Ci sono almeno tre motivi per cui questa classifica non merita di essere definita tale:
A. È espressamente mia e non della redazione, e in quanto mia categoricamente non contempla alcuni generi su cui mai ho osato ne’ desiderato pronunciarmi, come Metal e Hip Hop
B. Dopo aver trascorso dodici mesi ad ascoltare decine e decine di dischi, mettersi a scrivere una classifica di fine anno – così come leggere quelle altrui – ha sempre lo stesso risultato: farti comprendere quante altre decine di dischi non hai avuto il tempo di ascoltare
C. Non bisogna dare troppo credito alle classifiche, ma alcune di loro sono un ottimo modo per scoprire in zona Cesarini quei dischi che altrimenti ti sarebbero sfuggiti
Dovuta premessa prima di lasciarvi alla lettura. Per il resto è stato un buon anno, questo 2016.
30. BE A BEAR – Push-e-bah
( La Fame Dischi | ascolta Don’t Say No )
Dichiaratamente Lo-Fi eppure corposa e compiuta la prova di Filippo Zironi, un impasto sintetico che guarda alla tradizione teutonica ma si fa ironico e confortante, che smuove i bacini mentre si colora di dettagli emozionali.
29. JUN – Junphonia
( autoprodotto | ascolta Galassie )
Imprevedibile e giocoso il viaggio interstellare immaginario di Alessandro Lucatello, che si compie lungo 21 tracce, a suon di complesso Space Pop dal piglio orchestrale estremamente evocativo.
28. A MINOR PLACE – The Youth Spring Anthology
( autoprodotto | ascolta The World According to Claudia )
Naïf e confortante tanto quanto lontano dagli stilemi nostrani, dodici tracce su cui un timbro vocale maschile e uno femminile si alternano e spalleggiano nel confezionare Indie Pop rotondo e schietto.
27. LE SACERDOTESSE DELL’ISOLA DEL PIACERE – Interpretazione dei Sogni
( V4V Records | ascolta Cummings )
Al secondo album, la lezione Post Hardcore all’italiana è ben digerita e personalizzata con attitudine Noise e screziature Grunge, lungo un filo conduttore ambizioso che omaggia la letteratura e indaga dimensioni oniriche.
26. COLLETTIVO GINSBERG – Tropico
( IRMA Records / L’Amor Mio Non Muore | ascolta Primavera Mambo )
Eccentricità ironica che saltella tra Blues, Samba, ritmi africani e melodie della tradizione leggera anni 60 italiana, atmosfere circensi tra raffinate dissonanze e incontri felici di mondi lontani.
25. GIULIA’S MOTHER – Truth
( INRI | ascolta Siù )
Profuma di onirico Folk americano il debutto del duo, ma dietro alle liriche in inglese e agli arrangiamenti sapienti e palpitanti c’è anche tanta melodia della tradizione cantautoriale nostrana.
24. BARACHETTI / RUGGERI – White Out
( Ribéss Records / Dreamingorilla Rec | ascolta Panda Psichico )
Il mal di testa come metafora della odierna condizione umana: questo il concept alla base di un lavoro visionario e lungimirante, che esplorando possibilità elettroniche si prende l’onere di tradurre in sonoro l’alienazione della nostra epoca.
23. BROTHERS IN LAW – Raise
( WWNBB | ascolta Oh Sweet Song )
Sì, per i pesaresi l’asticella sale, in consapevolezza e abilità nell’amalgamare le numerose ispirazioni dichiarate nel debut, in un disco breve ed intenso a base di Pop Rock infatuato di Shoegaze seminale.
22. IL CIELO DI BAGDAD – No Bad Days
( Bizarre Love Triangles | ascolta Seven Days )
Futuristico e lucidato a dovere il Synth Pop della rinnovata formazione, esterofilo e retromaniaco al punto giusto, col minimalismo di chi ha le idee chiare.
21. KLIMT 1918 – Sentimentale Jugend
( Prophecy Productions | ascolta It Was To Be )
“Dream Pop sporco e rumoroso” non sembra più un paradosso dopo l’ultima fatica dei fratelli Soellner, un ambizioso doppio album che si lascia ispirare da sonorità inaspettate nel confezionare distorsioni e ronzii.
20. LELAND DID IT – Tempo
( Piccola Bottega Popolare | ascolta Midnight )
Alt Rock ibridato di beat acidi e liriche in inglese per un progetto che muove dal fascino per le composizioni di Angelo Badalamenti per Twin Peaks per divenire New Wave tirata a lucido.
19. REV REV REV – Des Fleurs Magiques Bourdonnaient
( Kinotone Records | ascolta Caffè )
Shoegaze della prima ora intinto nella psichedelia più abrasiva, tra muri di chitarre e ossessività di melodie corrose da un liquido fatto di delay, per una seconda prova che conferma intenzioni e qualità.
18. MANDELA – Paint-Sweating Hands
( autoprodotto | ascolta Massive )
Cinque brani che compongono una jam fluida e caleidoscopica, un Alt Jazz che felicemente si emancipa dalle definizioni di genere, gravido eppure mai strabordante. Uscito il 31 dicembre 2015: l’ammirevole stile di chi delle classifiche se ne fotte.
17. SORGE – La Guerra di Domani
( La Tempesta Dischi | ascolta Noi Facciamo Ciò Che Siamo )
Il sodalizio tra le intuizioni di Emidio Clementi e le manipolazioni di Marco Caldara genera un ibrido di Spoken ed Elettronica guidato dal pianoforte di Mimì, che non teme di mettersi in gioco con speculazioni in territori sonori lontani da quello in cui è nato.
16. PURPLE GOT ME SLOW MO – Life Suits You Well, Huh?
( autoprodotto | ascolta Wien )
Slowcore scivoloso e nostalgico che deve molto agli Slint e agli anni 90 in generale, ma tonificato da parentesi propulsive e un timbro vocale che rende sinuosi anche gli spoken più aggressivi, su duelli di basso e chitarra a far da sfondo.
15. OMOSUMO – Omosumo
( Malintenti / Edel | ascolta Poco Prima di Andare )
Si può fare del buon Psych Rock che non suoni necessariamente retromaniaco? Il trio siciliano in cui milita anche Dimartino ci riesce passando per un’elettronica minimale e onirica e senza tralasciare la componente cantautoriale.
14. EGLE SOMMACAL – L’Atlante della Polvere
( Fallo Dischi / Martire Records / Sangue Dischi | ascolta La Città dei Coltelli )
Raffinatamente ponderati gli arrangiamenti del percorso solista di Sommacal, corde che giocano a rincorrersi su un Folk atmosferico e un mood inquieto di un fingerpicking gitano e solenne.
13. AFTERHOURS – Folfiri o Folfox
( Universal Music Italia | ascolta Grande )
Viscerale come non mai, il percorso dell’Alt Rock di Manuel Agnelli stavolta è lungo e in salita, ma a conti fatti spingendosi in territori sonori inconsueti il filo conduttore di Folfiri o Folfox è la spinta a cercare sempre la cura.
12. JOLLY MARE – Mechanics
( Bastard Jazz / 42 Records | ascolta Temper )
Modernariato nostrano fatto di irresistibile Italo Disco e voci suadenti. Con le sue impeccabili architetture di beat Fabrizio Martina si rivela capace di rimodellare ogni sorta di ritmo danzereccio, dalla Techno più sensuale all’Acid Jazz.
11. HIS CLANCYNESS – Isolation Culture
( Maple Death Records | ascolta Watch Me Fall )
In pianta stabile a Bologna, l’Art Pop di Jonathan Clancy e dei suoi si esprime in un ottimo sophomore, che muove da un concept compiuto e attuale per ripanarsi in fluidi magnetici, lisergici e stranianti.
10. FUZZ ORCHESTRA – Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi
( Woodworm Label | ascolta L’Uomo Nuovo )
Lucido e apocalittico, il quarto capitolo della saga è Math Rock pregiato e abrasivo, costruito sui consueti inserti sonori mutuati al cinema italiano di culto e sulle partiture orchestrali scritte da Enrico Gabrielli.
09. KHOMPA – The Shape of Drums to Come
( Monotreme Records | ascolta Nettle Empire )
Un titolo che è una dichiarazione di intenti, ambiziosa e compiuta: in collaborazione con Ableton il progetto solista di un batterista che suona come una eclettica one-man band.
08. NICCOLò FABI – Una Somma di Piccole Cose
( Universal Music Italia | ascolta Vince Chi Molla )
Probabilmente il lavoro dalla gestazione più difficile della carriera dell’artista romano. La sua grazia nel musicare temi tra i più delicati e laceranti conferma Fabi come uno tra i migliori cantastorie italiani dei nostri giorni.
07. TIZIANO BIANCHI – Now and Then
( IRMA Records / Pony Canyon | ascolta Now and Then )
In equilibrio spigliato tra Jazz e Ambient, il primo disco da solista del trombettista ruota tutto intorno alla malinconia densa e morbida del suo strumento, che si lascia cullare da un pianoforte e condurre per mano da un’elettronica impalpalpabile.
06. MOTTA – La Fine dei Vent’Anni
( Woodworm Label | ascolta Roma Stasera )
Indole Punk e melodie Pop ben costruite grazie a sezione ritmica incisiva e liriche stringate ma mai ostiche, per un esordio da solista che lascia ben sperare. Imprescindibile in cabina di regia, Riccardo Sinigallia.
05. SPARTITI – Austerità
( Woodworm Label | ascolta Bagliore )
Il primo lavoro compiuto per il connubio dello Spoken di Max Collini e del Post Rock dello sfondo delineato da Jukka Reverberi, suggestioni sonore tra politica e introspezione, la resilienza di Collini dopo la fine del progetto Offlaga Disco Pax.
04. NOT WAVING – Animals
( Diagonal Records | ascolta 24 )
A centrifugare le origini Post Punk di Alessio Natalizia con la produzione di Powell ne è venuto fuori un impasto acido di EBM che tra ispirazioni e interferenze tramuta l’infatuazione per l’analogico in nuovi fertili terreni per l’Elettronica internazionale.
03. TEHO TEARDO & BLIXA BARGELD – Nerissimo
( Specula Records | ascolta The Beast )
Secondo capitolo della liaison tra il compositore italiano e il fondatore degli Einstürzende Neubauten: innesti sonori audaci e stranianti, un connubio di Elettronica, orchestrazioni e Spoken che non ha paura di contaminazioni con la musica leggera.
02. GIORGIO TUMA – This Life Denied Me Your Love
( Elefant Records | ascolta Foxes Don’t Lie )
Folk esotico e soffuso che è materia sonora sospesa nel tempo, ma al contempo estremamente moderno e suggestivo attraverso le trame punteggiate di elettronica. Tra le collaborazioni, Matilde Davoli e Laetitia Sadier degli Stereolab.
01. NIAGARA – Hyperocean
( Monotreme Records | ascolta Escher Surfers )
Colonna sonora di un pianeta immaginario e immaginifico le sue undici tracce di perturbazioni sintetiche che modellano le fattezze di un universo liquido, con le ispirazioni giuste e l’audacia sufficiente per inventarsi un possibile futuro post-elettronico.
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Last modified: 10 Novembre 2023
Ciao Maria Pia,
bella selezione finalmente qualcuno che azzarda, fa scoprire cose nuove, pubblica. Gran bello studio. Merita. Mi ricorda abbastanza le sonoritá di questa playlist: http://www.staimusic.com/it/playlist/sperimentare-lo-spazio-sonoro_51.html