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Mistic Zippa- Una Volta Si Usava Il Veleno
I Mistic Zippa, sono una longeva band di Savona, in pista dal 1992. Una storia lunga un abbondante ventennio, fatta di alti e bassi, una reunion e una positiva campagna di crowdfunding tramite musicraiser, che li ha portati a pubblicare nel mese di marzo il terzo album intitolato: Una Volta Si Usava Il Veleno. Il titolo, che sarebbe perfetto anche per un libro di memorie da serial killer, in realtà ha un grande effetto anticipatore del contenuto che ci aspetta. I Mistic Zippa, infatti, sebbene utilizzino un registro stilistico spesso scanzonato e giocoso, tipico dello Ska e della musica popolare in generale, bilanciano l’effetto goliardico con contenuti sarcastici, ironici, e attuali. La base di partenza è la denuncia sociale e politica, anche se non mancano le eccezioni come “Brivido Calvo”, che sottraendosi alla logica si concede una divagazione scherzosa e funkeggiante giocando appunto con l’annoso e maschile problema della calvizie, o come “Un Amore” in cui si racconta la fine di un amore un po’ burrascoso. Una Volta Si Usava Il Veleno ha un’anima ritmata, festaiola e una spiccata vocazione al ballo, che emerge sia dallo Ska solare alla maniera dei Vallanzaska o dei Persiana Jones di “Desideri”, sia dall’insistente fisarmonica che fa tanto Patchanka di “Lotta”. Non mancano, però, sparpagliate per le undici tracce del disco, influenze e incursioni sonoro di derivazione Rock, da quelle elettroniche, che richiamano il mondo dei Subsonica, nell’uso di tastiere e synth in “Italiani…Diversamente Intelligenti”, alle chitarre dal mood dark e hard di “L’umore” e “Morto”. L’album si ascolta con piacere e scorre facilmente, l’esperienza del gruppo si fa sentire, e precisione e pulizia contraddistinguono tutto il lavoro. Forse qualche sporcatura o graffiatura avrebbe dato qualche brivido e quel pizzico di personalità in più.
Rainska – Media Stalking
Ci sono voluti ben cinque anni per sfornare il primo disco dei Rainska, Lo Specchio delle Vanità ed altrettanti per la loro seconda fatica discografica, Media Stalking. Prodotto con l’etichetta discografica Udedi, registrato presso gli studi de La Baia dei Porci di Nereto, e mixato e masterizzato presso l’Indie Box MusicHall di Brescia, il disco vede la partecipazione di Totonno DUFF nell’opening “Le Bocconiane”, Maury RFC ne “Il ‘93” e Clode LAZULI in “500 Lire”. Oggi lo Ska (o Bluebeat, chiamatelo come volete) non è certamente più di moda come quando nacque nei primi anni Sessanta quando da esso derivarono altri generi che poi divennero persino più famosi quali il Reggae e il Rocksteady. Lorenzo Reale (voce), Angelo Di Nicola (chitarra e voce), Giulio Di Furia (basso e voce), Lorenzo Mazzaufo (batteria), Pierpaolo Candeloro (sax), Eliana Blasi (tromba) e Martina D’Alessandro (sax) ce la mettono tutta quindi per emozionare l’ascoltatore sin dall’incipit della già citata “Le Bocconiane”.
Il risultato è certamente egregio, ma forse da un gruppo che ha festeggiato il decennale della carriera (pochi vi riescono) ci si aspettava anche qualcosa di più. Gli spiriti di Madness e The (English) Beat per fortuna rimangono costanti con i sette teramani sino alla fine garantendo loro un buon fine. Un ulteriore sforzo poteva essere fatto inoltre anche a livello di testi, talvolta troppo semplici ma certamente di sicuro effetto ed il sospetto è che si sia badato più agli arrangiamenti dei fiati che a tutto il resto. Del resto di esperienza ormai ne hanno accumulata talmente tanta da garantire loro la presenza su prestigiosi palchi al fianco di artisti famosi quali Shandon, Punkreas, Velvet, Piero Pelù, Teatro degli Orrori, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Paolo Benvegnù, Linea 77, Vallanzaska, Africa Unite e Bandabardò. Dopo tanti e ripetuti ascolti ci si abitua anche al sound che a tratti ricorda persino quello della premiata ditta Sting / Summers / Copeland, ovvero dei Police, e talvolta persino quello del Punk anni Novanta dei Green Day e degli Offspring. Consigliato a chi vuol passare quaranta minuti circa in allegria, da evitare per chi non sa apprezzare Ska e Reggae.
La Band della Settimana: Le Teste
Le Teste, band Ska Core di Saronno, sono:
Claudio “Cla” Cosi – Voce e Chitarra
Carlo “Lotto” Medici – Basso
Valerio “Vale” Mangiafico – Sax
Michele “Drugo” Mastrofilippo – Trombetta
Domenico “Dome” Santoro – Tastiera
Marco “Marco” Laurenti – Batteria
Kruz – Suoni
Le Teste nascono come Teste di Cocco nel settembre del 2001 dalla passione per la musica di alcuni compagni di scuola. Passione che, con il passare degli anni, è rimasta intatta e ha permesso al gruppo di affinare le proprie doti tecniche e compositive e di calcare più di 250 palchi in sette anni di attività con guru del panorama Rock alternativo italiano come Persiana Jones, Derozer, Vallanzaska, Peter Punk, Almukawama, Figli di Madre Ignota e molti altri. Nel 2004 esce il primo disco della band dal titolo Stasera Non Entrate distribuito in tutta Italia da Vacation House e dopo una pausa di circa due anni, Le Teste tornano in auge con un restyling della formazione e del nome (che diventa appunto Le Teste) e dopo una serie di live si chiudono in studio per dare alla luce il nuovo album dal nome 2012. Con quest’ultimo progetto si nota ancora di più la voglia del gruppo di diffondere divertimento, freschezza e allegria allo stato puro senza mai trascurare una certa dose di rabbia e di grinta che caratterizzano sempre i pezzi delle Teste che, oltre a far ballare, si pongono come obbiettivo anche quello di far riflettere.