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Il primo progetto audiovisivo de I Mori #1 “Ispirati Ispiranti”
Come vi abbiamo spiegato la scorsa settimana, la nostra webzine si fa promotrice di una iniziativa che mira ad unire in maniera innovativa l’arte musicale a quella visiva.
Il primo progetto audiovisivo de I Mori presto in anteprima su Rockambula
La nostra webzine si fa per la prima volta promotrice di una iniziativa che mira ad unire in maniera innovativa l’arte musicale a quella visiva. Protagonista di questo nuovo progetto è la band abruzzese I Mori del trio Alessandro Sergente (Zippo, HTCOS, Hergott Sakrament) Gino Russo (Santo Niente, Fiftyniners, Isterica) Antonio Vitale (Worm Morning 616, Jester at Work).
Il nuovo video degli Zippo è online
“Comatose” è il brano scelto per il secondo video estratto da After Us, il quarto album della band pescarese uscito lo scorso 14 marzo per Apocalyptic Witchcraft.
Zippo – After Us
Attivi da oltre dieci anni, i pescaresi Zippo si sono ritagliati nel tempo un proprio spazio tra le figure cardine della scena Stoner italiana e non. After Us è il loro quarto disco, il primo per l’etichetta inglese Apocalyptic Witchcraft, una label che ha lasciato loro carta bianca, permettendo ai quattro rockers di sentirsi liberi di sperimentare qualsivoglia sonorità. Ciò che ne è venuto fuori è questo lavoro, pregno di sudore e intensità.
L’opener “Low Song” colpisce con ardore, mossa da un impeto che ricorda da vicino Fu Manchu (l’apparato strumentale) e Orange Goblin (l’ugola abrasiva di Dave). “After Us” ha il dono di unire tutti gli stilemi di Alice In Chains e Black Sabbath, una canzone dal valore assoluto capace di riesumare due gruppi leggendari della storia del Rock. Il viaggio prosegue con la melodia acida di “Comatose”, una traccia dal piglio indomabile, e dall’interlocutoria “Familiar Roads”. Senza ulteriori indugi si torna a far rombare il motore con “Adift (Yet Alive)”e la più ragionata “Stage 6”. L’ultima composizione, “The Leftlovers”, è una sgroppata di sette minuti tra le dune del deserto del New Mexico: polvere negli occhi e incoscienza da vendere.
Con questo disco gli Zippo mettono un tassello rilevante sul cammino della maturità artistica, a parer mio, non ancora del tutto raggiunta. Nonostante alcuni passi falsi, il disco è assolutamente sopra la sufficienza.
La Band della Settimana: Oslo Tapes
Oslo Tapes è una band avant-rock formatasi nel 2011 a seguito di un viaggio nella capitale norvegese. Il progetto ideato da Marco Campitelli (The Marigold/DeAmbula Records) si concretizza con l’aiuto del musicista francese e produttore Amaury Cambuzat (Ulan Bator/Faust) che in cinque giorni compongono e registrano il disco d’esordio OT (un cuore in pasto a pesci con teste di cane) pubblicato nel marzo 2013. Nel disco compaiono anche molti ospiti tra cui Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Gioele Valenti aka Herself. Segue un tour in versione elettro-acustico sperimentale al quale si aggiunge Mauro Spada (buenRetiro) al basso. Nel 2014 la band diventa un trio con l’ingresso di Federico Sergente (Zippo) alla batteria registrando un nuovo album di chiara matrice impro. Nel nuovo lavoro sono presenti Amaury Cambuzat in veste di produttore e musicista, Umberto Palazzo (Santo Niente), l’avanguardista Pat Moonchy, Andrea Angelucci (Marco Parente), Sergio Pomante (Captain Mantell) e Francesco D’Elia.
Tango Kalashnikov è il nuovo lavoro della band uscito a novembre 2015, Prodotto da Amaury Cambuzat, il lavoro mette in risalto il viaggio intrapreso dal combo attraverso i territori sonori dell’avanguardia nord-europea. La scrittura dei brani svolta durante le sessioni di registrazione dell’album riconferma la matrice impro del trio, che viene a sua volta ampliata da interventi di ospiti (Umberto Palazzo – Santo Niente, l’avanguardista Pat Moonchy e molti altri…) che a vario titolo arricchiscono le composizioni. Tango Kalashnikov contiene dieci brani categorizzabili in una visione avant rock senza mezze misure, dando sfogo al furore degli strumenti accompagnati da parti cantate o recitate, facendo della potenza non solo un concetto sonoro ma qualcosa di più intimo.