Nella vita di un musicista il viaggio è di certo una componente essenziale. Chilometri su chilometri, giornate intere passate in furgone, nottate insonni, pasti al limite della decenza, orde di automobilisti impazziti a rallentare viaggi lunghissimi e poi infine il palco, l’energia, il sudore, i sorrisi, il calore del pubblico e tanta voglia di rimettersi in viaggio per suonare ancora.
E se il viaggio non fosse solo questo? Se il vero viaggio fosse l’intera esperienza musicale? Abbiamo chiesto ai musicisti di immaginare la loro vita a contatto con la musica come un lungo cammino che stanno in realtà ancora percorrendo. Ecco cosa ci hanno risposto.
“Chi siete? Quanti siete? Dove andate? (Un fiorino!)”
Ciao sono KHOMPA e vado in giro con un Doblò, una batteria e un computer… faccio tutto da solo, o quasi.
È tempo di bagagli. Dischi, canzoni e artisti da portare con te.
Prima di partire per qualsiasi viaggio, devo avere con me sempre diversi tipi di musica:qualcosa di energico (Refused, Slayer, Queens of the Stone Age), qualcosa che concili il sonno se vuoi infilarti gli ear monitor ed estraniarti da tutto (ad es., qualche classico di Alva Noto & Ryuichi Sakamoto), dischi un po’ datati che ti fanno venire i brividi dalla prima all’ultima nota tipo Let Them Eat Cake dei Motorpsyco, del buon Rap scuro/scurissimo come l’ultimo disco di Earl Sweatshirt, I Don’t Like Shit, I Don’t Go Outside, qualcosa di semplicemente bello tipo The Seldom Seen Kid degli Elbow e qualcosa di nuovo, ad esempio l’ultimo dei Melt Yourself Down.
Le cose da dimenticare a casa.
Se parliamo di tour, sicuramente devi lasciare a casa l’ansia e la frenesia, perché in tour è pienissimo di momenti morti e soprattutto di imprevisti, quindi devi prendere tutto con filosofia e tranquillità, altrimenti sei fregato. In più, se devi attraversare dei confini, devi assolutamente lasciare a casa le droghe: far saltare una data perché ti sei portato dietro due canne sarebbe troppo stupido.
Se parliamo di musica in generale, cerco sempre di lasciare a casa quasi tutto, mi piace guardare sempre avanti e quasi mai indietro. Credo che sia il segreto per continuare a progredire. Infatti è molto raro che io mi metta a guardare vecchie fotografie. Cerco sempre di pensare al futuro, un po’ perché mi piace crescere e costruire, un po’ perché sono curioso…
Luoghi e incontri che hanno reso più interessante il cammino.
Questa domanda mi fa subito venire in mente quando con gli STEARICA siamo rimasti senza benzina in mezzo alla foresta della Lituania con il tour manager che non sapeva cosa fare (e dire che gliel’avevamo detto un paio di ore prima che forse era giunta l’ora di fare benzina) e siamo stati caricati da due ragazzi lituani visivamente sotto effetto di LSD che ci hanno trainato con la loro auto fino al benzinaio più vicino. Oppure quando abbiamo fatto dai Paesi Baschi a Barcellona e poi da Barcellona a Torino con un furgone che si accendeva solo ed esclusivamente a spinta. Esperienze chiaramente indimenticabili.
Ovviamente non posso che citare anche uno degli incontri più importanti degli ultimi anni, ovvero la Monotreme Records di Londra: un’etichetta davvero unica che supporta la musica con una passione e una purezza davvero straordinarie.
Deviazioni di percorso. Ce ne sono state? Come sono state affrontate?
Nessuna deviazione. Dritti verso la meta. Imprevisti ce ne saranno sempre, come anche i continui cambiamenti. L’imprevedibilità della musica è una costante, devi per forza farci l’abitudine, anche se a volte è molto faticoso. Credo che l’importante sia non fermarsi mai e proseguire nel proprio cammino.
I migliori compagni di viaggio.
I migliori compagni di viaggio sono quelli che si sanno divertire, che hanno sempre il sorriso sulle labbra nonostante tutto, quelli che riescono a vedere sempre il lato positivo delle cose, che si mettono in gioco e che hanno sempre voglia di creare, che rispettano il lavoro altrui e che non se la tirano mai! Amo circondarmi di persone che usano le proprie capacità per costruire e creare qualcosa o per cambiare quello che non funziona ma che allo stesso tempo inseriscono nella propria vita una buona dose di leggerezza.
Invece in tour, i migliori compagni di viaggio sono quelli che NON russano!ahaha
Mete sognate, ma non ancora raggiunte.
Fare un tour in America.
Cartoline da lontano: dopo tutta questa strada, cosa scriveresti ad amici/nemici (o a chi vuoi) ?
A quelli che non hanno mai dovuto lavorare un giorno nella loro vita e hanno sempre potuto fare musica senza doversi preoccupare di altro, vorrei dire: beati voi… però così è troppo facile, ihih.
“Cheeeeeese”. La foto che meglio ti rappresenta.
La foto che meglio mi rappresenta non l’ho ancora mai scattata. Ma questa ha un suo perché.
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Last modified: 21 Febbraio 2019