VIAGGI MUSICALI | Intervista alle Lilies on Mars

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Nella vita di un musicista il viaggio è di certo una componente essenziale. Chilometri su chilometri, giornate intere passate in furgone, nottate insonni, pasti al limite della decenza, orde di automobilisti impazziti a rallentare viaggi lunghissimi e poi infine il palco, l’energia, il sudore, i sorrisi, il calore del pubblico e tanta voglia di rimettersi in viaggio per suonare ancora.
E se il viaggio non fosse solo questo? Se il vero viaggio fosse l’intera esperienza musicale? Abbiamo chiesto ai musicisti di immaginare la loro vita a contatto con la musica come un lungo cammino che stanno in realtà ancora percorrendo. Ecco cosa ci hanno risposto.

“Chi siete? Quanti siete? Dove andate? (Un fiorino!)”

Quindi è un intervista in un’altra epoca? Ci chiamarono Lisa e Marina, ci ribattezzammo Lilies on Mars per andare a giocare nello spazio a modulare suoni e frequenze.

È tempo di bagagli. Dischi, canzoni e artisti da portare con voi.

I nostri vestiti vedono più valigie che armadi e in altri tempi avremmo dovuto lasciare spazio agli strumenti piuttosto che alla musica da mettere dentro la valigia, essendo amanti del vinile poi, sarebbe stato un problema. Per fortuna però abbiamo una libreria che occupa una memoria di 64GB del telefono più quella nei computer. L’elenco sarebbe lunghissimo, vario e con forti differenze di genere a seconda del periodo. Dovendo scegliere degli artisti che ci porteremo dietro ci sarebbero compositori d’altri tempi per fare due chiacchiere in aereo, ma anche filosofi, teologi e saggi contemporanei, poi ingegneri del suono dell’elettronica primordiale, come Delia Derbyshire o Daphne Oram. Kubrik che incontra Damien Gilley come visual artists, Tesla con Andy Watson come stage designer, un gruppo di Maori, Mirò che ritrae il suo immaginario in viaggio, senz’ altro Stockhausen e la sua orchestra. Alcuni dei citati sono abbastanza alieni, ma anche qualche ET ci starebbe bene. Sarebbe un van ricchissimo di cultura e molto divertente, chissà che discorsi e siccome ci piace imparare costantemente ognuno sceglierebbe le canzoni da proporre. Our stereo is your stereo!

Le cose da dimenticare a casa.

L’ amarezza della solitudine e non la solitudine in sé che ha del bello, invece quella mancanza che in tour dopo i concerti, in albergo o sul van viene inesorabilmente a trovarti sarebbe da dimenticare proprio.

Luoghi e incontri che hanno reso più interessante il cammino.

Il tour negli Stati Uniti ci ha regalato moltissime emozioni ed esperienze molto intense, molti gli artisti e le condivisioni, compreso un asteroide che tra Il Canada e gli States ci ha beccati in pieno spaccando tutta la parte anteriore del tour bus! Tutti salvi e interi a parte il generatore rotto a meno 10 gradi. Poi Londra ovviamente, essendo stata la nostra casa per 13 anni ci ha permesso di incontrare davvero tanti musicisti che stimiamo moltissimo, anche qui l’elenco sarebbe davvero lungo. La Sicilia invece è stata luogo di incontri che ci porteremo dentro per sempre. Grazie a Battiato l’incontro con Alejandro Jodorowsky e David Lynch ci hanno dato tanto.

Deviazioni di percorso. Ce ne sono state? Come sono state affrontate?

Ci viene in mente la deviazione aerea dirottata sul Messico quando dovevamo andare a Dallas da Austin dopo il SXSW. È andata benissimo nonostante ci si sia ritrovate all’interno di un uragano col nome da donna ma che non ricordiamo. L’abbiamo affrontata con dei video dal cellulare che piacerebbero anche ad Alberto Angela.

I migliori compagni di viaggio.

Noi stesse è inevitabile, dal momento in cui siamo sempre insieme da anni a girare il mondo e a condividere questa esperienza, ci siamo scelte come compagne di un viaggio per noi molto speciale.

Mete sognate, ma non ancora raggiunte.

Ci sono dei festival ai quali ci piacerebbe suonare, semplicemente perchè è un ottimo modo di condividere e a volte siamo pigre per andare a vedere festival enormi o magari abbiamo qualche impegno, sarebbe un’ ottima scusa suonarci! Inoltre ci sono luoghi in cui vorremmo andare e non ne abbiamo ancora avuto occasione, l’Africa, l’India, la Cina ed il Giappone per esempio. Ma non abbiamo fretta, la nuova collaborazione che stiamo vivendo ora con Baba Sissoko e Nicodemo, sappiamo ci farà visitare luoghi nuovi e meravigliosi.

Cartoline da lontano: dopo tutta questa strada, cosa scrivereste ad amici/nemici (o a chi volete) ?

Forse siamo di poche parole in viaggio, ma mandiamo sempre cartoline anonime, chi le riceve sa che siamo noi.

 “Cheeeeeese”. La foto che meglio vi rappresenta.

In allegato la foto di Angel Ceballos un artista formidabile, scattata nella sua casa a Seattle dove siamo state ospiti per qualche giorno.

angel-ceballos

Last modified: 21 Febbraio 2019

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