Scrivi canzoni, sbattile in faccia a qualcuno e vedi che succede.
[ 27.03.2020 | Bargain Bin Records | garage punk ]
Garage punk grezzissimo per questo full length di debutto della band australiana The Chats che rispecchia totalmente il loro stile caotico e senza fronzoli già mostrato negli EP precedenti. Quattordici brani che non arrivano alla mezz’ora, passando dal minuto e quindici di Dine N Dash ai due e cinquanta di Do What I Want e spaziando dal garage più cazzuto al punk old school, dall’hardcore al surf e al pub rock.
Divagazioni minime che tuttavia mantengono il sound di Josh Price (chitarra), Eamon Sandwith (voce e basso) e Matt Boggis (batteria), compatto, ben definito, senza troppe indecisioni caratteristiche degli esordi: un sound che farà storcere il naso ai virtuosi del mezzo perché qui siamo quasi ai livelli tecnici espressi dai più rozzi punk londinesi degli anni Settanta, eppure un suono divertente, trascinante, che saresti felice di “ballare” barcollando ubriaco come una spugna in un pub inglese dove la rissa è sempre dietro l’angolo.
Forse ho esagerato, dimostrando memoria corta perché non siamo proprio di fronte a degli sprovveduti ribelli incapaci di scrivere musica e buoni solo a urlare volgarità fatti di alcol e droga in un inglese non proprio british. In High Risk Behaviour ci sono canzoni, e ce ne sono di ottime nonostante siano al limite della decenza stilistica. Canzoni che per semplicità ma attenzione alla melodia possono ricordare anche Johnny Ramone e soci e in parte anche le tematiche affrontate spesso anticonvenzionalmente ironiche, ricordano alcune liriche di Joey.
Lo spirito da cazzoni che vogliono divertirsi e suonare e basta emerge in tutti i pezzi e la citazione voluta o no in Dine N Dash ne è conferma. Come la variazione stilistica vocale che passa a una recitazione art punk (ahahahahahaha) in Keep The Grubs Out ma state tranquilli, non c’è niente di serio in tutto questo.
High Risk Behaviour, tutto molto punk insomma: tutto molto rumoroso e allegro ma solo apparentemente stupido. O almeno così ci sembra perché davvero si fa fatica a capire se siamo davanti a dei genietti che giocano a fare i dementi utilizzando più materia grigia di quello che possiamo pensare, oppure The Chats sono proprio fatti in questo modo. Non s’impegnano troppo per farcelo capire e mettono insieme tUtto quello che serve per divertirci e farci smettere con le pippe mentali.
Da qualche tempo cercavo qualcuno in grado di dare nuova linfa al punk ma mentre cercavamo innovazione imbattendoci in cloni noiosi e incapaci di scrivere pezzi divertenti e arrabbiati al tempo stesso senza renderci conto che non c’è nulla da innovare nel punk, ecco arrivare gli australiani a mostrarci la realtà. Questo è il punk! Scrivi canzoni, sbattile in faccia a qualcuno e vedi che succede mentre ti sbronzi a merda.
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Last modified: 12 Novembre 2020