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Cose nuove dal mondo indie || The Singer Is Dead
Sei brani che riescono a offrire un ascolto piacevole per un Math Rock emozionale, intenso, celebrale ma non esplosivo. Continue Reading
Ruggine – Iceberg
Suonano incazzati e spigolosi i piemontesi Ruggine nel loro nuovo full lenght Iceberg, nove brani di distorsioni e declamazioni dai titoli esotici e affascinanti (“Ashur”, “Raijin”, “Daphnia”, “Pangea”…) che riesumano uno spirito Hardcore d’altri tempi miscelandolo ad una cupezza sonora costruita ad arte, complice il processo compositivo con due bassi e la registrazione analogica che rende la pasta scura e densa, profonda e tagliente. Il disco è un concentrato oscuro di prove muscolari e tensive che si stemperano a tratti in curve fumose e misteriche (con il picco nell’intro della conclusiva “CDS”, che dal vivo deve proprio assomigliare ad un rituale pagano). Il mix di riff spezzati e batterie sanguinanti sostiene testi interrogativi e lineari, diretti, scanditi da una voce graffiante, che ci sputa in faccia molti dubbi e poche, pochissime certezze (o forse solo una, come nella title track). Potrà mai questa tormenta essermi d’aiuto?, gridano in “Ashur”, mentre la batteria spinge ossessiva su chitarre a spirale; Quali sarebbero state le parole giuste? Quelle che avrei dovuto pronunciare allora?, si chiedono tra i colpi violenti di “Siioma”; L’incognita più grande: è questo odio o amore?, continuano sul Post-Metal plumbeo di “Caio”.
I Ruggine rappresentano più il loro moniker che il titolo del disco in questo Iceberg che di freddo ha ben poco: nella ruvidezza del suono, nell’odore di ferro ossidato di batterie scalene e nell’angoscia intensa e arteriosa del flusso distorto di chitarre e voci si scopre il metallo – proprio in senso chimico – come nella splendida copertina: rotaie divelte che curvano nella desolazione di una natura che appare fredda, immobile, distante. Dell’Iceberg c’è forse il nascondersi sotto il pelo dell’acqua, un ribollire di forme immense che stanno nelle profondità e che poco alla volta si liberano oltre la superficie. Un disco fatto con stile, con coerenza, focalizzato e compatto, che lascia la forte curiosità di poterli godere dal vivo.
“Babel” è il primo singolo estratto da Iceberg dei Ruggine.
“Babel” è il primo singolo estratto da Iceberg, il nuovo album dei Ruggine, rei di aver portato la lezione reading/spoken word dei Massimo Volume ad un livello successivo con la loro amalgama di Math- Post-Rock a due bassi e liriche caustiche. L’album uscirà a novembre 2014, in cd digipack per V4V-Records, Canalese Noise, Vollmer e vinile gatefold per V4V-Records, Sangue Dischi, Escape From Today, Canalese Noise e Vollmer Industries. Il video vuole ricreare l’effetto e la dinamicità live attraverso il lavoro di luci effettuato da Marco Alonzo.