The Psychotic Monks – Pink Colour Surgery

Written by Recensioni

Con questo nuovo lavoro, il gruppo francese sembra davvero poter fare il salto di qualità che possa lanciarli definitivamente nella scena alternativa contemporanea.
[ 03.02.2023 | Fatcat Records | noise rock, experimental ]

Arrivano da Parigi gli Psychotic Monks, quattro musicisti che già con i primi due album avevano destato parecchio interesse, e con questo Pink Colour Surgery hanno deciso di fare il salto di qualità, il passo che serve per diventare più grandi ed arrivare ad un pubblico più ampio. Ecco quindi che ad aiutarli è arrivato Daniel Fox (bassista dei Gilla Band, tra i migliori gruppi nel panorama noise attuale), che ha deciso di produrre questo disco e collaborare con la giovane band francese. Il risultato è un album abrasivo, ossessivo, ipnotico, che ti penetra sottopelle e non ti lascia più andare.

Ci sono i sette minuti e mezzo di Post-Post- con il suo ritmo compulsivo, il cantato slabbrato e le chitarre avviluppate su un giro di basso magnetico. Un danza metallica e alienante, come se gli Swans si fossero messi a suonare un pezzo qualunque dei Public Image Ltd
Poi c’è Crash, che potrebbe funzionare benissimo in un club alternativo di Berlino. Pulsazioni elettroniche che arrivano da chissà quale pianeta, tanto stranianti quanto affascinanti. Una martellante traccia post-industriale, tormentata e rugginosa, figlia di Nine Inch Nails e LCD Soundsystem.

***

Décors mostra il lato più melodico degli Psychotic Monks. Un brano malinconico, mesto, screziato soltanto dalle chitarre che irrorano questi quasi nove minuti del sangue noise della band. Un brano che non stonerebbe in un album dei Black Country, New Road.
Psicotico è l’andamento di All That Fall, che alterna momenti di devastante rock allucinogeno e sconcertante ad altri di più ampio respiro, dove tutto rallenta e diventa un sabba macabro affine ai brani più riflessivi dei black midi.

Complesso e rumoroso, ma anche accessibile e immersivo, Pink Colour Surgery è un album che funziona maledettamente bene. È un lavoro che si prende il giusto tempo prima di deflagrare nel noise rock più stridente, ma ha anche modo di dimostrare quanto i quattro musicisti francesi ci sappiano fare anche con melodie più intime. Un disco coraggioso, potente, opprimente, bellissimo. 

Da qui partono gli Psychothic Monks, per lanciarsi in quel calderone post-punk/noise ormai saturo ma nel quale, sono sicuro, riusciranno a farsi strada.

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Last modified: 10 Febbraio 2023