacità di toccare dinamiche vocali non semplici senza mai scomporsi.
Dopo i Laika Vendetta, è dura per gli altri salire sul palco ma, per buona sorte di tutti, tocca ai Malamadre, freschi vincitori del Pescara Rock Contest e tra i favoriti preminenti per gran parte degli addetti ai lavori. Quello che ci si aspetta è uno spettacolo indimenticabile, almeno a quanto detto da chi li ha visti di recente. Io, che non sono tra questi, muoio dalla curiosità di ascoltarli e vederli e magari colmare qualche dubbio sortomi nell’ascolto casalingo delle tracce. I Malamadre sono una di quelle band che le cose le fa per bene, si vede dal loro progetto che si mescola al fumetto e si vede da come sanno stare sul palco eppure stasera non è la loro serata migliore, come mi confermerà anche lo stesso Giuliano Torelli, uno dei primi sponsor della band abruzzese. Tuttavia, non tutto scivolerà via senza troppo clamore, perché la voce di Nicholas Di Valerio è di quelle che quando le ascolti poi non le dimentichi presto e, alla fine, sarà proprio lui a vincere il premio Musicalmente alla migliore performance vocale della serata.
Dall’Abruzzo, si vola a Bologna. Salgono sul palco i Minimal Joy, quelli che, almeno sulla carta, avrebbero tutte le carte in regole per essere i favoriti del nostro presidente di giuria. A livello compositivo, il quintetto che miscela Darkwave e Post Punk con Pop e Rock, mette sul palco i brani più interessanti della serata e, sarà lo stesso Miro Sassolini a dirmi che proprio loro, a suo avviso, sono i migliori ma non quelli che hanno suonato meglio. Cogliamo, infatti, qualche imperfezione di troppo e alcuni fattori sembrano spostare in basso l’asticella. I Minimal Joy fanno quello che solo band dal futuro roseo possono fare, spaccano sia il pubblico sia la giuria, qualcuno apprezza e tanto, qualcuno critica e tanto e alla fine saranno comunque la band col più alto voto del pubblico. Dopo tanto Rock, arriva on stage come una benedizione Lilia, da sola col suo portatile, la sua voce, tanti effetti, programming e una musica celestiale eppure capace di trascinare ritmicamente il pubblico, incantando e facendo innamorare i presenti. L’Elettronica che si sposa con la melodia del Pop è portata, da Lilia, a livelli eccelsi e, se qualcuno non apprezzerà le atmosfere forse troppo tenui e delicate per una piazza, gran parte degli astanti si perderà in una marea di complimenti, alcuni augurandosi di poter vedere l’eccezionale artista accompagnata da qualcuno che possa pensare solo a drum machine e programming lasciando a lei il solo compito di ammaliare con le corde vocali. Arriverà seconda, nella classifica finale ma a lei andrà il premio speciale Wallace Multimedia per la migliore presenza scenica e per una ragazza che sale da sola su un grande palco ed è costretta a stare piantata di fronte ad uno schermo è un riconoscimento alla sua capacità di riempirlo comunque quel palco, con tutto quello che la sua voce e la sua musica riescono a suscitare.
Siamo a metà contest quando sale sul palco Gabriele Squartecchia, persona squisita e sorpresa assoluta della fase di preselezione poiché il progetto ha solo pochi mesi di vita, con la sua band, Novembre. Sarà il gruppo più controverso, quello di cui sentirò lodi e critiche più estreme. Piace tanto la parte strumentale, le melodie, i brani e piace la presa di posizione del palco, con lui, la sua giacca Ministri-style e la sua tastiera piazzati al centro come capitani d’una nave e gli altri a sudare ai lati e alle sue spalle. Sarà, invece, proprio la voce di Gabriele, il punto più spinoso della sua valutazione. Uno stile certamente non molto consueto, così tendente ad alte intonazioni, ma una timbrica impalpabile e qualche stonatura che, con una voce siffatta non possono passare in secondo piano.
Dopo Novembre, salgono sul palco, da Salerno, I Fiori di Cadillac. Ovviamente, anche loro mia vecchia conoscenza, eppure mai mi avevano completamente rapito e invece stasera mi fanno letteralmente sobbalzare dalla panca. Splendide le canzoni nonostante il loro non fosse che un non troppo originale Alt Rock dai chiari echi radioheadiani, eccelsi in fase esecutiva e tecnica e ottimo anche il modo di stare sul palco. Per me, da giurato, i vincitori sarebbero loro ma alla fine arriveranno terzi, battuti da musicisti (bravi allo stesso modo) solo per pochissimi voti.
Siamo alle battute finali e quello che mancava alla serata è un po’ di sano Punk Rock, che nel caso dei Deathwood, è Horror Punk in stile Misfits. Per me sarà il momento di reggermi forte visto che, da quanto ricordo, quei tre mostri piazzati in linea davanti alla batteria, come un plotone di esecuzione senza pietà, mi scaricheranno addosso tante di quelle note come proiettili che sarà dura stare in piedi. E invece niente di tutto questo accade, il suono è buono ma debole, almeno rispetto alle aspettative e la voce di Pasquale Turco stasera è tutto fuorché in forma da competizione. Qualcuno non apprezzerà neanche lo stile dei quattro ma, lo sappiamo, il Punk è difficile da far digerire a tutti.
Siamo alla fine, tocca a Dott. Quentin & Friends, una delle formazioni più attese del lotto e padroni di casa; ma prima accade l’impensabile. Borghese e Sassolini sono sul palco, per una breve intervista, mentre si stanno ultimando i preparativi per quella che sarà l’ultima esibizione della serata, almeno per quanto riguarda il contest. Sassolini sta parlando, alcuni fan del Dott. Quentin lo invocano disturbando la voce degli S.m.s. ed ex Diaframma che si risente, attaccando con eccessiva voga i disturbatori. A questo punto interviene il corista di Dott. Quentin & Friends che spinge Miro Sassolini a velocizzare il suo intervento in quanto il pubblico stava aspettando la musica e non le sue parole e nasce un antipatico battibecco che qui nomino tale ma che in realtà è una rissa sfiorata. Non interviene l’organizzazione, ritenendo ancor più inopportuna una loro presa di posizione immediata, preferendo confidare nel buon senso. L’esibizione di Dott. Quentin & Friends è pregevole, come sempre, ma ormai l’attenzione è tutta rivolta ad altro. Dott. Quentin, vera vittima di quanto accaduto, deve subire l’astio di chi non ha apprezzato le parole dette sul palco da un membro della sua band e finisce per essere valutato in malo modo da quasi tutti i giudici. Il suo diventa un ultimo posto che mi sento di assegnare non tanto al dottore quanto all’episodio in se, momento di bassissimo livello che mai avrei voluto vedere. Finita l’esibizione delle band in gara, Miro Sassolini sale sul palco per qualche breve pezzo sperimentale, insieme al suo collega mago dei suoni Daniele Vergni. Performance intensa e irriverente, fortemente condizionata dallo stato d’animo particolarmente nervoso dei protagonisti, eppure di quelle che si lasciano ricordare. Poi si torna sul palco per la premiazione finale. Premio miglior voce al cantante dei Malamadre, come già detto; premio per la miglior presenza scenica a Lilia e quindi la classifica vera e propria del contest. Ultimo, ma personalmente tutt’altro che ultimo, Dott. Quentin & Friends. A seguire i Deathwood, palesemente condizionati dall’impossibilità di fare un soundcheck completo. Poi Novembre, forse la band che più ha creato divario tra pro e contro. Ai piedi del podio i Malamadre e i Minimal Joy mentre sul gradino più basso si piazzano i Fiori di Cadillac. Tra Lilia e i Laika Vendetta la spunteranno proprio questi ultimi e, tra i diversi commenti ascoltati sia dentro la giuria che tra la gente, è una di quelle vittorie sulle quali nessuno ha avuto da ridire. Alla fine una grande serata, nonostante la pioggia, nonostante qualche battibecco e incomprensione. Otto band eccelse, un presidente di giuria che ha dato lustro all’evento e, quasi dimenticavo, tante etichette, case editrici, associazioni, webzine e artisti. Comincia il conto alla rovescia per la terza edizione. Che succederà stavolta?
Aa. Vv. – Happy Birthday Grace!
Ci sono album e musicisti che la bravura e il destino hanno reso immortali, imprimendoli nella memoria e nell’immaginario di molti. Jeff Buckley è sicuramente uno di loro, una vera meteora che ha illuminato per troppo poco la scena musicale mondiale, ma che ha saputo in così breve tempo lasciare un’impronta indelebile nella storia del Rock. Nell’agosto del 1994 usciva il suo capolavoro, Grace; vent’anni dopo, lo studio di registrazione QB Music di Milano, pubblica in free download una compilation che ne celebra il ricordo. Parlare di semplice tributo non è corretto perché il lavoro di reinterpretazione e omaggio alle dieci tracce che compongono Grace va aldilà della semplice “coverizzazione” dei brani. Gli artisti presenti hanno saputo, grazie alle sapienti mani dello studio, creare qualcosa di veramente nuovo e non scontato, basando il lavoro su una forte ricerca dei suoni e degli arrangiamenti, portando le melodie di Grace negli anni 2000 attraverso la New Wave, il Funk, l’Elettro Pop e le sperimentazioni musicali. Capita spesso che le reinterpretazioni e i tributi, nella ricerca dell’omaggio perfetto a tutti i costi, inciampino nella miope rete dell’emulazione e finiscano per essere solo delle brutte versioni dell’originale. QB Music e gli artisti coinvolti sono riusciti invece a trovare il giusto equilibrio e mix tra la versione originale e le diverse personalità degli interpreti che si susseguono, offrendo un punto di vista differente e tratti irriverente e un po’ impudente. Così ci si ritrova ad ascoltare “Mojo Pin” in versione New Spleen Wave, dove la carica interpretativa di Buckley viene resa materiale dai synth effettati degli Starcontrol; una veloce e ritmata “Grace” “groovizzata” grazie alla sorprendente voce ed energia di Naima Faraò dei The Black Beat Movement.
Tra le dieci tracce ce ne sono due che si contraddistinguono per intensità e sperimentazione, anche se lo fanno muovendosi su territori ben distinti e sono la scura “So Real” in cui i Two Fates, attraverso un tappeto di suoni sintetici, attualizzano il senso claustrofobico e di angoscia affidati a basso e batteria nell’originale, e “Corpus Christi Carol“ solenne e celestiale che si trasforma in terrena e quasi tribale grazie alla ritmica dei piatti e dei tamburi dello Zenergy Trio. Due interpretazioni altrettanto interessanti e ricche di emozioni sono quella di “Lilac Wine” che diviene un blues scarno e graffiante con la sensibilità di Sergio Arturo Calonero, e dell’immortale “Hallelujah”, uno dei compiti più ardui, che gli Io?Drama superano brillantemente grazie alle grandi capacità vocali di Fabrizio Pollio e al violino di Vito Gatto. Happy Birthday Grace! È un lavoro curato, bello da ascoltare, cha valorizza gli artisti che vi hanno partecipato e rende omaggio alla grande musica e alle capacità interpretative di Jeff Buckley con altrettanta qualità, sempre con la giusta consapevolezza del confine tra imitazione e tributo.
Streetambula Music Contest 2014 II Edizione: il programma completo
PROGRAMMA
STREETAMBULA MUSIC CONTEST II EDIZIONE
Con Miro Sassolini (Diaframma, S.m.s.)
30 Agosto 2014 Pratola Peligna (AQ) ore 17:00
Ingresso, iscrizione e spazi espositivi gratuiti
Per info Silvio Pizzica pizzicasilvio@virgilio.it 3400690969
Riccardo Merolli 3389365610
Si rinnova l’appuntamento con Streetambula Music Contest che, giunto alla seconda edizione, andrà nuovamente ad animare Piazza Garibaldi a Pratola Peligna (AQ) e a chiudere idealmente l’estate Rock del paesino abruzzese in attesa delle nuove serate organizzate dal Progetto Streetambula. Quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato il più importante evento (veramente) Indie dell’intero territorio peligno anche quest’anno sarà il palcoscenico non solo per le otto band che giungeranno da tutta Italia, ma anche per espositori del settore, etichette indipendenti, webzine, tatuatori, collezionisti, giornalisti, editori e tanti altri. L’evento anche quest’anno vuole rilevare la sua natura di festival teso a fornire agli emergenti mezzi per proseguire al meglio il proprio percorso artistico piuttosto che essere teatro di una sterile gara. A tal proposito tanti saranno i premi in palio, tutti scelti per regalare alle band una nuova opportunità e tutto senza alcuna quota d’iscrizione (lo stesso vale per gli espositori). Registrazione di un singolo presso gli studi Touchclay di Popoli (PE) + videoclip realizzato da Carlo Liberatore, apertura di un live di rilievo presso il Tipografia di Pescara offerto da Voodoo Ray, mastering di un album offerto da Musicalmente di Pratola Peligna (AQ), 1 mese di promozione e ufficio stampa offerto da Roberta D’Orazio, presenza in radio presso gli studi Protosound Polyproject, copertina della rivista Edizione Straordinaria, pacchetto promozionale offerto da Rockambula, premio musicalmente alla migliore voce/performance vocale consistente in un Microfono SHURE SM58 e infine pacchetto fotografico completo per il premio speciale Wallace Multimedia (Giuseppe Zaccardi).
Di prestigio anche la giuria che sarà presieduta da Miro Sassolini, storico leader della band New Wave Diaframma e fondatore degli S.M.S.. Al suo fianco nomi importanti del settore: Silvio Pizzica (Rockambula, Ondarock), Margherita Di Fiore (Rockit), Giacomo Pasquali (Touchclay Studio, Session Player, Borghese), Paolo Tocco (Protosound Polyproject), Andrea Di Nisio (giornalista musicale presso Subcity), Michele Montagano (V4V Records, Stordisco), Emiliano Amicosante (Indelirium Records), Daniele Vergni (S.M.S., Sixty Drops), Piero Lucarelli (Arezzo Wave), Loredana di Giovanni (Two Fates, Insegnante di Canto), Salvatore Carducci (Musicalmente) e Giuseppe Zaccardi (Wallace Multimedia).
A completare il tutto un presentatore d’eccezione, Angelo Violante, probabilmente più conosciuto sotto lo pseudonimo Borghese, progetto Indie Cantautorale con il quale sta facendo parlare di sé in tutta la penisola e poi un Dj Set che metterà in console la parte Elettronica della band Trip Hop dei Sixty Drops.
La manifestazione sarà aperta, intorno alle ore 17:00, con la presentazione del libro Viaggio di un Freelance tra Parole e Musica di Piero Vittoria, interessante opera letteraria a sfondo musicale della quale sapremo di più proprio in occasione di Streetambula quando chiacchiereremo con il suo autore. Dalle ore 18:00 si partirà con il contest vero e proprio. La scaletta è ancora da definire ma certi sono i nomi dei finalisti (scelti dalla redazione nazionale di Rockambula), più che mai validi e pronti a darsi una sana battaglia: Lilia (Pescara), Dott. Quentin & Friends (Pratola Peligna), Laika Vendetta (Alba Adriatica), Minimal Joy (Bologna), Novembre (Penne), Deathwood (Raiano), Malamadre (Collecorvino) e I Fiori di Cadillac (Salerno).