Per chiudere l’anno in bellezza tornano i Selton, band brasiliana ma ormai milanese d’adozione, che hanno deciso di regalare al proprio pubblico un brano del nuovo album, Loreto Paradiso, in uscita nei primi mesi del 2016. Buoni propositi, questo il titolo del singolo, parla della nostra incredibile capacità di ripetere gli stessi errori: “Ogni fine anno ci facciamo le stesse promesse, però tante volte troviamo delle scuse per farsi che rimanga tutto uguale a prima” racconta la band. “Andiamo avanti così, sperando che dal nulla qualcosa di magico succeda e ci trasformi in persone migliori.”
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Le Chiavi Del Faro, guarda il video de “La Cura Dei Cori”
Il brano è il primo singolo estratto da Dentro, album in uscita a gennaio 2016, prodotto da Simone Sproccati presso lo studio Al Fondino di Gubbio (PG): un lavoro pop-rock alternativo e viscerale, in cui la band umbra punta tutto su un connubio di musica e parole schietto e diretto che arriva dritto al cuore, conquistando l’ascoltatore da “dentro”.
“Diecimila Ore” primo singolo del nuovo disco di Majakovich
I Majakovich iniziano a svelare i contenuti del nuovo album pubblicando “Diecimila Ore” primo singolo e video estratto da Elefante. Uscirà il 25 Gennaio 2016 Elefante il nuovo attesissmo album di Majakovich che fa seguito al fortunato Il Primo Disco era Meglio pubblicato nel 2014. Elefante è stato prodotto da Majakovich ed Andrea Sologni. Tutte le musiche sono di Majakovich e sono state registrate ( in fasi alterne) tra la fine di Maggio ed i primi di Luglio 2015 in quel paradiso vivente che prende il nome di “ Igloo Audio Factory ” (RE) da Andrea Sologni e dal suo assistente Francesco Genduso.
Nuovo EP e video per i Ronin
Uscirà per Tannen Records il 17 Novembre il nuovo EP dei Ronin, contenente tre brani figli delle stesse session dell’ultimo album Adagio Furioso (uscito a novembre 2014 per Santeria/Tannen/Audioglobe). Con l’occasione la band pubblica anche il video di un brano dell’album: “Far Out” è la splendida visione prodotta dai danzatori del Gruppo Nanou.
I Coffeeshower tornano con un video che anticipa il nuovo album
I Coffeeshower sono una Punk Rock band nata a L’Aquila nel settembre 1999, dall’incontro di due studenti appassionati di punk rock, Pier e Eddie, con l’aggiunta di Fausto, il fratello maggiore di Pier. Il risultato dell’incontro dei tre è un particolare mix di Punk-Rock, hardcore e melodie pop che ricorda molto i Bad Religion e i primi Offspring. Development del 2001 va esaurito in pochi mesi e fa dei Coffeeshower un piccolo caso per i seguaci del punk rock italiano. Nel 2004 la piccola etichetta genovese li nota e decide di far uscire uno split-cd intitolato Split by Side condiviso con gli olandesi DEPENDENT, e poi partono in tour con i canadesi BELVEDERE. Il 2006 regala ai Coffeeshower l’opportunità di calcare il palco dell’HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL e di suonare in Svizzera al TASTE OF CHAOS Festival, dividendo il palco con TAKING BACK SUNDAY, SAOSIN, UNDEROATH e ANTI-FLAG. All’inizio del 2009 i nostri hanno giusto il tempo di togliersi un’altra grande soddisfazione aprendo lo show bolognese di CHUCK RAGAN, voce del leggendario gruppo statunitense HOT WATER MUSIC: pochi giorni dopo il terribile sisma colpisce la loro città e costringe i Coffeeshower ad una lunga pausa forzata. Pur tra mille peripezie la band porta a termine nuove registrazioni e pubblica a inizio 2011 con la Indelirium Records il tanto sospirato full-lenght Kicking A Medicine Ball. A seguire tanti concerti in Italia e in Europa e una nuova uscita discografica per Indelirium Records, l’album compilation The Glory Years del 2013, che assieme a due inediti nuovi di zecca raccoglie tutto il vecchio materiale sparso qua e là tra ep e compilation varie e celebra i 15 anni di onorata carriera dei Coffeeshower. Il 13 novembre 2015 uscirà su Ammonia Records il nuovo album intitolato Houses, prodotto da Daniele Brian Autore (voce dei VANILLA SKY), anticipato dal videoclip del singolo “Broken Pieces” girato da Stefano Poletti.
Il Video della Settimana: Albedo – “Astronauti”
“Astronauti” è il secondo video estratto da Metropolis (Massive Arts -V4V), quarto album in studio degli Albedo, per la regia di Francesco Roma.
Che cosa pensi di quelle stelle luminose così lontane? Potranno davvero ospitare qualcuno? Basterebbe anche solo uno, o forse noi due, ma dovrebbe essere un pianeta enorme, fatto di gomma per non farci mai del male.
Che cosa pensi di questa vita rumorosa? Siamo solo un caso o siamo nati per qualcosa di magnifico? Qualcosa di magnifico in cui perdersi.
Liriche essenziali su tappeti del miglior Post Rock italico, “Astronauti” conferma la maestria degli Albedo nel coniugare distorsioni e cantautorato.
The Ties and The Lies – “Home is Where the Heart is” [VIDEOCLIP]
Il quartetto bolognese The Ties and The Lies torna in scena con un nuovo disco che anticipiamo in anteprima con il video del primo singolo estratto dal titolo “Home is Where the Heart is”. Disponibile dal prossimo 5 Novembre 2015, questo lavoro è un viaggio lungo una vita tra obblighi e verità, tra ciò che ci rende liberi e ciò che invece ci costringe a forme di privazione, sociale quanto psicologica. Un disco che non abita certo in Italia e che, invece, porta il nome di una cittadina del New Mexico: Truth of Consequences. Appunto obblighi o verità, un diario di bordo di 6 inediti che dividono il lavoro e l’ascolto in due emisferi umani e sentimentali. Tra le strade notturne della piccola cittadina (TOC) fino al cambiamento di vita, interiore, con gli altri. Un bel Pop Rock anche tinto di colori britannici piuttosto che, ovviamente, di sceneggiature americane da grandi ruote. L’intervista per Rockambula:
Avete intitolato questo nuovo disco con il nome di una cittadina del New Messico: Truth of Consequences la domanda nasce spontanea: ma ci siete stati davvero? Come l’avete scoperta?
Truth or Consequences. Ci siamo stati? No, purtroppo, ma ci siamo ripromessi di farlo, prima o poi, non foss’altro per chiudere il cerchio. L’abbiamo scoperta in una di quelle serate senza sonno in cui ti metti a cercare le robe più disparate su Internet. Parti da un Talk di TED, poi ti trovi dopo mezz’ora a guardare un documentario sui canguri su YouTube. Ecco, io ad un certo punto sono capitato sulle foto dell’unico spazioporto realmente funzionante ed esistente della Terra, che ovviamente è a Truth or Consequences. Da lì è partito tutto… Cioè, come fai a non innamorarti di un posto che ha costruito una stazione di servizio per i viaggi intergalattici?
E traducendo questo titolo: Obbligo o Verità. Iniziamo con le domande difficili. I Ties cosa scelgono?
Scegliamo verità, anche se è una risposta meno scontata del previsto. Fare le cose per costrizione e non per convinzione ha sempre dei risvolti negativi.
Ascoltandolo in anteprima abbiamo trovato forti richiami all’Inghilterra dei Babybird o Franz Ferdinand piuttosto che all’America dei Guns. Cosa ci dite in merito?
Come sempre, la verità sta nel mezzo. Per noi l’Inghilterra è sempre stata importantissima, musicalmente ma anche a livello personale (fra l’altro la domanda è comica perchè sto rispondendo da un ufficio di Londra). Ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a suonare con il Brit Pop degli anni ‘90, abbiamo amato i parka e le vespe dei mod e indossato le Adidas di Ian Brown e di Noel. Il grande amore per l’indie è arrivato solo dopo, anche grazie ad una città -Bologna- in cui l’impronta alternative è sempre stata forte e ben riconoscibile. In questo senso un po’ olistico ci piace pensare che Truth or Consequences sia il nostro disco meno inglese e più americano, non solo per i suoni, ma anche e sopratutto per i colori, gli immaginari e le ispirazioni. È più un’America a pastelli tenui che quella delle grandi metropoli: è l’America del Sud, dei Drive-In, dei colori caldi e del rodeo.
Tra rabbia e romanticismo, lanciate il disco con un singolo dal titolo emblematico: “Home is Where the Heart is”. È un modo per ricordare alle persone la nostra vera natura? Al di la degli aspetti meramente romantici, sbaglio a leggerci anche una denuncia verso la superficiale condizione artistica nel mondo della cultura e del lavoro italiano?
No, credo di no: non è un messaggio per ricordare a qualcuno chi siamo. Truth or Consequences non è un manifesto di intenzioni, al contrario. È un posizionarci nel “qui ed ora”, funziona più da àncora che da aquilone. Avevamo bisogno di un lavoro solido, forte, in cui riconoscerci. E dentro c’è quello che è importante per noi oggi. “Home is where the heart is” parla esattamente di questo: dell’importanza della famiglia, degli amici veri, di mettere il cuore e il tempo nelle cose e nelle persone davvero importanti. D’altro canto è certamente una canzone romantica ma con diversi rimandi alla condizione media in cui più o meno tutti si ritrovano in questo periodo: l’impressione è che si stia vivendo in un periodo molto confuso e con pochissimi punti di riferimento, in cui perdere la propria identità è un rischio altissimo.
Spesso parlate di “immaturità” citando i vostri vecchi lavori. Oggi invece? Questo disco cosa promette? Cosa dobbiamo aspettarci?
La verità è che forse “immaturo” non è la parola giusta, almeno non a livello musicale. A differenza degli altri lavori, Truth or Consequences è quello che ci rappresenta di più, che dà una fotografia più precisa di quello che sono i Ties oggi. È stato un disco musicalmente facile, per noi, sia da scrivere che da suonare, cosa che non è stata vera per gli altri lavori. Ognuno ascolterà e giudicherà, ma siamo orgogliosi di avere fatto un disco sincero, molto spontaneo, che contiene tanto di noi.
Come citato anche da voi, il disco in qualche modo soffre dei mille ingranaggi di produzione che ormai sono ovvi e scontati per tutti. Cose che poi avete risolto brillantemente. Quindi col senno di poi pensiate sia stato un valore aggiunto o magari un rimpianto per non aver fatto davvero le cose come volevate?
Come dicevo prima, una delle cose più belle di questo disco -guardandolo da qui, da adesso- è che non ci sono rimpianti. Certo, ci sono stati gli alti e i bassi inevitabili di quando si registra e si produce un disco in maniera indipendente ma a conti fatti non potremmo essere più contenti. Personalmente, credo che ogni difficoltà affrontata e poi superata rappresenti un grande valore e qualcosa che di per sè vale il prezzo del biglietto.
Levante: è uscito il video di “Finchè Morte Non Ci Separi”
Una storia vera, quella della sua famiglia, cantata con la sua mamma nel brano e video di “Finchè Morte Non Ci Separi”, terzo emozionante singolo estratto da Abbi Cura di Te. Il disco esce finalmente anche in vinile. L’autunno porta una ennesima ventata di novità per Levante che, lungi dal fermarsi dopo il successo della tournée estiva, torna subito a scaldare il cuore dei fan regalando loro un brano ad altissimo tasso emotivo. E’ infatti “Finchè Morte Non Ci Separi” il nuovo singolo estratto da ABCDT, cantato con la mamma che la accompagna anche nel video, commovente e di spietata bellezza e verità. Il brano racconta in maniera delicatissima la storia d’amore dei genitori di Levante: iniziata con la più romantica delle fughe di adolescenti (la fuitina) quando la mamma aveva 16 anni, proseguita con la costruzione di un grande amore e di una famiglia perfetta e terminata con uno strappo prematuro dell’amato all’amata e ai loro figli. La vita reale insomma, che come tale è fatta di vita e di morte, che a volte è spietata e spazza via in un secondo le nostre ingenue promesse di eternità. Una storia d’altri tempi ma anche senza tempo.
Cosmetic, nuovo video e date del tour
l nuovo videoclip dei Cosmetic è un vero road movie. Le suggestioni vagamente Seventies comuni all’intero ultimo album Nomoretato, uscito a dicembre 2014, qui corrono lungo una strada che va idealmente da Dogtown a un deserto primordiale, dove un essere nomade su una tavola da skate è custode di verità scomode. Un po’ ‘Duel’ e un po’ viaggio interiore, il giovane regista Lorenzo Ronci tinge di asfalto e di sogni lisergici il pop obliquo del brano ‘Voragini’, in cui l’organo e i cembali mescolano danza e mistero tanto nel sound quanto nei fotogrammi.
Ecco le nuove date live dei COSMETIC:
06.11.15 STAZIONE GAUSS, Pesaro
07.11.15 ARCI RUBIK, Guagnano (LE)
13.11.15 TERMINAL, Macerata
20.11.15 ARCI TOM, Mantova
21.11.15 ASTRO CLUB, Fontanafredda (PN)
02.12.15 MERCOLEDI’ ROCK, Perugia
11.12.15 FREAK OUT, Bologna
12.12.15 SAMO, Torino
05.01.16 VIDIA CLUB, Cesena (FC)
Il Video della Settimana: Lush Rimbaud – “Marmite”
Si intitola “Marmite” il primo singolo estratto dal nuovo disco dei marchigiani Lush Rimbaud che tornano dopo 5 anni dal loro primo disco di inediti in studio a cui hanno fatto seguito diverse collaborazioni e compilation. Un nuovo disco di sintesi, forse di passaggio, dal titolo “L/R” in cui si è cercati distanza dalle sperimentazioni più accese per tornare ad un minimalismo melodico arricchito da arrangiamenti a volte anche “popolari” quando questo significa dar in pasto all’ascolto soluzioni che comunque trovano riscontro nella letteratura del genere. E comunque, marchigiani proiettati nel resto del mondo. Psichedelia e produzione oltre modo fuori dai canino a cui siamo abituati. Un gran disco da consumare con attenzione millimetrica.
Dopo 5 anni dal vostro ultimo lavoro di inediti in studio. La prima grande differenza?
La differenza maggiore è appunto che sono passati 5 anni e molte cose sono cambiate nelle nostre vite e nella società in cui viviamo. Serviva una riflessione profonda e questo disco ne è il risultato: una visione psichedelica del nostro mondo, tra desiderio di evasione e universi onirici, intime confessioni e stati di alterazione.
Album di sintesi. Maturità o scelta di gusto o altro ancora?
È un album di sintesi perché da una iniziale massa grezza di ore ed ore di improvvisazioni in studio, siamo arrivati ai pezzi definitivi dopo un lungo lavoro di scrematura, durato circa 2 anni. Ma è anche una sintesi delle nostre diverse personalità, dei nostri background musicali e del percorso della band. È il superamento degli opposti, la fusione di due elementi per arrivare a qualcosa di nuovo.
L’ambiguità di significati, la psichedelia visionaria. Per ogni ascoltatore ci saranno sensazioni diverse e immagini tutte personali da attribuire a questo disco. Ma la vostra personalissima linea guida qual è?
L’album è la colonna sonora di un viaggio che si snoda tra paesaggi onirici, alterazioni mentali e tentativi di immersione nel proprio inconscio. Ma grazie al potere evocativo della psichedelia, ognuno può vederci ciò che vuole, o, in ogni caso, questa era la nostra intenzione.
Nuovo video e tour italiano per Missincat
Torna in Italia per un tour di nove date Missincat , che per l’occasione pubblica un nuovo singolo tratto dal suo ultimo album Wirewalker, uscito a Febbraio 2015. La cantautrice milanese, che vive a Berlino da molti anni, suonerà in duo – con il supporto di Mattia Boscolo, recentemente visto alla batteria anche con Giovanni Succi – in una serie di club italiani, aprendo il tour la prossima domenica 11 ottobre con un secret show a Firenze. Il nuovo singolo “Don’t Let Her” è accompagnato da un videoclip, anche questa volta – come fu per il precedente “Ten lines” – diretto dalla stessa Missincat .
MISSINCAT LIVE IN ITALIA AD OTTOBRE
11 ottobre: Firenze @ Secret Show
13 ottobre: Roma @ Na Cosetta
15 ottobre: Torino @ Blah Blah
16 ottobre: La Spezia @ Arci Origami
18 ottobre: Milano @ Upcycle
19 ottobre: Cremona @ Osteria Del Fico
21 ottobre: Trieste @ Etnoblog
22 ottobre: Breganze (VI) @ Pomopero
23 ottobre: Treviso @ Eden Cafè
Esce Ginevra, primo video di Calvino estratto da Gli Elefanti
Esce su youtube “Ginevra”, il primo video estratto da Gli Elefanti, il primo disco di Calvino, progetto del cantautore milanese Niccolò Lavelli. Uscito il 14 maggio per l’etichetta Dischi Mancini a poco più di un anno da Occhi Pieni Occhi Vuoti, primo EP sotto il nome di Calvino, Niccolò torna con il suo primo album, registrato sempre al Blend Noise Studio di Milano con la produzione artistica di Federico Bortoletto.
Il video di Ginevra, creato dall’artista audiovisivo Davide Santi, è un’evocazione irrazionale di simboli, attraversando Los Angeles nei luoghi di Orson Welles, con gli occhi bene aperti sulla realtà viva del ricordo che come sotto il pelo dell’acqua confonde le linee e le direzioni. Ginevra ha la dolcezza di un punto fermo e sicuro, ideale perché consapevole di sé, ma non segue le tracce dei nostri desideri, compare negli occhi e nel corpo di tutte le donne e ciò che vive di noi è noto solo per vie intuitive.