Nuove sonorità per il collettivo bresciano, tra funky, dance e hip hop.
[ 10.05.2019 | Vulcano Produzioni | hip hop, dance, elettronica ]
(di Enrica Barbieri)
Brescia è già diventata famosa per essere il luogo di nascita di personaggi emergenti del panorama musicale come Frah Quintale, i Coma Cose o i Kaufman; anche i Typo Clan sono nati e cresciuti questa città di provincia.
La provincia toglie e dà: abitare lontani da una metropoli non permette di avere tutto a portata di mano, ma conferisce la possibilità di lottare per emergere e lavorare sodo se si vuol far qualcosa di diverso e alternativo in queste città industriali fondate sul lavoro. “Ci piace circondarci di gente diversa – che poi è comunque sempre la stessa – perché basta guardarci insieme, come clan, per cogliere il mood del progetto”.
Originali nel sound e nella loro estetica, Daniel Pasotti e Manuel Bonetti, il Typo Clan è una delle realtà più interessanti della scena italiana, con artisti di riferimento come Gorillaz e Jungle. Il nome nasce dall’idea di voler creare un collettivo, un clan, che potesse includere tutte le persone che lavoravano insieme a loro, dai videomaker ai producer. Il progetto dei due musicisti e producer bresciani nasce dal 2015 sulla base di interessi comuni, che nel corso degli anni hanno permesso loro di realizzare il loro primo disco, Standard Cream, nel 2018 e di promuoverlo in giro per l’Italia. Dalle atmosfere create nei live, sono nate le nuove canzoni, con più sonorità funky e dance, intrecciate all’hip hop e alla musica elettronica, riscoperta a Berlino, dove hanno registrato parte di questo EP: ecco ciò che troviamo in Venice Pitch, prodotto da Bruno Belissimo.
Ecco come si potrebbero raccontare le diverse tracce.
Suck My Oh è un urlo liberatorio, quando l’ansia prende il sopravvento su di noi, quando rischiamo di perdere il controllo di chi siamo e non sappiamo come affrontare questa situazione. Questo brano è un dialogo interiore, dove le parole fanno da sfondo alla musica che risulta sempre essere la protagonista, che lascia trasparire questa voglia di liberarsi dai propri drammi interiori.
Deal è il racconto di un’eterna lotta tra ciò è l’amore nella quotidianità e ciò come invece ce lo si immagina. Ecco qui la fine dell’amore e un nuovo inizio, che arriva sempre puntuale, e che fa soffrire. Il protagonista del brano, infatti, chiede di essere accompagnato in un luogo, mentale o fisico non si sa, dove tutti mentono, perché ammette di essere giù di morale. In questo ipotetico luogo, si sviluppa la storia raccontata, dove vengono ripercorsi i dubbi di questa storia finita e lui si domanda come possa andare avanti.
“Sono davvero pronto?”: così si apre Ready, e viene ripetuta fino alla fine. Siamo davvero pronti a fare quello che riteniamo giusto, nonostante ci venga detto di non lo sia? Siamo davvero pronti a non chiedere il permesso e a fregarcene? “Do you think we can? Do you think we care?”.
Il Clan è davvero pronto, presenta tracce dal gusto reggae, dance e hip hop, urlando ad una generazione di giovani che hanno bisogno solo di rilassarsi, sfogarsi ed ascoltare nuova buona musica!
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Last modified: 4 Luglio 2019