Delle volte non riesco a dare il giusto peso alle cose sputando arroganti giudizi neanche ne avessi il diritto, dischi bastardi da prendere con le pinzette per coglierne quel senso troppo nascosto, un giorno allargherò le mie vedute. Un disco pienamente elettro vintage dopo riesce a mettere in crisi chiunque lo ascolti, il duo Consenso porta sotto la nostra attenzione un lavoro reclamato schiettamente “Un disco onesto“. E questo risulta essere vero, la semplicità rimane indubbiamente la colonna portante dell’intero disco onesto, basi elettroniche non esageratamente complesse con voce light che canta in inglese e italiano testicini stimolanti e demenziali allo stesso tempo, un binomio scaccia rimpianti. Un rischio che vale la pena correre se i consensi stranamente sterzano tutti a loro favore nonostante non riesca a trovare nulla di confortante, l’istinto pensa positivo, la ragione vorrebbe impiccarsi. Chi la spunterà? Chi sono i Consenso? Riuscirò a scacciarli definitivamente dal mio agonizzante corpo?
Niente da fare e complessivamente mi trovo in faccia una creatura geniale dinanzi la quale bisogna soltanto togliersi il cappello urlando disperatamente per scacciare i cattivi pensieri, sound dance anni 80 inizi 90 con l’ombra di Battiato sullo scalino d’ingresso. Non finiremo mai di stupirci questo è ovvio. I Consenso alla ricerca di consensi ancora tutti da guadagnare, si gettano nella mischia scegliendo soluzioni poco semplici da interpretare ma dalle interessanti prospettive se si guarda a pezzi come “La struttura” del quale esiste anche un video clip. Tutta roba nostrana, un disco che mantiene una propria identità rispettando tutte le regole per essere definito “Un disco onesto“.