What’s up on Bandcamp? [novembre 2024]

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Un nuovo mese, una nuova carrellata di consigli dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.

In copertina: Yasu Cub © Sombra

What’s up on Bandcamp? è un’idea che prova a mettere al centro la musica indipendente: ogni mese una selezione di dischi il più variegata possibile – a livello di generi, provenienza geografica, etichette – per provare a dare spazio a nomi in rampa di lancio o comunque poco conosciuti.
Del resto, non importa quanto sia difficile la vita: lì fuori ci sarà sempre una band pronta a salvartela (o quantomeno a migliorartela).

lobby – nightdriving

[ 01.11.2024 | autoprodotto | slowcore, post-rock, art rock | UK ]
La copertina immersa nel buio che mi ricordava vagamente Yo La Tengo e The For Carnation era già un ottimo biglietto da visita, poi però ho premuto play e non ho più avuto dubbi: quello dei lobby, band londinese che annovera tra le proprie fila Toby Evans-Jesra dei leather.head (altro progetto interessantissimo di cui si è già parlato qui e qui), è un nome da custodire gelosamente per il futuro.
Il loro EP di debutto si rifà splendidamente a quel mix di sonorità tra art e post-rock, sperimentazione liquida e paesaggi slowcore portato all’eccellenza da Hood e Bark Psychosis e riportato in auge negli ultimi anni soprattutto da Black Country, New Road e Caroline.
Il delicato singolo folding out e la conclusiva e potente weight sono perle di inestimabile valore.

Ritual Error – Dial in the Ghost

[ 08.11.2024 | TNS | post-hardcore, noise rock | UK ]
“Shameless post-hardcore/noise”: con una descrizione così è fin troppo facile accalappiarmi, roba che mi fiondo tra le fauci della band di turno come i malcapitati salmoni che risalgono affannosamente la corrente solo per finire nella bocca di un famelico grizzly.
Al netto di queste considerazioni personali (ed etologiche), il debutto di questo trio londinese è davvero fatto su misura per me: post-hardcore dissonante e sguaiato misto a bordate noise belle taglienti, non lesinando qualche concessione vagamente emocore. Un lavoro sorprendentemente solido e compatto, che nella doppietta Life as a Contact SportHaldeman raggiunge vette davvero alte, senza dimenticare la violenza di Artist at Work.
Insieme ai Porcelain, forse l’uscita noise più interessante dell’anno.

Umarells – One More Day

[ 08.11.2024 | Fear of Missing Out | indie pop, dream pop | UK ]
“Il nostro nome è preso da quello dei vecchi che guardano i cantieri”: miglior biglietto da visita non poteva esserci per questa band inglese, che arriva a dare un respiro musicale alla mitologica figura dell’umarèll (fortunatissimo neologismo coniato da Danilo Masotti).
La copertina floreale intercetta piuttosto bene le sonorità che caratterizzano l’EP di debutto del quintetto di Manchester: un indie pop sognante e cristallino, fatto di melodie semplici, ariose e per nulla ridondanti.
Niente che non si sia già abbondantemente sentito, ma ascoltare il ritornello di June con l’ombrello in mano mentre si guarda faticare dei pover cristi dev’essere un’esperienza da raccontare. Proverò a proporla agli anzianotti del mio paese.

Variety – Subtropical

[ 08.11.2024 | autoprodotto | slacker rock, power pop, garage pop | USA ]
Il Texas fa parte di quella schiera di stati USA che noi europei – non senza una certa spocchia e diffidenza – tendiamo ad indicare con la bizzarra dicitura America profonda. Ad ogni modo, questo mese dallo stato con capitale Austin arriva un debutto decisamente degno di nota.
Variety è il nome dietro cui si cela il musicista Rhys Woodruff (che, da vero self-made man, si è scritto, suonato e registrato tutto da solo) ed è un progetto che abbraccia un ventaglio sonoro incredibilmente ampio: dal power pop (Plover, Pooling Rain) all’indie rock in versione slacker (Valentine, la titletrack), passando per il garage lo-fi di Skeletal Offerings, il disco è una sorta di compendio della musica alternativa contemporanea. E, nonostante tanta varietà (nomen omen?), funziona maledettamente bene.

Mulch – Nuance Maximum

[ 13.11.2024 | autoprodotto | noise rock, hardcore punk, heavy psych | Canada ]
I Mulch li avevo scoperti da poco grazie al recente split insieme ai Population II (altra interessantissima band di Montréal che non più tardi dell’anno scorso era apparsa in un episodio di questa rubrica). Di quella uscita mi aveva colpito particolarmente la poderosa cavalcata psych/noise di Sans Sortie.
Tanto premesso, ritrovare il quartetto canadese con un EP tutto suo – il secondo pubblicato quest’anno – mi ha riempito di non poca gioia: qui siamo al cospetto di una loro versione più diretta e concentrata (quattro brani condensati in dieci minuti) ma non meno incisiva, anzi. Un sound che con non poca fantasia potremmo definire garagecore, pregno com’è di sonorità efferate, ritmi sincopati e attitudine hardcore.
La chiusura con Dog motif promette di far traballare le mura delle vostre case.

Jagged Baptist Club – Physical Surveillance

[ 15.11.2024 | Nice Swan | dance-punk, synth punk | USA ]
Non nego che attendevo con questo album con una discreta curiosità. Un po’ perché i singoli mi avevano davvero stuzzicato, un po’ perché adoro praticamente di tutto di casa Nice Swan Records (dai Chalk agli English Teacher, dagli Hallan ai Cowboyy e potrei continuare).
Il nuovo album della band californiana – ma dall’anima profondamente inglese, mi verrebbe da dire – ha un’aura decisamente festaiola e sbarazzina, vedi le sonorità tra dance e post-punk di pezzi come You Are a Dog e Blow Dry Nation.
Se dovessi citare però la vetta del disco, la mia scelta cadrebbe probabilmente su Bull on a Chain: due minuti scarsi a metà tra synth punk e garage rock, pezzo a dir poco irresistibile e con un potenziale pop davvero invidiabile.
Un ascolto decisamente coinvolgente.

Stucco – LP1

[ 15.11.2024 | autoprodotto | art rock, post-punk | Canada ]
Potevo forse esimermi dal buttarmi a capofitto sulle vicende di una band – per giunta non italiana – che si chiama Stucco? Domanda altamente retorica, me ne rendo conto.
Al di là del nome assurdo e semplicemente geniale, le dieci tracce che compongono questo debutto dimostrano come la band di Calgary sia eccentrica ed estrosa anche a livello musicale: il suono proposto è un mix tra art rock, indie rock e post-punk che mi sentirei di associare ai BODEGA (ma un po’ anche a nomi come Warmduscher e Crack Cloud, con in tasca i santini di Wire e Talking Heads).
In particolare, Business Inc. e Free Motion sono due episodi divertenti e convincenti, provare per credere.
La nuova band preferita da imbianchini e muratori? Io ci conto.

Leep – Patience

[ 29.11.2024 | Contraszt! | post-hardcore, post-rock, slowcore | Germania ]
L’atarassia del post-rock à la Slint, la disperazione del post-hardcore tipicamente anni ’90 di Hoover e Lungfish, lo slowcore glaciale dei Codeine, una certa drammaticità che ricorda in salsa The God Machine: in sostanza, dopo i primi trenta secondi di ascolto mi sentivo già a casa.
Il berlinese trio dei Leep esordisce con un EP a dir poco vibrante e pregno di un pathos che viene ulteriormente rinvigorito dalla continua alternanza tra le voci, quattro pezzi che sprigionano un’urgenza espressiva, una potenza sonora e una capacità di creare atmosfere oscure e avvolgenti che possono essere appannaggio soltanto di una band dall’ottimo potenziale.
Ho solo una richiesta, se posso arrogarmi tale diritto: continuate così, ve ne prego.

Yasu Cub – Room Without a Ceiling

[ 29.11.2024 | Candlepin | slowcore, bedroom pop, lo-fi | Giappone ]
Ok, forse questo mese ho un po’ esagerato con questo genere, lo riconosco.
D’altro canto, con quale coraggio avrei mai potuto soprassedere sulla nuova uscita di una carinissima band giapponese che fa slowcore in salsa lo-fi? Avrei dovuto essere senza cuore, e fortunatamente non è questo il caso.
Secondo EP dell’anno per gli Yasu Cub da Tokyo, band che evidentemente non lesina certo impegno e dedizione. Quello della band nipponica è un lo-fi bedroom popcore intimo e soffuso, metterlo su mentre dalla finestra si guarda scendere la neve è un’esperienza che bisogna assolutamente provare (spoiler: l’ho fatto).
Aggiungo che il singolo Turquoise e Ancestor sono due brani di una bellezza abbacinante.

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Last modified: 8 Dicembre 2024