Pop Punk melodico é quello dei HydraHead con la classica forma intro – riff – ritornello – stacco – riff – ritornello – outro, nulla di nuovo insomma, ma é un nulla di nuovo fatto come si deve a cominciare dal mix: chitarre stereofoniche, batteria che picchia, basso calibrato e voce pulita con tanto di cori intonati. Suona talmente bene da non sembrare per nulla italiano ma quasi californiano, ed infatti non a caso dietro a questo progetto troviamo il nome di Daniele Autore in veste di produttore (Vanilla Sky e The Alternative Factory).
H(e)arth inizia con “Escape”, dove sinceramente la prima cosa che mi è saltata all’orecchio è un inglese dalla pronuncia …mmm… come si dice… italianissima?! Non è proprio il massimo, si può e si deve migliorare direi! Poi però ci si rialza dallo scivolone con il singolo dal sapore radiofonico “Follow This Sound” con tanto di videoclip molto U.S.A. (Football americano e Cheerleader per intenderci) ma girato in terra nostrana da Salvatore Perrone con il team sportivo Chiefs di Ravenna (ah si, gli Hydrahead sono di Ravenna tra l’altro). La classica combo amore + Punk Rock caratterizza invece “Incomplete”. Si passa poi alla meno aggressiva “No Regrets”, dove le speranze prendono il sopravvento e l’arrangiamento acustico ne consolida l’intenzione. Chiude il cerchio “Wrong Target”, il brano che conferma la linea guida che caratterizza H(e)arth: del Pop Punk classico realizzato con classe, quello che spesso piace molto agli adolescenti (e alle adolescenti soprattutto), ma che nonostante la produzione impeccabile e gli arrangiamenti ben realizzati a me personalmente ha comunque annoiato.