Non esiste niente al mondo che possa competere con l’irriverenza artistica della musica punk, si possono trovare mille modi di suonare punk, anche l’orrendo flauto delle medie che allontana i ragazzi dalla musica può tirare fuori musica punk, il punk è una predisposizione naturale al rifiuto delle regole. Gli Zoas al loro primo debutto ufficiale con Babykilla EP suonano punk nelle intenzioni. Erano già stati presi in considerazione da Rockambula quando il loro primo singolo in video aveva iniziato a farsi conoscere su You Tube, abbiamo subito capito il qualcosa in più e ci faceva piacere pubblicizzarlo senza timore. Babykilla EP con cinque canzoni registrate in live session vuole subito entrare nella gente senza chiedere permesso e senza usare buone maniere, musicisti guasconi e scanzonati che non hanno bisogno certo di mandarle a dire, non vi aspettate un disco punk hc o roba del genere, pensate ad un mix di sonorità che gli Zoas cercano di modellare a loro immagine per poi dargli soltanto l’attitudine punk. Vi capiterà di ascoltare coretti Sex Pistoliani, chitarre crossover e testi al limite della demenzialità ma tutto fatto in maniera impertinente e bonariamente contraddittoria.
Un bagaglio artistico capace di spaziare a trecentosessanta gradi in solo cinque pezzi, generazione di post post post punk alle prese con l’attuale scena musicale e la forza di volersi ritagliare un proprio spazio. Gli Zoas rimangono una bella espressione di musica fuori dagli schemi, oggetti non identificati del panorama indie italiano, una frustata sulla faccia al perbenismo finto e razionale. Ognuno di noi vorrebbe sentirsi libero senza condizione, Babykilla è un buon motivo per essere padroni del proprio destino. Sorry, punk’s not dead! Anche se gli Zoas tutto saranno tranne che punk.
Last modified: 26 Settembre 2012