Dopo aver recensito il suo disco Il suicidio della Formica mi è venuta una voglia tremenda di fare qualche domanda a Giuseppe Chimenti in arte Modì, volevo affrontarlo un tantino sul personale, vediamo cosa risponde…
Prima di tutto vorrei avere un quadro rappresentativo della persona Giuseppe Chimenti, puoi farci una descrizione della tua persona?
Prima di tutto sono una persona paziente e disponibile, sono uno spirito libero non amo essere sottomesso e tutto quello che faccio lo faccio con amore e passione, altrimenti mi rifiuto di fare. Dimenticavo amo cucinare questo è molto importante.
Il nome artistico di Modì da cosa viene fuori?
Il nome Modì è un omaggio al pittore livornese Modigliani, quindi un omaggio alla pittura, visto che essa fa parte della mia vita dal primo giorno in cui ho messo piede in questo mondo, infatti le mie canzoni sono dipinti, lavoro molto per immagini.
Vuoi parlarci del tuo ultimo disco Il Suicidio della Formica?
Iniziamo col dire che è un disco antisociale, contro il lavoro , contro tutte le gabbie sociali e mentali. Un disco intimo che narra la periferia della vita, quella consunta dall’uso e resa irriconoscibile, che non rappresenta la quotidianità.
Il suicidio della formica è un’opera che scava nell’animo umano, quello più nascosto, quello più oscuro. La scelta della sonorità acustica è legata molto al discorso appena elencato, suono = atmosfera, e quindi anche la scelta di utilizzare pochi strumenti è legata al suono, quindi un disco minimale ed essenziale, ma molto curato nel sound e nella produzione artistica (che io ho stesso ho curato con la collaborazione di Marco Bucci) quello che si sente è tutto voluto e cercato.
I pezzi che compongono questo concept dove trovano la propria ispirazione?
Dalla volgarità della vita e dal suo opposto, dalle tante letture, dall’ascolto di altra musica, dall’emozioni forti, dai film, dai quadri, dai dispiaceri, dall’amore…spesso mi ispiro ai testi di altri autori per reinterpretarli, molto stimolante.
Ho notato una velatura di malinconia nella musica di Modì, impressione personale oppure sentimento dominante nella tua musica?
Hai visto e sentito bene, è da sempre che mi definisco un cantautore malinconico, amo molto il romanticismo, è un lato non molto spiccato della mia personalità, conoscendomi non si direbbe, ma è ciò che tiro fuori quando scrivo testi e compongo le melodie delle mie canzoni. Sono vittima del fascino di tutto ciò che è melodico, sognante, sublime per definire tutto ciò vi è una parola in tedesco, stimmung tradotto atmosfera, umore, stato d’animo. La mie canzoni percorrono tutte la strada della malinconia.
Quali sono gli ascolti che hanno influenzato la tua opera?
Nick Drake, Elliott Smith, Nick Cave, Tenco, Ivan Graziani, Bonnie Prince Billy, Flavio Giurato, The Cure, grande Robert Smith, “di venerdì tutto succede” è un omaggio a lui e a i Cure.
Cosa apprezzi della musica italiana attuale?
Il ritorno della musica d’autore, ovviamente con le sue nuove tematiche e sonorità, insomma con le sue novità.
Cosa butteresti nel cesso?
Beh butterei, anzi tutto i talent show, tutti, e poi qualcosa della scena indipendente…e le solite lobby e mafiette, fatte di finti sorrisi e simpatie inutili.
La diffusione della musica in internet è un bene oppure un male? Perchè?
Entrambe, è sia un bene che un male, se da una parte da la possibilità di divulgare la musica anche a chi non ha un potere divulgativo (spesso legato al denaro), dall’altra oltre che disintegrare la vendita dei dischi (ormai dato scontato), cosa pìù grave ha eliminato l’ascolto degli stessi, troppa musica e come si dice il troppo storpia sempre.
Ami il contatto con le persone durante i live? Il pubblico è parte integrante dei tuoi concerti?
Si mi piace confrontarmi con il pubblico, anche perché senza un pubblico diventa difficile esibirsi, il pubblico è ciò che più ami e più odi, ed io amo molto capire cosa a loro piace della mia musica e delle mie canzoni.
Sei innamorato? Quanto conta l’amore nella tua vita artistica?
Si sono innamorato, l’amore è fondamentale, per creare, per scoprire, senza amore non si cresce e non ci si appassiona, ciò che faccio lo faccio solo ed esclusivamente se ci sta amore.
Credi in Dio?
Credo in Dio, ovviamente non quello dello stato pontificio, ma credo ad un Dio che prima o poi trasformerà tutte le ricchezze e il potere in polvere. Pace e bene, uno dei pochi degni di nota di tutta l’umanità è S.Francesco d’Assisi, non aggiungo altro.
Ci parli del tuo rapporto con l’essere umano?
Il mio rapporto con l’essere umano è semplice, diplomazia, cortesia, amicizia, amore, odio, superficiale, insomma io non sono S. Francesco e nemmeno il mostro di Firenze, ma amo il rispetto della libertà altrui.
Cosa c’è nel futuro artistico di Modì?
Sicuramente un nuovo disco, che sto per incominciare a scrivere, ovviamente con molta calma.
Questo spazio è per dire tutto quello che volevi che ti chiedessi ma non ti ho chiesto…
Mi ritengo soddisfatto dell’intervista, penso possa bastare. Ciao Riccardo Grazie
Last modified: 11 Marzo 2012