What’s up on Bandcamp? [marzo 2024]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.
Porcine – Porcine

[ 01.03.2024 | Safe Suburban Home | indie pop, twee pop, C86 | UK ]
Il progetto con sede a Barnsley torna con una line-up rinnovata e soprattutto con un nuovo lavoro, il terzo della sua discografia.
La copertina bucolica (e anche un po’ stramba, a dirla tutta) restituisce alla perfezione il sound profumato e floreale del trio inglese, che fa della dolcezza tipicamente indie pop la propria principale cifra stilistica.
Più in particolare, decisamente deliziosa è l’atmosfera a metà tra twee pop e C86 in cui l’album è immerso, senza tralasciare una certa tendenza slacker che lo rende perfetto da ascoltare stesi sul letto durante un pomeriggio in cui non si ha davvero voglia di fare nulla (cosa che al sottoscritto capita spessissimo).
Venticinque minuti di pura e tenera rilassatezza melodica.

C Turtle – Expensive Thrills

[ 08.03.2024 | Blitzcat | indie rock, slacker rock, noise pop | UK ]
Quella dei C Turtle non è necessariamente musica che ti faccia venir voglia di piangere, eppure, una volta arrivato alla conclusiva More Insects, ho sentito una lacrima farsi largo sul mio viso. Sarà il tremolante incedere iniziale, sarà la successiva bordata di distorsioni da esplosione emotiva, ma tant’è.
Detto questo, se siete alla ricerca di un album che coniughi in maniera quasi miracolosa un’annoiata tendenza slacker a un incessante desiderio di feedback fuzzosi, il tutto immerso in melodie semplici e coinvolgenti, allora siete capitati proprio nel posto giusto.
Una versione più noisy, più fuzzy (che in inglese significherebbe altro, ma fa niente), più lo-fi e forse anche più coinvolgente dei ben più noti bar italia (che comunque mi piacciono, eh, ne ho anche scritto!).

Choncy – 20X MULTIPLIER

[ 08.03.2024 | Feel It | garage, punk | USA ]
BEEF, Corker, Choncy. La microscena di Cincinnati, Ohio (per inciso, grande must di questa rubrica) sta vivendo una frase di cospicua ricchezza e prolificità, spalleggiata da un’etichetta, la Feel It Records, che è ormai divenuta un punto di riferimento a livello statunitense e non solo per il garage ed il punk underground (allargando un po’ il discorso geografico, impossibile non citare anche i vari Why Bother?, CLASS, SPLLIT).
Grazie ad un travolgente e abrasivo garage punk a tinte post-punk, il nuovo album del quartetto è duro e puro nella sua voglia di far semplicemente casino. La vera essenza del divertimento concentrata in soli nove brani e in appena venti minuti di musica, quanto basta per fomentarsi a dovere e volerne sempre di più.

Blue Whale – Last Immediate Images

[ 15.03.2024 | autoprodotto | experimental rock, math rock, post-hardcore | UK ]
Avere come moniker il nome di uno dei “giochi” online più inquietanti e macabri degli ultimi anni non dev’essere semplice per una band che deve farsi largo nel modo dell’internet (va però detto che il quartetto di Belfast lo aveva scelto in tempi non sospetti).
Detto questo, il secondo album del gruppo nordirlandese si presenta decisamente ambizioso e sperimentale: le influenze vanno dal math rock al post-hardcore, non lesinando incursioni post-rock (inevitabili per una band che, tra le altre cose, ha anche condiviso il palco con i Mogwai).
La dissonante e angolare Carpet Man è già uno dei pezzi dell’anno, ma meritano una menzione anche la distorta Orunge e la lunga e conclusiva Saint of Florists, ipnotica nel suo incedere cupo e maestoso.

Chaepter – Naked Era

[ 15.03.2024 | Candlepin | indie rock, bedroom pop | USA ]
Il suono da “midwest gothic” (non è una delle mie bizzarre trovate per provare a descrivere in maniera originale ciò di cui parlo, è quello che potete leggere voi stessi sul Bandcamp) di Chaepter è un ricco miscuglio di melodie indie rock miste a soluzioni post-punk, il tutto attorniato da una presenza non trascurabile di distorsioni e da un retrogusto che vira deciso sul bedroom pop.
Dieci tracce che, tra episodi più risoluti e guizzanti (New Era, The Noise!) ed altri più intimi ed introspettivi (Something About Peple, Spit on the Curse), sanno di disagio interiore interiorizzato e rielaborato in una chiave piuttosto lucida e quasi disillusa.
Quello dell’artista di Chicago è un universo musicale tutto da scoprire.

JJ and the A’s – Eyeballer

[ 15.03.2024 | La Vida Es Un Mus | garage punk | Danimarca ]
Quattro brani per sei minuti e mezzo (anche qualcosa in meno) di durata: inutile dire che siamo al cospetto dell’ascolto più al fulmicotone in cui possiate imbattervi nel corso di questo mese.
Quella del trio da Copenaghen è musica da ascoltare mentre si corre a perdifiato fino a portarsi al limite delle proprie energie fisiche e mentali, già mi vedo a sudare come se non ci fosse un domani su quel banger irresistibile di Generation. Consigliatissimi per chi ama gasarsi su Amyl and The Sniffers, White Lung e simili.
Che voglia di correre verso il nulla senza pensare a niente.

Empty Full Space – From the Limbo

[ 20.03.2024 | Spinda | psychedelic rock, space rock | Francia ]
Quello in cui è immerso il debutto degli Empty Full Space è un magma sonoro denso e caleidoscopico, intriso di fascinazioni psichedeliche, spaziali e a tratti anche progressive. La band parigina – in uscita per Spinda Records, vero punto di riferimento per la scena psych/space contemporanea – unisce l’eccentricità degli immancabili King Gizzard & The Lizard Wizard alla corposità dei connazionali SLIFT, senza dimenticare la lezione di mostri sacri del genere come Hawkwind e Ozric Tentacles.
Ah, su The Wheel fa capolino anche la chioma fluttuante di Anton Newcombe. Ci sono davvero tutti, una festa psichedelica imperdibile.

Siouxie & the Skunks – Songs About Cuddles

[ 23.03.2024 | Wild Honey | garage, art rock | Italia ]
In Italia, se pensi al garage underground è molto probabile che tu abbia in mente un’uscita della Wild Honey. L’ultimissima proposta della preziosa etichetta nostrana è questo quintetto da Brescia che fa del DIY la sua principale missione artistica ed estetica e che si presenta divertente e scanzonato fin dal moniker scelto.
Quello dei Siouxie & the Skunks è un garage spensierato e accattivante, perfetto da ascoltare in un localino con cinquanta persone sudate e innaffiate di birra (lo so, a pensarla così la scena non è delle più attraenti ma poi, quando ti ritrovi in mezzo, vorresti non uscirne mai).
Intanto datemi una birra, per favore.

Dormer. – Concerning You

[ 29.03.2024 | Lossleader | slowcore | Canada ]
Quello intercorso tra la fine di marzo e l’inizio di aprile di quest’anno me lo ricorderò come uno dei periodi emotivamente più complessi da gestire per me, e chiudere questo mese di consigli con un disco puramente slowcore ha forse un che di simbolico (o magari sono io che voglio vederci per forza un significato recondito, ma lasciatemi nella mia illusione).
“Charlie is a guy… some guy named Charlie.”: Dormer. stesso presenta così il suo progetto, per quello che appare più come un manifesto esistenzialista che come la bio di un artista.
Ascoltatelo e raggomitolatevi in voi stessi.

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Last modified: 11 Aprile 2024