Youth Lagoon Tag Archive

Youth Lagoon

Written by Live Report

Incuriosita dal personaggio, ma soprattutto dalla possibilità di presenziare a una delle date del suo ultimo tour (che è anche il suo primo concerto per me), decido di andare ad assistere al live romano di Youth Lagoon, al secolo Trevor Powers. Giovane talento americano classe 1989, nell’arco di sei anni dall’inizio della sua produzione ci ha regalato tre album, The Year of Hibernation, Wondrous Bughouse e l’ultimo, Savage Hills Ballroom, uscito nel settembre del 2015, spaziando dal Pop sperimentale di qualità (spesso definito Dream Pop, caratterizzato da improvvise e violente irruzione elettroniche che spezzano completamente il mood), alle ballate meravigliosamente intense mai troppo melense.

Quindi si parte, direzione Monk Club, circolo Arci che per chi non lo conoscesse propone senza mai smentirsi uno dei calendari più interessanti, raffinati e di qualità dell’intera capitale, con la presenza di numerosi artisti internazionali. Il pubblico com’era prevedibile non è stato quello delle grandi occasioni, a occhio e croce non si è arrivati ad un centinaio di presenti, ma onestamente quelle per pochi intimi sono le situazioni che preferisco.

Nel caso specifico, i pochi intimi prevedevano anche la presenza di qualche baldo giovane che, in preda ad una evidente crisi d’identità o credendo di essere da qualche altra parte, ballava in perfetto stile Elettro Deep House, senza un vero perché!
Di stranezze se ne sono viste non solo tra il pubblico, ma anche sul palco, e non mi riferisco ad abiti glitterati, make-up eccentrici e sgargianti (che mi aspettavo da un personaggio come Youth Lagon ma che invece non ci sono stati), ma ad improvvisi ed imbarazzanti passi di danza che sembravano impadronirsi di lui come in un raptus, qualcosa a metà strada tra una lezione di cardio-fitness e i risvolti di un voodoo (passatemi l’ironia del paragone per rendere al meglio l’idea).
Per fortuna che a farci dimenticare scene come questa c’era la sua incantevole e cristallina voce che ha rapito tutti, coatti e non… compreso un certo Edoardo Calcutta mimetizzato benissimo tra i fuori sede.

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Youth Lagoon in concerto al Monk Club di Roma questa sera

Written by Eventi

Youth Lagoon – Wondrous Bughouse

Written by Recensioni

Uno stratificatissimo “bedroom psich-pop” si sta avvicinando ai nostri lettori con la delicatezza di un soffio alterato. Non stiamo parlando di uno stereo-invaders come ce ne sono a migliaia nello spazio aereo indipendente, ma di un bel disco impalpabile che si fa trip legale per farci toccare con mano ed orecchio un cosmo a parte, il cosmo di Youth Lagoon, aka del musicista “non allineato” Trevor Powers, un folletto geniale dell’Idaho che si aggira nel village della vecchia Frisco per abbandonarsi, creare e divulgare “Wondrous Bughouse” un profumato sensore psichedelico di dieci tracce che tra le ali di Perfume Genius e un Julian Linch prende linfa vitale e coraggio per andare avanti dopo il buon esordio di The Years Of  Hybernation del 2011.

E senza mezze parole, questo disco è una riconferma della poetica stralunata di questo giovane artista, osannato nell’America “alcaloide” e in un certo qual modo weirdness, dove avere a che fare con le nebuloidi che circumnavigano l’alternative o l’underground è un vezzo più che un vizio, e queste tracce sono la parte integrante ed in movimento di quel modo di vivere, pensare e rivivere “le parti nascoste” dei riverberi a gravità zero. Ed il risultato è un disco all’opposto degli opposti, una scaletta inafferrabile che sale e ancora sale sulle rampe e sui vapori infinitesimali sfumati all’inverosimile; sintetico e umano si avvolgono come pollini in fregola, come nelle evoluzioni celesti di “Raspberry Cane” e “Dropla”, nella melodica avvenenza che rilascia “Mute”, nel mezzo degli anni Sessanta dei voli radenti “Pelican Man” o con il barocco luminescente che brilla in “Daisyphobia”, in poche parole un groviglio ammaliante di inebrianti e libere atmosfere che prendono quota per non riscendere mai più.

Paragonabile ad un’esperienza di un sogno ad occhi aperti.

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