Nella vita di un musicista il viaggio è di certo una componente essenziale. Chilometri su chilometri, giornate intere passate in furgone, nottate insonni, pasti al limite della decenza, orde di automobilisti impazziti a rallentare viaggi lunghissimi e poi infine il palco, l’energia, il sudore, i sorrisi, il calore del pubblico e tanta voglia di rimettersi in viaggio per suonare ancora.
E se il viaggio non fosse solo questo? Se il vero viaggio fosse l’intera esperienza musicale? Abbiamo chiesto ai musicisti di immaginare la loro vita a contatto con la musica come un lungo cammino che stanno in realtà ancora percorrendo. Ecco cosa ci hanno risposto.
“Chi siete? Quanti siete? Dove andate? (Un fiorino!)”
Siamo Giulio, Nicoló, Natale e Francesco.
Ognuno di noi è partito per questo viaggio tanto tempo fa, da posti diversi e seguendo traiettorie diverse, ognuno di noi ha avuto progetti musicali in passato e svariate volte il nostro cammino si è avvicinato, incrociato, ci siamo salutati dal finestrino dei nostri rispettivi furgoni, per poi riallontanarci. Il bello è cominciato quando le quattro traiettorie si sono sovrapposte, e si è deciso di viaggiare insieme. Quello è stato l’inizio della parte più bella del viaggio, quella in cui finalmente siamo grandi abbastanza da sapere cosa facciamo e goderci il paesaggio.
È tempo di bagagli. Dischi, canzoni e artisti da portare con voi.
Nella nostra valigia ovviamente ci finiscono un sacco di cose, siamo quattro persone con gusti anche piuttosto diversi, quindi non sorprendetevi se vedete un disco dei Sepultura tra The Idler Wheel di Fiona Apple e Budos III dei Budos Band, i Beatles e gli Zeppelin accatastati con DZ Deathrays e Autolux. Il problema è che nella valigia ci finiscono sempre anche cose che tu non ci metteresti di proposito, ma che ci vuoi fare, nel corso di una vita ti affezioni a cose senza nemmeno accorgerti, quindi nella tasca interna, quella nascosta, ti ritrovi Kylie Minogue, gli Static X, Gala, i Creed…no, scherzo i Creed mai!
Le cose da dimenticare a casa.
Tutto e niente. Parte di te vuole esistere solo nel momento, solo nel viaggio, e ci credo! …È liberatorio lasciarsi la routine alle spalle, fare quello che ami, dimenticarti noie, preoccupazioni, fare festa e giocare alle rockstar.
Poi impari che tutte le cose che vuoi lasciarti dietro in realtà ti danno una spinta e diventano meno pesanti se affrontate nella musica e con la musica. E quindi ti porti dietro pure quelle, tanto quando metti piede sul palco, o nella sala di registrazione, va tutto a posto.
Luoghi e incontri che hanno reso più interessante il cammino.
Tante persone che abbiamo incontrato, incrociato, o anche solo intravisto ci hanno reso più interessante il cammino, sia i buoni che i cattivi. Poter suonare con persone molto diverse da noi è sempre stimolante, perché capisci cos’altro c’è al di la del tuo giardinetto, e a volte semplicemente ti convinci maggiormente delle tue scelte.
Poi ogni tanto ci sono gli incontri eccezionali: un uomo che alla fine di un concerto ci ha detto quasi commosso la vostra musica mi ha salvato la vita…beh dai, fa piacere no?
Deviazioni di percorso. Ce ne sono state? Come sono state affrontate?
Ce ne sono state varie, anche piuttosto grosse, principalmente i cambi di lineup, che per noi sono sempre un po’ traumatici. Per qualche motivo (beh, merito di Nicolò a dirla tutta) abbiamo sempre tirato avanti concentrandoci sul viaggio, come se si sapesse già di quegli incroci di cui parlavamo poco fa. Abbiamo fatto una deviazione di un anno intero aspettando di ritrovarci tutti pronti più in là, ed è andata bene, ora magari per un po’ rimaniamo in carreggiata…
I migliori compagni di viaggio.
Premesso che essendo in quattro ci teniamo molto bene compagnia da soli (anche troppo, siamo a rischio eremitismo), i sogni e la noia sono i compagni migliori. I sogni perché sono quelli che ti danno la voglia di andare più in la, anche quando non sai bene dove stai andando, la noia perché ti spinge a prendere vie più interessanti, a cercare sempre qualcosa di nuovo ed eccitante.
Mete sognate, ma non ancora raggiunte.
Appunto, tantissime, appena raggiungi un traguardo te ne immagini un altro, fare un disco più bello del precedente, fare un concerto più grosso in un posto più lontano, trovare un nuovo suono bellissimo o fastidiosissimo, sorprendere qualcuno. E poi un tour in Corea del Sud.
Cartoline da lontano: dopo tutta questa strada, cosa scrivereste ad amici/nemici (o a chi volete voi) ?
Venite tutti qui che c’è una vista spettacolare!
“Cheeeeeese”. La foto di gruppo che meglio vi rappresenta.
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Last modified: 21 Febbraio 2019