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Abiku: il video live di “Sommergibile”

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In esclusiva per Bunker TV è uscito il nuovo video live di “Sommergibile” degli Abiku. I prossimi appuntamenti live con la band di Grosseto sono il 15 luglio al Carroponte di Sesto S. Giovanni (MI) in apertura a Paolo Benvegnù, e il 18 luglio a Chiaverano, per A Night Like This Festival.

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I Traditori – “Parquet” [VIDEO]

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“Parquet” è il video del primo singolo de I Traditori, gruppo pop dell’Appennino romagnolo, come amano farsi chiamare loro. Il clip del brano, disponibile da oggi su YouTube  è stato girato dal fotografo Pietro Bondi e anticipa l’uscita, prevista per il 7 luglio, del disco di debutto Novità.

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“Sexy Tired”, il nuovo singolo degli Attribution

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E’ disponibile su YouTube “Sexy Tired”, primo singolo con video live in studio degli Attribution, power trio bergamasco formato Marco Pasinetti (chitarra), Sebastiano Pezzoli (basso) e Stefano Guidi (batteria). La band a luglio pubblicherà il debutto Why Not, dieci tracce di tiratissimo e multiforme rock settantiano cantato in inglese che si espande in multiformi rivoli sonori animati da una creatività disinteressata agli steccati, là dove è la forza immaginifica del suono la sola ragione d’essere.

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La Band della Settimana: The Sticky Fingers Ltd.

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Il primo video estrapolato dal debut album omonimo dei The Sticky Fingers Ltd., uscito il 28 Ottobre 2014 per logic(il)logic Records: si tratta del brano “Rain Keeps Fallin’”. Il video è stato girato a Vignola (MO), prodotto da ‘The Sticky Fingers Ltd. e C&C Media’; con la partecipazione di Ester Rinaldi e l’esordio alla regia del duo bolognese C&C.

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Aeguana Way, esce il video “Cattivi Maestri”

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È disponibile su YouTube dal 5 gennaio 2015 il videoclip di “Cattivi Maestri”, brano scelto dagli Aeguana Way come singolo d’esordio per presentare al pubblico il nuovo, atteso lavoro discografico, anch’esso dal titolo “Cattivi Maestri”, uscito il 10 novembre 2014 per Warning Records ed ottimamente accolto dal web e dalla stampa specializzata. Girato in piano-sequenza (elemento raro da vedere nei videoclip in quanto non esistono tagli delle scene), “Cattivi Maestri” è imperniato su tre figure, ognuna delle quali si associa ad un particolare significante riconducibile al brano. Quella del bambino, ingenua e curiosa, rappresenta la parte pura dell’essere umano, priva di condizionamenti dettati dalle dinamiche sociali. Di contro, l’anziano maestro, visibilmente consumato dal tempo e ingobbito dall’esperienza, rispecchia in modo estremo ciò che viene socialmente accettato come “la giusta cosa da fare”. In ultimo lo spirito guida che si presenta come l’alternativa al nozionismo ottuso del maestro, riconducibile nel testo alla metafora del “guardare il mare”, ivi intesa come forma di infinite possibilità. Nella scena finale si evince la sconfitta della figura del cattivo maestro scatenata proprio dalla nuova consapevolezza acquisita dal bambino.

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Ecco il provocatorio nuovo video di Fedora Saura

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“La Natura (l’uomo per primo)” è il nuovo singolo con videoclip di Fedora Saura, band della Svizzera italiana che lo scorso giugno ha pubblicato il disco La Via della Salute. Un lavoro eccentrico, provocatorio e destabilizzante, proprio come questo video che nel raccontare una storia di quotidianità casalinga dipinge senza troppe remore l’implacabilità della natura.

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“HER” è il nuovo video dei Cumino

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I Cumino presentano “HER”, il primo video, realizzato da Woodstock & Selenis. Come spiega il regista: “Nel video abbiamo cercato di ricreare due universi, da un lato la frenesia cittadina, dall’altro un momento di serenità. Tra la fretta, il traffico, l’inquietudine della gente e il respiro calmo della natura, lei (HER) è parte dei due mondi, è ciò che li completa, sussurrando pace alla frenesia e sfidando il silenzio in punta di piedi.” Il suono dei Cumino trova riferimenti nella musica elettronica dei Telefon Tel aviv e Jon Hopkins, nelle chitarre cinematografiche di Gustavo Santaolalla e nell’estetica delicata di The XX: un viaggio attraverso diversi paesaggi sonori fatti di silenzi e atmosfere rarefatte, che mescolano le carte tra il Post Rock e certa elettronica. Un mare magnum di chitarre, beats, synth che si incontrano in una sperimentazione d’avanguardia che cerca di essere, su disco come sul palco, coinvolgente ed emotiva.

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“Summer Days” è il nuovo video di Johnny Fishborn.

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Ci sono voluti esattamentre 3 mesi – una stagione – per realizzare e pubblicare il video di “Summer Days”.
Dal primo all’ultimo giorno d’estate. Da quando, il 21 giugno, si ci trovava tutti quanti al lago Sirio (Chiaverano, TO), fino al 22 settembre, quando ci si rincontrava di nuovo tutti – virtualmente – su youtube a riguardare quella giornata d’inizio estate: il sole, i picnic sul prato, il lago sullo sfondo, ed a vicenda rubarsi baci con la persona che si ama, mentre una chitarra suona sola sul molo. “Summer Days” è il racconto rassegnato di un’estate che porta via gli amori. Un racconto autobiografico come lo è tutto l’album da cui è tratto: Windmill Girl.

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“(Dammi una mano) Pakistan” è il nuovo video degli Abiku

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Estratto da La Vita Segreta, “Pakistan è concepito come un’ode nei confronti di certe forme di escapismo a me care. Nelle strofe sono elencate alcune delle miserie che più o meno quotidianamente colpiscono e turbano le persone sensibili di questi tempi. Nei ritornelli, sulle ali di qualche sogno di gloria impossibile, viene invocata la fuga o per lo meno un’inversione di tendenza dello stato di cose che ci porta a viaggiare “in business class verso una crisi di identità”” (Giacomo Amaddii Barbagli)

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I Van Houtens conquistano Robert Downey jr

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Da oggi i Van Houtens possono vantare un fan d’ eccezione : la star di Iron Man, Robert Downey Jr che ha condiviso con entusiasmo sui suoi social il video dedicatogli della band, generando un effetto tormentone sul web e la reazione del pubblico internazionale. Il brano, primo estratto dall’album Britalian, nasconde dietro un motivetto catchy un alto contenuto pop condito da un giocoso nonsense linguistico. Un prodotto che ricorda l’immediatezza delle clip degli OK GO patinata da una sana nostalgia per gli anni 80, vecchi feticci tecnologici e ammiccamenti scherzosi alla Benny Hill: un’ironia che a conti fatti non ha lasciato indifferente neppure uno dei personaggi più cinici del grande schermo. the van houtens

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Una Lux, guarda il video di “Simon”

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Il gruppo Newyorkese UNA LUX è esteticamente molto piu ambizioso del tipico gruppo Indie Rock, visto che non ha paura di citare pittori Barocchi, registi avantgarde, Pink Floyd e Portishead. Il chitarrista del gruppo, Matteo Liberatore, che ha diretto il video, dice che “il video e’ pieno di omaggi. Abbiamo cercato di far riferimento all’uso delle luci di Storaro, gli studi sui corpi e le forme di Caravaggio, il mondo enigmatico di Lynch, e poi abbiamo montato il tutto come fosse un film della Nouvelle Vague”. Il risultato finale e’ un surreale studio sulla luce e sui corpi che si sposa perfettamente con un pezzo dove suoni sintetizzati si fondono con la voce sensuale di Kelso Norris.

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Glass Cosmos – Disguise of the Species

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Esistono delle situazioni dove la razionalità non conta niente, o meglio, non viene considerata lasciando allo stomaco il potere di prendere tutte le decisioni. E come è noto, ragionare con lo stomaco potrebbe essere rischioso ma dannatamente bello. Sound tiratissimo come capelli pettinati con montagne di brillantina nell’esordio discografico dei Glass Cosmos, Disguise of the Species. Un colpo improvviso e atmosfere New Wave, le chitarre intraprendono sonorità anni novanta, le complesse composizioni racchiudono rabbia e voglia di cambiare. Disguise of the Species spinge l’ascoltatore verso un mondo parallelo, un drastico taglio alla solita vita quotidiana, si sogna per qualche tempo, e principalmente si ama. “Milestone” e “Libreville” aprono il supporto in maniera decisa, ponendo subito in evidenza le capacità esplosive della band. La vena cupa dei Glasvegas, la ritmica degli Interpol. Quasi mi scordo di avere tra le mani un disco d’esordio, e principalmente non riesco a credere che si tratti di una band italiana, il genere di suono prodotto farebbe pensare tutto il contrario. In pezzi come “It Won’t Be Long Till Dawn” ti lasceresti spezzare il collo al ritmo della batteria, le chitarre suonano dure linee quasi Stoner simil Metal, una mutazione continua della struttura dei brani dimostra buone capacità tecniche dei membri dei Glass Cosmos. “New Shores” miscela atmosfere tipicamente New Wave con accelerazioni tipiche del Punk melodico, anche la voce gioca moltissimo nel cambio di stile. Emozionalità senza confini. Non parliamo certamente di novità, ma piuttosto di sperimentazione nel mescolare i generi in maniera efficace, nel creare delle cose nuove utilizzando cose vecchie, i Glass Cosmos sono dei maestri in questo. Catalogare in un genere musicale questo disco è impossibile, nell’ascolto ho trovato dentro veramente di tutto, Disguise of the Species come contenitore ben fatto di moltissimi generi. “Chrono” esce come singolo ed è indubbiamente il pezzo più importante dell’intero supporto, carico di passione e rabbia sentimentale da vendere. Diventa familiare sin dal primo ascolto, fatta eccezione per la voce sembrerebbe di ascoltare un brano dei Cure di Boodflowers.

Ho trovato nei Glass Cosmos una valida band da competizione internazionale, qualcosa di puramente valevole da mandare in giro per il mondo, una maggiore personalizzazione del sound gioverebbe parecchio alla personalità del gruppo. Bene, finalmente qualcosa di diverso, qualcosa che esce fuori dagli schemi indipendenti italiani che sono maldestramente monopolizzati dalle solite stanche venti band. Questo disco ha un sapore internazionale, culliamoci i Glass Cosmos come fossero delle future Rock Star della musica mondiale, le capacità ci sono tutte, adesso spetta al carattere scrivere le sorti artistiche di questi ragazzi.

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