È la seconda volta che mi trovo ad ascoltare un disco dei Vote For Saki, precisamente questa volta a passare tra i mie ascolti è un EP di sei brani chiamato Ulisse. Le mie impressioni rispetto alla volta precedente non sono affatto cambiate, anzi, la corteccia diventa ancora più spessa e la voglia di Rock invade ancora una volta le mie giornate, di questi tempi le contaminazioni sono talmente tante da perdere la memoria dell’origine. Il disco (è un EP ma lo chiamerò disco punto e basta) rappresenta la visione più vorace del Rock, inteso come musica di strada e popolarmente aperta a tutte le genti, a quelli con la puzzetta sotto il naso, a quelli che vivono di espedienti e a quelli che pensano di essere veri rocker pagando centinaia e centinaia di euro per scodinzolare nel backstage di qualche rincoglionito artista americano. Cose che purtroppo accadono ma alla passione non si comanda. Insomma musica per tutti, musica per chi vuole sentirsi vivo. Se poi mettiamo sul fuoco che il disco è cantato interamente in italiano dal frontman Riccardo Saki Carestia dobbiamo ammettere che il miracolo del Rock esiste anche in Italia. E su quest’ultima considerazione avevo quasi perso le speranze. Ma se la speranza è sempre l’ultima a morire i Vote For Saki ci cazzeggiano alla grandissima, chitarra ed armonica a bocca come nei migliori copioni del genere, capello dannatamente lungo e chilometri di strada da bagnare col sudore. Il precedente lavoro mi aveva colpito sostanzialmente nell’intero complesso, ero entrato in simbiosi con tutti i pezzi arrivando alla considerazione finale di un concept strutturato ad arte. Ulisse invece è figlio bastardo della strada, ogni brano vive di luce propria viaggiando in solitudine sul proprio pianeta, tante piccole storie diverse a comporre un libro di racconti piuttosto che un romanzo. Suoni grezzi che non disdicono mai la naturalezza delle sensazioni, brani come “Ulisse” o “Punto e Basta” regalano attimi di purezza incontrastata, il concetto di sperimentazione non entra troppo nelle loro corde ma il risultato è comunque apprezzabile sotto ogni punto di vista. Anche quando sembrano perdersi nella banalità come in “Razza Umana” trovano sempre un motivo valido per lasciarsi ascoltare con attenzione, sarebbe bello assistere ad una live performance, chissà cosa combinano questi Vote For Saki. Un disco (sempre un EP) da prendere in considerazione, la mia votazione rimane sopra una decisa sufficienza perché la band trova nel tempo sempre lo stesso entusiasmo dell’inizio, ho deciso di credere nella loro musica, ho deciso di votare per Saki. Corna al cielo!
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Last modified: 19 Novembre 2013