La band di San Diego esordisce con un lavoro dal suono viscerale, diretto e primordiale, un tripudio sonoro che attraversa garage punk, post-punk e hardcore.
L’hardcore melodico della band californiana continua ad essere una forma di terapia inossidabile, oltre i traumi e il caos della vita di tutti i giorni.
Vivisezione del dolore, valvola di sfogo o evitabile divertissement? Il debutto solista di Alan Sparhawk è un disco unico nel suo genere, il ritorno di un’arte che vuole soddisfare solo il proprio creatore.
Il “giardino” del collettivo newyorkese è un misterioso Eden fatto di contrasti, caos e armonia, nel quale perdersi ha un differente significato ad ogni ascolto.