What’s up on Bandcamp? [settembre 2024]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.

In copertina: Hank © Beth Knight

What’s up on Bandcamp? è un’idea che prova a mettere al centro la musica indipendente: ogni mese una selezione di dischi il più variegata possibile – a livello di generi, provenienza geografica, etichette – per provare a dare spazio a nomi in rampa di lancio oppure poco conosciuti.
Non importa quanto sia difficile la vita: lì fuori ci sarà sempre una band pronta a salvartela.

Adult DVD – Next Day Shipping

[ 06.09.2024 | autoprodotto | dance-punk, post-punk | UK ]
Se da un lato settembre è il mese che introduce la stagione che nell’immaginario collettivo sa molto di ripiegamento in sé stessi, è pur vero che dà anche il via al periodo dell’anno da clubbing per eccellenza.
In questo senso, gli Adult DVD devono essersi fatti molto bene i conti: dopo una serie di singoli più che interessanti, l’EP di debutto della band di Leeds è imbevuto di una componente sbarazzina e danzereccia affine a quella di Yard Act e Working Men’s Club che lo rende perfetto da ascoltare in un posto al chiuso minuscolo e affollato.
Doomsday Prepper promette di farvi ballare e cantare come non mai.

knitting – Some Kind of Heaven

[ 06.09.2024 | Mint | indie pop, bedroom pop, noise pop | Canada ]
Melodie irresistibili, chitarre zuccherose, atmosfere rilassate: quello dei knitting è un suono che culla dolcemente ma senza risultare stucchevole o pedante, poco più di mezz’ora di un indie pop fatto coi fiocchi e perfetto come sottofondo alle incombenti giornate autunnali.
Gioiellini pop come Spirit Gum, Heaven e Sleeper sono la cartina tornasole perfetta per comprendere come la scrittura del quartetto di Montréal riesca ad essere accattivante e immediata senza dover ricorrere a chissà quali effetti speciali, cosa tutt’altro che banale o scontata.
La semplicità è tutto, a volte.

Roxy 2 – Roxy

[ 06.09.2024 | Pop Wig | slacker rock, slowcore | USA ]
Dopo due EP pubblicati a stretto giro nel 2023, per la band di Baltimora era giunto il momento di lanciarsi seriamente nel mare magnum della scena indie rock a stelle e strisce.
L’esordio su lunga distanza esalta le capacità melodiche e compositive del quartetto dal Maryland, il cui suono pesca dalla consolidata tradizione slacker USA (per fare qualche nome attuale, siamo più o meno dalle parti di feeble little horse, Slow Pulp, Truth Club), il tutto impreziosito da un’introspettiva quanto ammaliante vena slowcore (Two Swords, Wasting Time) e da un opportuno amore per i chitarroni.
Due pezzi chiave? Silo e NBA Street, pura classe indie rock.

Torx – Torx

[ 06.09.2024 | Splitter / U-Bac | no wave, art punk | Germania ]
Vi va un po’ di minimalismo puramente teutonico? In tal caso, il debutto dei Torx da Lipsia è proprio ciò che fa al caso vostro.
Minimale nel nome, minimale nei titoli dei pezzi, minimale nella durata dei brani, minimale nelle sonorità, il trio tedesco è la dimostrazione che, soprattutto in musica, spesso e volentieri less is more. A maggior ragione quando il tiro c’è e i pezzi funzionano, come nel caso della gustosissima doppietta Pipe of DoomTelephone, che mostra anche un gusto melodico non indifferente.
Un bel dischetto angolare e coinvolgente e per nulla pretenzioso, roba che prende bene fin dal primo ascolto: provare per credere.

Hank – Twist Grip

[ 12.09.2024 | Dalliance | alternative rock, shoegaze, slowcore | UK ]
Di base a Londra ma con probabili origini scozzesi (altrimenti che senso avrebbe il tag “Dundee” su Bandcamp?), gli Hank sono un intrigante complesso che combina in maniera ammirevole svariati elementi ascrivibili all’ormai desueto – almeno a livello di tag da usare su RYM – filone dell’alternative rock (si va dall’indie rock allo shoegaze, dallo slowcore al noise), il tutto ammantato da un’estetica post-punk che non guasta mai.
Detto questo, un gruppo che scrive un pezzo grandioso come DYLM (vera perla a metà tra shoegaze e slowcore) e propone una coda travolgente come quella di RanThruBlue va tenuto d’occhio a tutti i costi.

powerline traps airplane – powerline traps airplane

[ 13.09.2024 | Candlepin | slowcore, lo-fi | USA ]
Live laugh dissociate. Sembra la scritta su una maglia che comprerei all’istante oppure l’idea per quello che potrebbe essere il mio primo tatuaggio (sarebbe anche ora), invece è il pezzo che funge da manifesto sonoro ed estetico all’album di debutto di questo progetto da Washington, D.C.. Slowcore in purezza che ricorda Joyer e Horse Jumper of Love, distorto e disperato quanto serve (cioè tanto).
Tra melodie orecchiabili che rievocano i primi Modest Mouse e un’impagabile vena lo-fi, il disco è una vera e propria carezza per chi è affetto da spleen congenito.
Brat summer is over, slowcore fall is on.

THIN VEIL – Temporary Motion

[ 13.09.2024 | Smoking Room / Julia’s Last War | indie rock, shoegaze | USA ]
Ex Pilots, They Are Gutting a Body of Water, TONER, Mo Dotti: la Smoking Room è una certezza inossidabile per quanto riguarda la scena indie (nel vero senso del termine) statunitense.
La nuova uscita proposta dall’etichetta di Oakland continua sul solco della band di cui sopra: i THIN VEIL affogano infatti il loro indie rock dal gusto slacker in una notevole matassa di distorsioni (vedi i riffoni di Peppermint e Return), il tutto contornato da un’attitudine vagamente hardcore (come nella conclusiva Lamb) che li rende, se possibile, ancor più interessanti.
Ah, su pezzi come Receive e Weed sembra di risentire i mai abbastanza idolatrati Ovlov: che altro vi serve per decidervi ad immergervi nelle sonorità di questo duo da Olympia?

Abandoncy – Assailable//Agonism

[ 20.09.2024 | The Ghost Is Clear/Learning Curve | post-hardcore, noise rock | USA ]
Dopo aver scritto nel gennaio 2023 del loro split con i piemontesi Norse, è di nuovo il momento di parlare degli Abandoncy, che tornano con sei brani nuovi di zecca.
Una certa teatralità nel cantato e una interessante tendenza alla sperimentazione – vedi brani come l’opener Heat Dump e I Am Not a Gun – avvicinano la band del Missouri agli Sprain (la cui scomparsa continua ancora ad addolorarmi, ma questa è un’altra storia), e la collaborazione con Eugene S. Robinson (Oxbow, Buñuel) è la conferma di come il trio da Kansas City sia ormai un nome sempre più chiacchierato nella scena noise statunitense (e anche a ragione, mi verrebbe da aggiungere).

Hauspoints – Eel Feeling

[ 21.09.2024 | Crackedankles | dance-punk, post-punk | UK ]
Di recente abbiamo tirato fuori un articolo sull’attuale scena post-punk britannica e irlandese in cui abbiamo sdoganato la bizzarra etichetta Yardactism, un genere che – traendo spunto, guarda un po’, dagli Yard Act – mescola intuizioni pop a una certa ballabilità.
Ebbene, gli Hauspoints – insieme agli stessi Adult DVD – rientrano perfettamente nella categoria. Del resto, la descrizione in cui essi stessi si riconoscono più fedelmente è “un improbabile incrocio tra LCD Soundystem e Squid“, quindi direi che come riferimenti ci siamo.
Brani ad alto tasso di ballabilità come Hear No, See No e The(e) I Am sembrano proprio fatti apposta per essere inclusi nel filone, ma non mancano comunque episodi (Meat Bingo, Common Knowledge) affini al più canonico post-punk di questi anni.

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Last modified: 6 Ottobre 2024