L’album che non ti aspetti: un gran disco pop, che di questi tempi non è mica poco.
[ 27.03.2020 | Warner | dance pop ]
Dopo che per giorni mi sono ritrovato con gente che postava video di musica 8D, una giostra per le orecchie almeno per ora vecchia di almeno due anni, ho capito che forzarci a stare rinchiusi in casa non deve far bene per niente; ed ecco allora che mi dico, dopo aver ascoltato gente tipo Brainbombs cantare di necrofilia, perché non spararmi a ripetizione il nuovo disco di Dua Lipa? Sembrava una follia da quarantena, ed ecco invece la folgorazione.
La londinese di origini albanesi/kosovare mette insieme l’album che non ti aspetti, almeno sotto l’aspetto qualitativo; niente di originale rispetto a quello che ha proposto in passato, pop ballabile in salsa nu-disco con una buona dose di elettronica e synth e accenni di funky che non fa mai male. Chiariamo subito un punto, però, prima che inizino i fraintendimenti; la qualità di questo lavoro – e il fatto che io stesso mi ritrovi ad apprezzarlo quando molti di voi si sarebbero aspettati le peggiori parole – non deve lasciarvi intendere che sia un disco che possa farsi apprezzare anche dai ‘rocker’ più radicali, semplicemente perché non è nient’altro che quello che un fan di Dua Lipa si aspetterebbe da Dua Lipa e quindi, se non siete fan, dovrete avere una mente musicalmente aperta e una buona dose di onestà intellettuale per iniziare l’ascolto.
Dopo questa premessa, passiamo a Future Nostalgia, album che già dal titolo svela tanto di quanto presente all’interno; musica attuale, moderna ma che non disdegna di omaggiare nel sound il passato a partire dagli Ottanta ma anche Novanta, e a chiarire quest’aspetto in maniera convincente è già l’opening che da titolo a tutto il disco. Il singolo Don’t Start Now, probabilmente già ascoltato in loop nei giorni scorsi, invece mette subito in luce la predilezione per il funk e quei bei giri di basso ‘grassi’ che ci fanno venire voglia di iniziare ora a ballare a dispetto del titolo. Le tastiere imperfette di Cool regalano accenni di hypnagogic pop, mentre la successiva Physical mette la carnale voce femminile su un palco con alle spalle un synth-pop cupo ma nello stesso tempo gioioso creando una piacevole disarmonia emozionale.
Ovviamente tutto l’album è intriso di melodie mai banali come nel caso della briosa Levitating e non mancano episodi appassionati ed erotici (Pretty Please) che sembrano usciti dalla testa di Giorgio Moroder. Trascinante la ritmica di Hallucinate, tanto quanto bruciante e impulsiva la successiva Love Again con quella citazione che farà impazzire i più nostalgici e che non vogliamo svelarvi ora. Citazioni che, palesi o no, sono massicciamente presenti nel disco e ne aumentano la portata nostalgica (Break My Heart). L’album si chiude prima con Good in Bed, brano ardente, disteso, perfetto per un tramonto d’estate festaiolo ma non troppo quando l’impressione è che tutto debba ancora accadere, e con Boys Will Be Boys, pezzo che va di diritto tra i più affascinanti di tutta la tracklist. Nel ‘best of’, insieme a quest’ultimo ci finiscono anche gli altri brani più sfrontati, e ce ne sono tanti: quelli che i fan del singolo potrebbero non aspettarsi e non apprezzare ma anche quelli in cui Dua Lipa mette in mostra tutto il suo talento.
Future Nostalgia è l’ennesima prova che il pop, anche quello delle major, quello che coincide con musica commerciale, può tirare fuori roba di una qualità non ordinaria oggi e non tutta questa qualità è da far coincidere con gli evidenti mezzi a disposizioni dei più fortunati come la londinese. Dua Lipa, come ogni vero talento, non ha paura di mostrare quello che è riuscendo ad anticipare i tempi nello spazio lei concesso, ma nello stesso tempo non ha la presunzione di sentirsi fuori dal tempo, omaggiando le epoche d’oro che rappresentano le basi di quella che oggi è la ‘sua’ musica.
Ho sempre pensato che per uno che faccia di hobby o mestiere il critico o il recensore, il pregiudizio sia l’unico strumento a disposizione per sopravvivere alla scarsità di tempo a disposizione per ascoltare tutto quello che ti viene proposto. Per fortuna, ogni tanto, la curiosità mette i piedi in testa al pregiudizio e ci fa scoprire cose e lati di noi che mai avremmo sospettato di possedere. Sta a voi sentirvi oggi curiosi o continuare con i vostri pregiudizi; comunque vada, niente sensi di colpa, in fondo non vi stareste perdendo il più grande capolavoro del nuovo millennio ma solo un gran disco pop che di questi tempi non è mica poco.
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Last modified: 28 Marzo 2020